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Il presidente Joe Biden ha scelto Ketanji Brown Jackson, giudice della Corte d’appello del circuito di Washington, come prossimo giudice della Corte suprema degli Stati Uniti. “È una delle menti legali più brillanti del nostro paese e sarà un giudice eccezionale”, ha scritto Biden su Twitter. Come promesso dalla Casa Bianca, dunque, la scelta è ricaduta su una donna di colore.

Come raccontavamo su Formiche.net, Jackson, cinquantunenne nata a Washington e cresciuta a Miami, è una potente giudice federale con un curriculum di cui i progressisti sentono di potersi fidare: il Senato l’ha confermata al suo seggio proprio la scorsa estate con 53 voti a favore e 44 contrari – ora sarebbe difficile per il Partito democratico opporsi al suo nome.

Jackson, se confermata, sarà la sesta donna a sedere fra i saggi e, pur non cambiando gli equilibri di voto – va a sostituire Stephen Breyer nominato da Bill Clinton – porterà a quattro il numero delle donne che compongono al momento la Corte insieme a Amy Coney Barrett, Elena Kagan e Sonia Sotomayor.

Come già raccontavamo, il Partito democratico sa bene che la nomina non sposterà gli equilibri nel breve termine alla Corte, che rimarranno sul sei a tre per i conservatori. L’occasione nel breve termine, osservava Axios.com, è spostare l’attenzione politica su temi che stanno a cuore al partito e che potrebbero avere un certo peso alle elezioni di medio termine di novembre. In ogni caso, i dem possono cogliere l’occasione per influenzare l’orientamento politico della Corte sul lungo periodo, come sottolineava il Washington Post.

Ma anche il Partito repubblicano ha un’occasione: pur sapendo che è improbabile fermare la scelta di Biden al Senato, può sfruttare lo spostamento dell’attenzione sui temi sociali in vista delle elezioni di medio termine. Nel mirino, in particolare, chi cerca la rielezione in Stati come Arizona, Georgia e New Hampshire, dove l’elettorato dem è più moderato e sono favoriti i candidati centristi.

Chi è Ketanji Brown Jackson, scelta da Biden per la Corte suprema

Cinquantunenne nata a Washington e cresciuta a Miami, è una potente giudice federale con un curriculum di cui i progressisti sentono di potersi fidare: “È una delle menti legali più brillanti del nostro paese e sarà un giudice eccezionale”, ha scritto il presidente

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