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Ci sono diverse e importanti novità sui dossier del Venezuela in mano alla giustizia americana. L’imprenditore Alex Saab, presunto prestanome del regime venezuelano, attualmente in arresto negli Stati Uniti, avrebbe agito come informatore e collaboratore della Drug Enforcement Administration (Dea).

L’informazione, tenuta nascosta da Saab e i suoi legali, è stata svelata dai documenti diffusi nel quadro del processo per corruzione e riciclaggio in cui è imputato negli Usa. La collaborazione sembra essere iniziata nel 2018, quando l’imprenditore ha cominciato a fornire informazioni sulle tangenti pagate a funzionari del regime di Maduro. Nel 2019 sarebbe arrivata alla fine dopo che Saab è stato sanzionato dal governo di Donald Trump ed imputato per corruzione da un tribunale federale di Miami.

È da ricordare che Saab è indagato anche in Italia, insieme alla moglie Camilla Fabri, per riciclaggio ed evasione fiscale.

Il regime di Maduro è impegnato a favore della liberazione di Saab al punto che si è ritirato dalle negoziazioni con l’opposizione in Messico, con la mediazione della Norvegia, dopo l’estradizione di Saab negli Usa. Maduro ha ribadito che l’imprenditore ha uno status diplomatico che conferisce l’immunità.

Per il Dipartimento del Tesoro americano, invece, Saab è “uno sfruttatore che ha orchestrato una vasta rete di corruzione”, permettendo a Maduro di “beneficiare in modo significativo dell’importazione e della distribuzione di cibo in Venezuela […] Attraverso una sofisticata rete di società fantasma, partner commerciali e familiari, Saab ha riciclato centinaia di milioni di dollari provenienti da guadagni illeciti”.

Ma Saab non è l’unico uomo nel mirino della giustizia americana sulla vicenda del Venezuela. L’ex tesoriere e guardia del corpo di Hugo Chávez, Alejandro Andrade Cedeño, è diventato uno dei collaboratori più importanti del governo americano nelle indagini sulla corruzione venezuelana.

L’uomo, arrestato negli Stati Uniti, è stato rilasciato con una riduzione del 65% della condanna originale di 10 anni di carcere, in seguito alla collaborazione e le informazioni fornite alle autorità.

Ad ottobre del 2018, Andrade Cedeño si era dichiarato colpevole di associazione illecita e riciclaggio per circa 1 miliardo di dollari.

Dopo le dimissioni nel governo di Chávez, Andrade Cedeño si è trasferito al sud della Florida, dove abitava in una villa a Wellington. Quando è stato arrestato ha consegnato alle autorità circa 260 milioni di dollari, una casa a Palm Beach, auto di lusso, cavalli e una collezione di Rolex.

Gli ex alleati di Maduro che collaborano con la giustizia Usa

L’imprenditore Alex Saab, presunto prestanome del regime venezuelano – indagato anche in Italia – sarebbe stato collaboratore della Dea dal 2018, fino a quando sono arrivate le sanzioni di Trump. Invece l’ex tesoriere del Venezuela, Alejandro Andrade, ha fornito dati sulla rete di corruzione venezuelana ed è stato premiato con la libertà

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