Skip to main content

Preoccupano le nuove previsioni di Bill Gates sulla pandemia. Il fondatore di Microsoft ha avvertito in un’intervista al quotidiano Financial Times che l’incubo del Covid-19 non è ancora finito.

L’imprenditore, che aveva già anticipato lo sviluppo della crisi sanitaria, ora pensa ad un grave rischio, “superiore al 5%”, sul fatto che il mondo non ha ancora visto il peggio della pandemia: “Rischiamo che si generi una variante ancora più contagiosa e più letale”. Nel 2015 Gates aveva allertato su come il mondo non era pronto per affrontare una pandemia.

Gates ha sottolineato che non vuole essere troppo pessimista ma crede necessario mantenere alta l’attenzione e investire su nuovi vaccini contro il Covid-19 che siano più efficaci nel tempo. L’imprenditore ha chiesto ai governi di tutto il mondo un’iniezione di risorse per la formazione degli epidemiologi e i sistemi informatici che coordinano e gestiscono la situazione sanitaria tra i Paesi. È in uscita il nuovo libro di Gates “Come prevenire la prossima pandemia”.

Ma il fondatore di Microsoft non è l’unico ad essere cauto nel parlare della fine del Covid-19. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ha avvertito che non è il momento di abbassare la guardia con il virus. I nuovi casi continuano a scendere, ma questo non è indizio di un rallentamento reale della diffusione del virus.

“Mentre molti Paesi riducono i test – spiega Adhanom Ghebreyesus -, l’Oms riceve sempre meno informazione sulla trasmissione e il sequenziamento. Questo ci fa diventare sempre più ciechi sui modelli di evoluzione del virus. Questo virus non scomparirà perché smettiamo di cercarlo. Continuerà a diffondersi, continuerà a cambiare e continuerà ad uccidere.

Ugualmente, Bill Rodríguez, capo dell’ACT Accelerator, organizzazione creata dal G20 per la risposta globale all’emergenza Covid-19, ha dichiarato che la situazione è ancora preoccupante. “Ci aspettiamo tutti una nuova importante ondata da Omicron o una nuova variante nel sud del mondo da giugno a settembre, e se ciò dovesse accadere, non saremo pronti”, ha affermato.

Anche lui pensa che il più grande errore nel rallentamento delle limitazioni è stato ridurre il numero di test e il tracciamento. “Stiamo diventando ciechi su quanto sta accadendo con questo virus […] Negli ultimi quattro mesi, molte città dell’est dell’Asia sono state chiuse, le vaccinazioni hanno rallentato e i test sono crollati tra il 70% e l’80% in tutto il mondo. Abbiamo una capacità unica per sapere cosa sta succedendo ma non lo facciamo”.

Intanto, le nuove varianti di Omicron guadagnano terreno. Rappresentano circa il 50% dei casi in Sudafrica, dove il numero di malati è triplicato nelle ultime settimane a causa delle sotto varianti BA.4 e BA.5. I dati dell’Oms indicano che da meno di 1500 casi positivi al giorno si è passato a più di 5000.

Tuttavia, gli esperti escludono che queste nuove varianti siano più contagiose o che i vaccini non offrano protezione. L’origine dell’aumento dei contagi si deve alla riduzione dell’immunizzazione e nell’impatto sulle persone non ancora vaccinate.

Le nuove varianti di Omicron 4 e 5 sono state individuate anche negli Stati Uniti. Secondo Gisaid, servizio di tracciamento delle varianti Covid-19, negli Usa ci sono 17 casi, ma nei prossimi mesi la diffusione sarà maggiore.

Covid, il peggio deve ancora arrivare. La previsione di Bill Gates (e non solo)

Mentre Omicron 4 e 5 triplicano i contagi in Sudafrica e gli Usa, il fondatore di Microsoft avverte sul rischio di una nuova variante del virus più contagiosa e letale. Ma non è l’unico a temerlo. Il rischio di non fare i test e il crollo dei vaccini

Le donne del Women20 Italia per guardare al futuro

L’11 maggio l’evento promosso dalla delegazione italiana e dall’associazione AW20, con il supporto di Consenso Europa, in vista del summit di presidenza G20 che si terrà a settembre in Indonesia, farà il punto sul ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro e sul divario di genere ancora troppo ampio

Corea del Sud, come cambierà la politica estera con il nuovo governo

Domani si insedierà ufficialmente il conservatore Yoon Suk-yeol, che dopo aver vinto le elezioni presidenziali sul filo di lana dovrà affrontare subito il dossier ucraino e le relazioni con la Cina

Il Cremlino e gli ospiti nella tv italiana. Cosa dice il Copasir

Parente (Aisi), Fuortes (Rai) e Lasorella (AgCom) verranno ascoltati dal Comitato che il mese prossimo è atteso a Washington. Il presidente Urso: “Dobbiamo accertare che l’informazione sia libera dall’ingerenza straniera”

Compie 90 anni Vampyr di Dreyer, metafora dell’Europa in guerra

Il 6 maggio del 1932, usciva a Berlino “Vampyr” di Carl Theodor Dreyer. Dopo i milioni di morti della Grande Guerra, in un periodo di pace che pareva senza fine, arrivava sugli schermi una storia ambientata nel tardo Ottocento, con toni lugubri, horror e demoniaci. “Vampyr” è il mostro che è dentro di noi? Tra di noi? Dreyer alludeva anche ai dittatori degli anni Trenta? “Vampyr” è un film attuale? È plausibile una lettura politica? Una nota di Eusebio Ciccotti

Perché l'Italia può riorientare la politica estera verso l'Africa

La necessità di rompere la dipendenza energetica dalla Russia apre una grande opportunità per l’Italia: approfondire le connessioni con l’Africa. Una deviazione non  solo commerciale ma anche geopolitica, come spiega Luciano Pollichieni, Africa Desk alla Fondazione Med Or

Gas e rubli, che succede se Mosca chiude i rubinetti?

Più che una parata, un requiem. Putin marcia verso la sconfitta

Di Edward Lucas

Vladimir Putin non può vincere questa guerra. Ma sulla strada che lo porterà alla sconfitta lo attende una devastazione che non aveva preventivato. La radiografia della parata del 9 maggio di Edward Lucas, vicepresidente di Cepa (Center for European policy analysis)

Vi spiego le regole del gioco all'epoca dei social

Di Domenico De Masi

Fulminea, rozza, implacabile è la cancel culture praticata dai social media, dove basta un like per osannare un influencer o un click per affossare un divo. Più raffinata e subdola è invece la cancel culture praticata dai programmi televisivi dove tutto è pianificato per cancellare le idee e i personaggi eccentrici rispetto al mainstream, mettendoli in minoranza, o ridicolizzandoli, o semplicemente ignorandoli. Il commento di Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso la Sapienza Università di Roma

Draghi a Washington. Una missione stra-ordinaria

Da premier di un Paese amico a uomo della provvidenza. Il partito filorusso italiano (dentro la maggioranza) trasforma la missione di Mario Draghi a Washington in una svolta cruciale per le sorti della guerra in Ucraina. Ecco qual è la posta in gioco

Campo largo? Tra Pd e 5 Stelle non è mai stato amore ma... Parla Diamanti

Il sondaggista di YouTrend: “I 5 Stelle, pur essendo calati e pur continuando a perdere consensi, rimangono un partner importante per il centrosinistra in ottica elettorale”. Sui vecchi entusiasmi pro-Putin: “La Lega è stata penalizzata come potenziale player internazionale”

×

Iscriviti alla newsletter