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Il ministero degli Interni di Kiev ha comunicato che la Russia ha iniziato un attacco su larga scala contro l’Ucraina. Cinque bombardieri russi e almeno un elicottero sarebbero stati abbattuti dalla contraerea ucraina. Mosca dice che la difesa aerea di Kiev è stata “neutralizzata”. Da una prima valutazione, la Difesa ucraina parla di centinaia di militari morti.

“Se almeno qualcosa della forza del diritto internazionale rimarrà dipenderà dalla risposta giusta ed equa del mondo a questa aggressione”, ha detto in messaggio alla nazione (e al mondo) Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, che ha anche annunciato l’imposizione delle legge marziale e chiesto ai civili di rimanere a casa: “Avvisate i vostri cari di quello che sta succedendo. Prendetevi cura di coloro che hanno bisogno di aiuto. Tutti i pensieri e le preghiere sono con i nostri soldati. Gloria all’Ucraina!”.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato tra i primi leader internazionali a parlare: “Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico”, ha detto in una dichiarazione fornita ai media.

Mercoledì 23 febbraio il governo statunitense ha avvertito l’Ucraina che Mosca stava preparando una invasione su larga scala del Paese che sarebbe potuto partire nel giro delle successive 48 ore. Ne sono passate meno di 12 e Vladimir Putin ha sferrato un attacco che sta riportando la guerra in Europa e ne mina l’architettura di sicurezza basata su un ordine trentennale.

Il presidente russo ha detto che lo scopo dell'”operazione militare speciale” è “proteggere le persone che per otto anni sono state esposte all’umiliazione e al genocidio del regime di Kiev”. Per questo “cercheremo la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, e faremo pressioni anche per assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro civili pacifici, compresi i cittadini russi”.

Queste parole tetre rimandano alla narrazione putiniana secondo cui Kiev è amministrata da nazisti che stanno sterminando i russi (del Donbas) e richiama il revisionismo (revanscista) con cui farcisce la propria propaganda anche a proposito del ruolo di Mosca durante la Seconda guerra mondiale. Quando parla di “assicurare alla giustizia” potrebbe far riferimento invece a una lista di persone che il Cremlino ha composto da tempo: si tratta di uomini politici e leadership di vario genere considerate nemiche della Russia.

L’attacco

Al momento della stesura di questo articolo, sono stati confermati attacchi aerei (probabilmente anche missilistici) contro gli aeroporti di Lutsk, verso il confine polacco, Ivano-Frankivsk e a cento chilometri dalla Romania, e Leopoli, contro depositi militari e centri di comando a Kiev, Kharkiv e Dnipro. Ci sono immagini riprese da telecamere stradali sul confine bielorusso che mostrano carri armati russi (e mezzi bielorussi) entrare in Ucraina verso la capitale. Le forze di frontiera ucraine comunicano che unità russe stanno entrando anche dalla Crimea, la penisola che Mosca aveva annesso illegittimamente nel 2014. Sulle aree del Donbas è in corso una pioggia di colpi di artiglieria.

L’operazione avviene in modo simultaneo su tutti i lati dell’Ucraina. L’attacco iniziale è stato finalizzato ad annichilire le difese ucraine: in termini militari viene definito “bloody nose”, ossia come quando un pugile punta al naso dell’avversario per lasciarlo sanguinante e stordito, non in grado di reagire lucidamente.

Ancor più di altri eserciti, la Russia fa molto affidamento su una massiccia salva di fuoco di artiglieria iniziale. In termini di truppe di terra, la Russia ha bisogno di avanzare velocemente, o rischia di rimanere impantanata. La dipendenza delle forze russe da un piccolo ma elitario insieme di forze di reazione rapida è un’ulteriore caratteristica unica del loro modo di condurre le operazioni che enfatizzano la velocità e la manovra. Più lungo è il conflitto, più basse sono le probabilità della Russia di ‘vincere’, ma con l’azione rapida possono alzarsi le probabilità di maggiori vittime civili. La nozione che la Russia non sarebbe in grado di “occupare” l’Ucraina a lungo termine è probabilmente ‘fuori punto’ se può distruggere le capacità dell’Ucraina e/o decimare la sua classe politica. Inoltre, anche se non facilmente, probabilmente potrebbe occupare parti del paese per un periodo di tempo moderato.

(Articolo in aggiornamento)

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