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Un piano industriale a trazione italiana, con un occhio all’Africa. Cassa depositi e prestiti ha alzato il velo sulla strategia che guarda al 2027, Oggi, per l’Italia del futuro, mettendo al centro del villaggio, ancora una volta, le imprese. E con una potenza di fuoco da 81 miliardi con i quali attivare oltre 170 miliardi di investimenti. Il nuovo piano, presentato presso la sede centrale di Via Goito, alla presenza dell’amministratore delegato, Dario Scannapieco, che guida la Cassa dal 2021 e del presidente, Giovanni Gorno Tempini, ha come obiettivo quello di “promuovere la competitività del Sistema Paese, stimolarne la sicurezza economica e l’autonomia strategica, rafforzare la coesione sociale e territoriale e sostenere il percorso verso una Just Transition“, si legge nei documenti relativi alla strategia per i prossimi tre anni.

Ed ecco gittata e architettura. Nell’arco del prossimo triennio Cassa accrescerà ulteriormente il proprio impegno a favore di imprese, infrastrutture e Pubblica amministrazione, con risorse impegnate complessivamente pari a 81 miliardi di euro (in aumento del 24% rispetto al target di 65 miliardi del piano 2022-2024), in grado di attivare investimenti per circa 170 miliardi (in crescita del 32% rispetto all’obiettivo di 128 miliardi della precedente strategia) anche grazie all’attrazione di capitali di terzi.

“Con il nuovo piano strategico, Cassa depositi e prestiti pone solide basi per svolgere un ruolo cruciale come piattaforma di finanza e competenze a sostegno della crescita del Paese. Negli ultimi tre anni il Gruppo ha affrontato una profonda trasformazione grazie alla quale ha saputo evolversi mettendo al centro i valori di sostenibilità, diversità e inclusione. Oggi, in uno scenario decisamente cambiato, la nostra azione si amplierà a nuove aree di intervento con ulteriori strumenti e iniziative in grado di rispondere alle prossime sfide che dovranno affrontare famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni centrali e locali”, ha spiegato Scannapieco.

Mentre secondo il presidente Gorno Tempini, nell’ultimo triennio Cdp “ha consolidato anche grazie al fondamentale sostegno degli azionisti, il ministero dell’Economia e le Fondazioni di origine bancaria, il proprio ruolo di istituzione al servizio di aziende, pubbliche amministrazioni e territori. Il nuovo piano potenzierà la nostra azione come volano per lo sviluppo dell`Italia, con un significativo impatto a livello economico, sociale e ambientale. È un programma complesso e impegnativo per l’operatività presente e futura, con uno sguardo che va oltre il medio termine. Parte dall’osservazione di ciò che Cassa è oggi e guarda a un contesto molto diverso per delineare cosa dobbiamo diventare per continuare a fare la nostra parte”.

Tornando al piano di Cassa, tutto verrà imperniato sul cinque pilastri. Nel dettaglio, oltre 70 miliardi di euro saranno destinati alle attività di business: di questi circa 9 miliardi a sostegno dello sviluppo infrastrutturale del Paese e circa 11 miliardi a beneficio della Pubblica amministrazione, attraverso attività di finanziamento e gestione di risorse pubbliche. Per quanto riguarda le imprese, l’obiettivo è fissato a 52 miliardi di volumi, potendo far leva, a partire da questo piano, sulle sinergie con Simest, la società di Cdp che sostiene la crescita delle imprese italiane nel mondo.

Ancora, nel settore dell’Equity si prevede un programma di investimenti di circa 4 miliardi per sostenere le imprese in portafoglio e realizzare nuove operazioni in aziende strategiche e fondi. Sul fronte real asset sarà invece impegnato circa 1 miliardo nella riqualificazione degli asset in portafoglio anche per interventi di rigenerazione urbana, nel sostegno al settore turistico e, in collaborazione con le Fondazioni bancarie, per l’ampliamento dell’offerta sul
fronte dell’abitare sociale, con il debutto nel nuovo segmento del service housing a favore dei lavoratori del settore privato e dei servizi pubblici essenziali.

Sul fronte della cooperazione internazionale, attraverso l’impiego di circa 5 miliardi di euro di risorse in stretta collaborazione con il sistema italiano della Cooperazione, verrà rafforzata ulteriormente l’attività di finanziamento e di assistenza tecnica, con focus soprattutto sull’Africa e in linea con gli impegni assunti dal Paese, grazie anche alla piena attivazione di fonti e strumenti disponibili. Un punto, quest’ultimo, che chiama direttamente in causa il Piano Mattei.

Nel dettaglio, verranno attivate nuove fonti di finanziamento e strumenti aggiuntivi per potenziare l’attività di sostegno e di assistenza tecnica. In questo senso, si legge ancora nel piano, “sarà centrale il rafforzamento delle interazioni con le istituzioni europee per migliorare l’accesso al budget Ue: ciò consentirà a Cdp di ampliare ulteriormente il proprio ruolo di catalizzatore di risorse europee per programmi di investimento e advisory, da utilizzare sia per le proprie attività in Italia, che nelle iniziative di cooperazione internazionale”.  In quest’ottica, dopo gli uffici di Belgrado, Il Cairo e Rabat, proseguirà il piano di aperture di nuove sedi extra-Ue, a partire dall’Africa Sub-sahariana con Nairobi in Kenya e Abidjan in Costa d’Avorio.

 

Transizione, imprese e Africa. Il piano a lunga gittata di Cdp

La Cassa presenta la strategia che guarda al 2027 e che mette ancora una volta al centro le imprese e la transizione, con una potenza di fuoco di 81 miliardi con cui attivare 170 miliardi di investimenti. Spinta al Piano Mattei e all’edilizia sociale

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