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Leonardo promuove il tema della cyber security all’Expo di Dubai. Il padiglione italiano ha ospitato la cerimonia di premiazione dei partecipanti del Cyber game, la “Leonardo Cyber Game Award Ceremony”, organizzata dalla società di Piazza Monte Grappa con il patrocinio del Consiglio per la cyber-security degli Emirati Arabi Uniti. L’evento ha visto la partecipazione di esperti di cyber-sicurezza provenienti dalle istituzioni, dall’industria e dal mondo della ricerca di entrambi i Paesi. Un’occasione per discutere insieme delle sfide che attendono il dominio cibernetico e che minacciano le infrastrutture strategiche, ribadendo il ruolo di primo piano giocato dalla formazione, dalla necessità di un approccio sistemico e dalla collaborazione internazionale.

Il punto di Baldoni

Per prevenire e rispondere rapidamente alla sempre maggior pervasività delle minacce informatiche “sono fondamentali personale qualificato e cooperazione internazionale”, secondo Roberto Baldoni, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. La missione per il Paese deve essere quella di ridurre il rischio il più possibile lavorando sulla prevenzione e la risposta, per assicurarsi il proprio posto nella sovranità digitale. Non soltanto, per portare avanti un approccio efficace contro attacchi cybernetici che prendono di mira sia i singoli individui sia le organizzazioni e le infrastrutture strategiche si rivela fondamentale, assicura Baldoni “il coinvolgimento degli studenti per formare una nuova generazione di persone in grado di far fronte alle minacce che abbiamo di fronte”.

La prospettiva di Leonardo

L’approccio che si deve adottare nel dominio cibernetico non può contare solo sulle avanguardie tecnologiche, sebbene necessarie. Infatti, come osservato da Tommaso Profeta, managing director della divisione cyber security di Leonardo “l’elemento umano è fondamentale e la formazione continua di tutti gli attori coinvolti nella sicurezza nazionale è essenziale per riconoscere e affrontare i rischi”. Per questa ragione la società sta sviluppando piattaforme dedicate per formare i nuovi operatori che lavoreranno nelle infrastrutture digitali, tra cui la “Cyber & security academy, un centro di alta formazione sui temi della sicurezza che sfrutterà la capacità distintiva dell’azienda di operare nei principali domini critici in ambito civile e militare”, ha sottolineato Profeta. In effetti, sono oltre 5mila le reti e 70mila gli utenti cyber-protetti da Leonardo in 130 Paesi. Al momento sono quattro le aree su cui si concentrano per lo più gli sforzi dell’azienda rivolti al quinto dominio: migliorare la sicurezza e la resilienza informatica, garantire la trasformazione digitale, fornire soluzioni di comunicazione critica e aumentare la sicurezza globale e la consapevolezza della situazione.

Il panorama emiratino

Anche gli ospiti emiratini hanno posto l’accento sulla formazione, ma non solo. Infatti, come ha spiegato Mohamed Hamad Al-Kuwaiti, capo della Cyber security del governo degli Emirati Arabi Uniti (Uae), “la formazione e la collaborazione internazionale sono entrambe fondamentali per la cyber resilienza dei Paesi e delle infrastrutture strategiche”, soprattutto in questo momento storico dove alla pandemia secondo lui si è affiancata la “Cyber pandemic” (pandemia informatica). Le partnership con leader globali nel settore della sicurezza, come la stessa Leonardo, e con le università permetterà di rafforzare “l’impegno nel mantenere gli Emirati Arabi Uniti al sicuro dalla criminalità informatica”.

Cyber game

La competizione consisteva in una sfida pratica. Attraverso la riproduzione virtuale di una rete informatica di un’infrastruttura industriale, veniva offerta la possibilità alle squadre partecipanti di confrontarsi simulando le sfide di un attacco informatico e la relativa difesa. Il tutto sfruttando la piattaforma Cyber range di Leonardo. Hanno partecipato quattro squadre di “difensori”, provenienti dalle università di entrambi i Paesi. È stata un’occasione per gli stakeholder italiani ed emiratini di confronto e condivisione di esperienze nel settore cybernetico, che acquista sempre maggior peso nella competizione geopolitica tra potenze.

Il "Cyber game" all’Expo di Dubai con Baldoni e Al-Kuwaiti

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