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Domenica 30 gennaio il Portogallo sceglie i nuovi membri del Parlamento. L’accordo della “geringonça”, termine portoghese che significa “pasticcio” e con il quale è stata definita la coalizione eterodossa con cui il premier socialista Antonio Costa ha governato il Paese dal 2015, è arrivato al capolinea. L’alleanza aveva unito il Partito comunista portoghese (Pcp) e il Blocco di Sinistra (Be), ma non ha più resistito. Ad ottobre le forze politiche hanno troncato l’alleanza portando al voto anticipato.

A separare il Pcp e il Be è l’ipotesi che il governo di Costa non avrebbe rispettato l’accordo per aumentare il salario minimo, gli stipendi dei dipendenti pubblici e la promessa di rendere meno costosi i trasporti pubblici, oltre all’approvazione di investimenti per rafforzare il sistema sanitario nazionale. Tutto ciò nonostante sia stata superata positivamente la difficile prova della pandemia Covid-19.

La decisione del governo di non includere queste riforme nella legge di bilancio 2022 ha portato alla fine anticipata della legislatura e lo scioglimento del Parlamento da parte del presidente Marcelo Rebelo de Souza.

Secondo gli ultimi sondaggi, ci sarebbe un pareggio tra la destra e la sinistra. I numeri del monitoraggio di Aximaga darebbero al fronte Ps, Psc e Bi il 49,6% delle preferenze, da quanto si legge sull’agenzia Nova. Sulla possibilità di accordi bilaterali, in caso di vittoria del Psd, il premier Costa ha dichiarato che non è uno scenario plausibile, anche se sarà difficile che i diversi partiti non si aprano al dialogo.

Queste elezioni avvengono in un momento di tensione interna tra i socialdemocratici e i conservatori portoghesi. L’emittente Euronews sottolinea che Rui Rio, che perse le elezioni nel 2019, sarà il nuovo candidato dei socialdemocratici, che hanno preferito questo nome rispetto all’eurodeputato Paulo Rangel.

Alla guida della lista dei conservatori dell’Unione del Centro Democratico-Sociale e il Partito Popolare c’è Francisco Rodrigues dos Santos. I conservatori dovranno misurarsi con Chega, un partito legato a movimenti dell’estrema destra, vincitore di un seggio per la prima volta nel 2019, e che potrebbe diventare la terza forza politica e rivoluzionare il Parlamento.

L’unica certezza è che chi guiderà il governo portoghese avrà la sfida di gestire i 16,6 miliardi di euro del Piano di ripresa e resilienza finanziato della Commissione europea.

Elezioni in Portogallo. La parabola della “geringonça” (e della sinistra)

Domenica 30 i portoghesi sceglieranno il nuovo Parlamento con il voto anticipato. Che cosa ha minacciato la coalizione al governo e cosa rappresenta l’ascesa di Chega, partito legato all’estrema destra che potrebbe diventare la terza forza politica del Paese

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