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La Germania acquisterà gli F-35 per la sua aviazione. L’annuncio arriva dal ministero federale della Difesa di Berlino: “La decisione sul successore del Tornado è stata presa: con l’aereo F-35, il compito del Nuclear sharing rimarrà garantito in futuro. L’obiettivo è di sostituire il Tornado entro il 2030”. A fare la differenza nella decisione di sostituire gli attuali caccia in dotazione alla Luftwaffe, infatti, è risultato fondamentale la capacità del velivolo della Lockheed Martin di portare a bordo i sistemi d’arma nucleari, in base a quanto previsto dalla “condivisione nucleare” tra Paesi della Nato alla quale partecipa anche la Germania. “L’F-35 offre un potenziale unico per la cooperazione con i nostri alleati Nato e altri partner in Europa”, ha detto il ministro della Difesa Christine Lambrecht.

Perché il caccia della Lockheed Martin

Inizialmente escluso dal progetto di ammodernamento della flotta di Tornado della Luftwaffe, il governo guidato da Olaf Sholz aveva riportato l’F-35 nel novero delle possibilità. In un primo momento, infatti, gli erano stati preferiti gli Eurofighter Typhoon e l’F/A-18 Super Hornet, quest’ultimo nella versione più moderna Super Hornet Block III e in quella Growler. Tuttavia, la decisione di escludere l’F-35 non aveva mai soddisfatto i vertici della Bundeswehr, che necessitavano di caccia moderni in grado di affrontare scenari operativi complessi.

Il nuclear sharing

A convincere definitivamente Berlino ad acquistare i velivoli di quinta generazione prodotti dalla Lockheed Martin, dunque, la capacità degli F-35 di portare a bordo le armi atomiche condivise dagli Stai Uniti con gli alleati europei. La necessità di deterrenza, che l’invasione russa ha drammaticamente ricordato essere ancora necessaria e attuale per il Vecchio continente, prevede infatti che il nuovo aereo della Luftwaffe possa essere equipaggiato con un ordigno atomico. L’F-18 avrebbe dovuto subire delle modifiche pesanti per poter ospitare le armi americane, mentre gli F-35 sono già progettati per il compito.

Il 2% alla Difesa

L’acquisto dei nuovi caccia, ora, sarà reso più facile anche dall’innalzamento del budget alla Difesa stabilito da Sholz. Il governo di Berlino, infatti, è stato il primo Paese europeo, dopo l’invasione dell’Ucraina, ad annunciare l’innalzamento delle proprie spese di Difesa al 2% del Pil annuo (che per la Germania significano 70 miliardi di euro circa), raggiungendo di fatto le previsioni stabilite in Galles al vertice Nato del 2014. Un vero cambio di paradigma per un Paese che, dopo la Seconda guerra mondiale, ha seguito una posizione tradizionalmente pacifista.

I fondi di Berlino

Ora la Germania si prepara a costruire delle Forze armate moderne, aggiornate e tra le più efficaci del Vecchio continente. Oltre ad aumentare il budget annuale, infatti, Berlino ha anche stanziato un fondo speciale di cento miliardi di euro dedicato esclusivamente a progetti legati agli armamenti. Questo permetterà alla Germania di raggiungere il livello di spesa previsto dalla Nato anche per quanto riguarda gli investimenti da dedicare al procurement.

Gli obiettivi di investimento

Sul piano degli obiettivi da centrare per Berlino, sono tre le priorità principali: accelerare i processi di manutenzione necessari per i mezzi attualmente in dotazione alle diverse Forze armate; aumentare il numero dei principali sistemi d’arma principali, in particolare i veicoli da combattimento terrestri Puma, le corvette K-130 e nuovi aerei da ricognizione Pegasus. Infine, spingere sui progetti di nuova generazione già in programma: il caccia di sesta generazione Future combat air system (Fcas) con Francia e Spagna, il Main groud combat system (il carro armato europeo del futuro) e, appunto, la sostituzione dei Tornado con gli F-35.

La Difesa europea

Il rafforzamento tedesco, inoltre, servirà anche a potenziare l’intera struttura europea della Difesa. La Repubblica federale, infatti, è un Paese centrale per gli equilibri europei. Finora questa centralità si era rivolta principalmente al livello economico e politico interno. Ora, il rinnovato interesse di Berlino di assumere un ruolo più centrale all’interno delle politiche estere e di sicurezza sarà un fattore di irrobustimento anche per l’intero occidente.

L’attenzione dell’Italia

La questione è di estremo interesse anche per l’Italia, dal momento che nel nostro Paese è ospitato, a Cameri, il centro di assemblaggio e verifica finale del programma europeo del caccia della Lockheed Martin. Qui già vengono assemblati i velivoli destinati all’Olanda, e con la recente selezione di Svizzera e Finlandia al programma Joint strike fighter (Jsf), l’Italia si trova in una posizione privilegiata per inserirsi nella linea di produzione anche dei caccia destinati ai due Paesi. L’adesione della Germania al progetto potrebbe rappresentare per il nostro Paese un ulteriore tassello che si allinea.

 

È ufficiale, anche la Germania sceglie l’F-35

Berlino ha deciso, saranno gli F-35 a sostituire i Tornado della Luftwaffe. A convincere definitivamente il governo federale a optare per il caccia della Lockheed Martin la sua capacità di assolvere alle esigenze della politica Nato del “nuclear sharing”

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