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La Spagna, da anni immersa in una profonda crisi politica, istituzionale ed economica, continua a nascondere la realtà. E a ricordargliela ci sono non poche organizzazioni internazionali, tra cui il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione europea. La più recente è stata l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), che nell’ultimo report smentisce le prospettive di ripresa del governo socialista di Pedro Sánchez.

Così recita un editoriale pubblicato oggi sul quotidiano Abc: “L’impegno del governo (spagnolo, ndr) nel disegnare una realtà virtuale per la Spagna e un presente in cui ‘tutti usciamo più forti’ è diventato un esercizio retorico di demagogia”. Sánchez e i ministri negano i fatti e sostengono che la crescita sia solida e costante.

E cosa si può fare per rimediare la situazione? “La Spagna è il carrozzone dell’Unione europea – si legge su Abc – , e dovrebbe cambiare traiettoria per somigliare almeno un po’ all’Italia di Mario Draghi”.

Per questo, però, serve “un governo che non cerchi di trasformare la bugia in propaganda, che capisca che il lavoro lo creano gli imprenditori, che sono continuamente maltrattati, e che non si metta nelle mani di un populismo di estrema sinistra incapace di capire minimamente cos’è l’economia”. “Il maltrattamento economico ai danni dei cittadini è costante – denuncia il giornale -, e tutto per proteggere interessi ideologici che fanno sprofondare le nostre finanze”.

Una linea politica ben diversa da quella del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che invece comincia ad dare i suoi frutti. Il quotidiano El Mundo sottolinea che, grazie alla ricetta Draghi, si prevede che l’Italia tornerà ai livelli pre-Covid già all’inizio dell’anno prossimo, mentre il recupero della Spagna sarà molto più lento.

Il governo spagnolo sarebbe impegnato in un esercizio di “ipocrisia” sui conti, che mette in evidenza l’incapacità di gestire la crisi scatenata dalla pandemia. “I bilanci costituiscono la base del programma economico del governo – scrive El Mundo -. E quelli fatti da Sánchez si basano in cifre sfasate, le cui deviazioni si conoscevano mesi fa”.

“I Paesi a noi vicini, come la Francia, stanno già uscendo dalla crisi e l’Italia di Draghi – con l’economia e la sanità compromesse dalla pandemia – torneranno su livelli pre-Covid agli inizi del 2022. Due modi opposti di gestire un Paese, quello di Sánchez e Draghi, che lasciano la parte peggiore alla Spagna”.

Che la stampa spagnola guarda con attenzione, e anche un po’ di gelosia, la performance del nostro presidente del Consiglio, si sapeva da tempo. Ad aprile, il sito El Economista intitolava un articolo “Invidia dell’Italia, invidia di Draghi”, ed elogiava la metodologia e la serietà di “Super Mario” nel presentare il piano economico a Bruxelles: “E non era un compito facile per Draghi, alla guida di un governo di cui fanno parte quattro partiti diversi e di ideologie antogoniste, dal Movimento 5 Stelle alla sinistra di Leu, dalla Lega di Matteo Salvini al Pd. Ma hanno messo da parte le differenze ideologiche per lavorare e sacrificarsi per il bene comune […] Ebbene, invidia per l’Italia e invidia per Draghi”.

Cercasi un Draghi spagnolo (per il bene dell’Europa)

La stampa spagnola critica la gestione della crisi da parte del governo di Pedro Sánchez e guarda con invidia alla performance del presidente del Consiglio italiano, che comincia a dare i suoi frutti per l’economia. Gli editoriali di Abc, El Mundo ed El Economista

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