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Il governo Draghi mette mano alle nomine dei Servizi segreti. Nel decreto milleproroghe c’è un passaggio che modifica la legge 124 del 2007 sul comparto intelligence in tre punti. Il testo interviene sulla rielezione dei direttori del Dis e delle due agenzie Aise e Aisi specificando che “l’incarico ha la durata massima di otto anni ed è conferibile, senza soluzione di continuità, anche con provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non superiore al quadriennio”.

Si tratta in sostanza di una modifica inserita dal governo Conte bis l’estate del 2020 con un emendamento al “decreto Agosto” che prorogava lo stato d’emergenza. Solo che quella attuale si occupa del conferimento dell’incarico, mentre Conte era intervenuto solo sul rinnovo delle cariche. Allora l’iniziativa dell’ex premier scatenò una dura polemica parlamentare guidata da una parte del Movimento Cinque Stelle per il modus operandi – un decreto con la fiducia – scelto per trattare una materia così delicata. Oggi la modifica della normativa torna sul tavolo, ancora una volta in un provvedimento “last minute”.

La legge 124 prevede infatti una “durata massima di quattro anni” e “rinnovabile per una sola volta” per i vertici di Dis, Aisi e Aise. Con la modifica inserita nel decreto viene specificata la durata massima, otto anni, e si interviene sull’istituto della proroga che può essere “senza soluzione di continuità” e ripetuta più volte, purché all’interno degli otto anni previsti.

Un intervento che permetterà ad esempio di rinnovare ulteriormente l’incarico al direttore dell’Aisi Mario Parente, in scadenza a maggio 2022, rinnovo su cui il governo, a quanto risulta a Formiche.net, sarebbe d’accordo. Già il primo intervento del governo Conte era nato proprio dalla proroga “tecnica” di un anno di Parente, nominato il 29 aprile del 2016 dall’allora premier Matteo Renzi.

Nel merito, l’obiettivo della modifica della 124 è razionalizzare la normativa specificando l’esatta durata del mandato e aprendo alla possibilità di più proroghe temporanee, ritenute necessarie per dare continuità all’operato dell’intelligence in tempo di pandemia. Resta in sospeso l’ipotesi di una riforma in Parlamento della legge che nel 2007 ha plasmato il comparto intelligence italiano come si conosce oggi. Un’esigenza sottolineata a più riprese dal Copasir, il comitato parlamentare di controllo degli 007 italiani guidato dal senatore di Fdi Adolfo Urso.

Nel decreto milleproroghe ci sono anche novità sulle nomine dei vertici militari e della Guardia di Finanza. Sul primo fronte si prevede una modifica del Codice dell’ordinamento militare in materia di attribuzione dei gradi di vertice. In particolare, all’articolo 1094 per gli ufficiali e generali nominati Capo di Stato maggiore della Difesa, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e Segretario generale della Difesa viene introdotta la possibilità di un rinnovo dopo tre anni, “al massimo per un altro anno” e solo “se non raggiunti dal limite di età al termine del triennio”. La stessa previsione è introdotta per il Comandante generale della Guardia di finanza.

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