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Dopo Carlo Mosca e Paolo Savona, il Premio “Francesco Cossiga per l’intelligence” quest’anno è stato assegnato a Franco Gabrielli, Sottosegretario di Stato e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. 

Il premio ha inteso riconoscere l’attività di chi si è particolarmente impegnato per diffondere in Italia la diffusione della cultura dell’intelligence. L’iniziativa è stata promossa dalla Società Italiana di Intelligence con la collaborazione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, della Fondazione Italia Domani, di Formiche e della Rubbettino Editore. L’evento è stato seguito anche da Radio Radicale e dal canale Film&Clips di Gianluca Curti di Minerva Pictures.

Ha aperto la cerimonia Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, che ha argomentato la straordinaria attualità di Francesco Cossiga, la cui figura testimonia la necessità di uomini di Stato che tutelino l’interesse nazionale. Ha quindi brevemente ripercorso l’esperienza politica del presidente emerito della Repubblica, concludendo che ricordare oggi Cossiga significa “voler bene all’Italia”. È quindi intervenuto Giuseppe Cossiga, vicepresidente del premio, che ha ringraziato per il ricordo del proprio genitore e per la qualità dell’iniziativa e del premiato. Ha preso la parola Roberto Baldoni, direttore generale dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza nazionale, che ha messo in evidenza il ruolo rilevante di Gabrielli nella nascita dell’Agenzia, che è chiamata a svolgere un ruolo sempre più importante per cittadini e istituzioni per la messa in sicurezza dei loro dati. Baldoni ha ricordato che in 11 mesi di attività sono stati trattati 1.526 eventi cibernetici, tra i quali incidenti importanti come quelli delle Ferrovie dello Stato, degli ospedali milanesi e del ministero della Transizione ecologica, assicurando un apporto decisivo per la sicurezza del Paese. I piani dell’Agenzia, anche grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr e attraverso la strategia nazionale di cybersicurezza, hanno l’obiettivo di gestire milioni di eventi cibernetici in modo da monitorare puntualmente la salute delle nostre reti dati e avere anche capacità predittive rispetto a incidenti gravi.

A illustrare il premio e il premiato è stato Gianni Letta, presidente della giuria, che ha esordito delineando in modo approfondito la figura di Cossiga che aveva la visione della sicurezza nazionale e che per lui doveva riguardare anche il contrasto della criminalità, del terrorismo e del consumo della droga, assicurando nel contempo la competitività economica nazionale. Per Letta, non poteva esserci premiato più appropriato di Gabrielli “che ha un percorso professionale particolarmente prestigioso, con una esperienza completa e ampia proprio nel settore della security, della safety e dell’intelligence, cioè tutti quei mondi diversi ma complementari che attengono ai ruoli centrali dello Stato”. Ha quindi specificato che “in tutti i settori che ha attraversato, ha portato la sua competenza, la sua preparazione, la sua integrità morale, lo studio, la fatica l’applicazione, il senso del dovere, il senso del sacrificio e soprattutto un altissimo senso dello Stato, e il rispetto, quasi un culto, per le istituzioni”. Ha poi proseguito affermando che “una delle sorprese del metodo Draghi è stata l’individuazione di Franco Gabrielli quale autorità delegata”. Ha concluso dicendo di essere “particolarmente felice di avere il privilegio di proclamare vincitore del Premio “Francesco Cossiga per l’intelligence” 2022 Franco Gabrielli al quale consegno virtualmente l’onorificenza e il premio riservandomi però di poterglielo dare di persona con una grande, fortissima stretta di mano come quella che gli detti quel giorno sfortunato del 6 aprile 2009 quando venne nominato prefetto dell’Aquila”.

Ha concluso la manifestazione Gabrielli che ha ringraziato per il conferimento del premio che porta il nome di Cossiga, “che aveva una visione della sicurezza dello Stato che derivava dalla conoscenza e dal sapere, dimostrando che la vera politica è studio e approfondimento”. “Cossiga”, ha detto, “era uno studioso del mondo dell’intelligence di gradissimo livello e guardava soprattutto al modello anglosassone, che è il punto di riferimento storico dell’intelligence, inserendolo nell’architettura dell’ordinamento del nostro Paese, che lui conosceva profondamente e facendolo nel pieno rispetto della carta costituzionale”. In un articolato intervento ha poi ricordato che il tema della sicurezza nazionale è strategico ma anche delicato, in un tempo complicato dalla globalizzazione. Sono prevedibili quindi costanti conflitti e inevitabili lacerazioni sociali. Pertanto, la sicurezza è un bene importantissimo che non può diventare terreno di scontro politico così come occorre essere consapevoli delle conseguenze dei provvedimenti sulla sicurezza poiché non sempre possono consentire il conseguimento dei risultati sperati.

Gabrielli ha concluso ricordando ancora la figura di Cossiga che ha definito “uno straordinario italiano, che è ancora dà esempio per un rinnovato modo di interpretare la politica e la politica della sicurezza. Non abbiamo molto bisogno di slogan e di proclami ma di ricostruire un tessuto civile per costruire una tranquillità sociale a cui tende il sistema della sicurezza. Con questa cerimonia ho coronato un sogno da ragazzino abbinando il mio nome a un rappresentante delle istituzioni e a una storia politica di cui ho sempre avuto alta considerazione”.

A Franco Gabrielli il Premio “Francesco Cossiga per l’intelligence”

“La sicurezza è la premessa di ogni altro diritto: bisogna prestare attenzione alle conseguenze delle decisioni in questo fondamentale settore dello Stato”, ha detto l’Autorità delegata. “Premiato migliore non poteva esserci”, ha detto Gianni Letta

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