Skip to main content

Ne stanno accadendo troppe nei cieli di guerra e negli spazi aerei dell’ordinaria quotidianità per non fermarsi e riflettere sull’evidente sgretolamento della sicurezza del volo, e sugli eventuali provvedimenti da adottare.

Nessun comparto del complesso mondo dell’aviazione civile pare al riparo dalla deriva in corso, da quello organizzativo, procedurale, regolatorio e perfino tecnico.

L’abbattimento il giorno di Natale da parte della contraerea russa di un velivolo Embraer 190 delle linee civili azere ha confermato che qualcosa di serio non va nei sistemi che disciplinano il convivere dei flussi di traffico civile e la difesa dei propri cieli.

Non è certamente semplice gestire una macchina così complessa, si tratta di far dialogare senza sosta chi deve far fluire in sicurezza i vettori civili con chi deve provvedere a preservare da minacce militari gli spazi aerei nazionali. Ognuna di queste due organizzazioni ha i propri sistemi radar, di comunicazione e procedurali ed è vitale che il coordinamento tra le due, funzioni come un orologio, altrimenti gli spazi aerei coinvolti e gli aeroporti dell’area vanno chiusi al traffico non militare, non c’è altra soluzione.

Invece, questo non sta accadendo, e i risultati come si vede sono drammatici.

Vediamo invece cosa insegna l’incidente occorso il 29 dicembre a un Boeing 737-800 atterrato senza carrello a Muan in Corea del Sud e sfracellatosi sul muro di recinzione aeroportuale.

Partiamo dal muro, un ostacolo proibito dalle norme che prevedono per gli spazi adiacenti alla pista l’inedificabilità assoluta. Ma, visto che il muro c’era, perché non dirottare il velivolo su un altro aeroporto più sicuro magari con la pista più lunga per un atterraggio senza carrello? E a proposito di carrello, come mai non è fuoriuscito? Nei velivoli militari in questi casi c’è sempre almeno un back up cui ricorrere, in quelli civili la precauzione si raddoppia e quindi grossomodo quattro avrebbero dovuto essere i sistemi di estrazione del carrello a fallire in contemporanea, incluso quello manuale. C’è evidentemente dell’incredibile in questo a meno che, in maniera altrettanto incredibile, i piloti non abbiano dimenticato di azionare il sistema.

Vediamo infine una new entry o quasi sulla scena degli incidenti aerei, le défaillance di natura tecnica, un capitolo trascurabile fino a pochi anni fa ma che ora sembra destare non poche preoccupazioni. A parte i pannelli di rivestimento di velivoli passeggeri che più di una volta sono volati via, ciò che ha rappresentato inconveniente irreparabile è stata, e non in un singolo caso, l’avaria dei comandi di volo e la sostanziale ingovernabilità del velivolo.
Episodi molto gravi sui quali non occorre il minimo di disattenzione e di clemenza verso le società costruttrici e verso gli operatori, chiamati tutti a fornire garanzie più robuste sulla solidità della sicurezza dei mezzi.

Per carità di patria teniamo fuori da questo preoccupante consuntivo l’aviazione da diporto e sportiva, quella più esposta – e la statistica degli incidenti parla chiaro – a sottrarsi impunemente al rispetto dei canoni fondamentali della sicurezza del volo.

Che fare? Non vi e dubbio che la questione debba essere evocata nelle sedi proprie, prima tra tutte l’ICAO (International Civil Aviation Organization), l’organizzazione mondiale dell’aviazione civile. Un sodalizio questo abituato a non interferire con i governi degli stati membri, preferendo puntare sull’assunzione di responsabilità da parte delle agenzie nazionali per l’aviazione civile. Evidentemente, in questo momento, il management dell’ICAO deve virare verso comportamenti più fiscali in tutte le forme che il Trattato consente, o mettere a fuoco provvedimenti correttivi per una situazione ogni giorno più precaria e densa di rischi.

Dobbiamo preoccuparci della sicurezza del volo? L'analisi del gen. Tricarico

Recenti incidenti aerei, tra cui l’abbattimento di un aereo civile azero e l’atterraggio senza carrello di un Boeing in Corea del Sud, evidenziano gravi carenze nel coordinamento tra traffico civile e difesa aerea, e crescenti preoccupazioni per i problemi tecnici degli aerei. L’Icao è chiamata a intervenire con misure rigorose per migliorare la sicurezza dei voli civili. L’analisi del generale Leonardo Tricarico

Caso Cecilia Sala, guai a distorcere fatti e regole. L’opinione di Cazzola

Attenzione ai tentativi di attribuire agli Stati Uniti (che pretendono l’estradizione di Abedini) una corresponsabilità nel sequestro della giornalista italiana. L’opinione di Giuliano Cazzola

Per Ferrovie un 2025 sprint sulle infrastrutture strategiche. Cosa c'è in cantiere

La linea AV/AC Brescia-Verona, il passante AV di Firenze e la linea AV/AC Napoli-Bari, realizzati da Rete ferroviaria italiana e Italferr, sono tre progetti dal valore complessivo di circa 21 miliardi di euro e che non solo miglioreranno l’efficienza dei collegamenti, ma rappresentano un passo decisivo verso una mobilità più sostenibile, sicura e connessa a livello europeo. Tutti i dettagli

Guerra ibrida 3.0. La nuova frontiera della disinformazione secondo Caniglia

Di Mattia Caniglia

I servizi segreti e di sicurezza di Russia, Cina e Iran hanno divisioni apposite e unità dedicate all’aggressione nell’infosfera. Dalle fabbriche di troll russi, al concetto di media convergence (la graduale integrazione tra propaganda interna ed esterna) sancito nelle direttive degli organi del Partito comunista cinese, esiste un’architettura istituzionale e militare che ci parla di un disegno strategico chiaro. L’analisi di Mattia Caniglia, Senior Intelligence and policy analyst al Global disinformation index

Attacchi cyber e non solo. Tutti i numeri del rapporto 2024 della Polizia Postale

Il Cnaipic ha gestito oltre 12.000 attacchi informatici, prevenendo gravi danni con 59.000 alert emessi. Inoltre, è aumentata la prevenzione del cyberterrorismo e delle frodi digitali grazie a operazioni internazionali che hanno portato a numerosi arresti e sequestri di fondi illeciti

L’Iran ci ricorda l’urgenza del pilastro Ue della Nato. Scrive Mayer

La riorganizzazione di Hezbollah e il ruolo ambiguo della Turchia nella Nato evidenziano la necessità di un pilastro europeo per l’Alleanza Atlantica. Mentre l’Iran continua a sostenere i suoi proxy, l’Europa deve accelerare i piani per una strategia diplomatica e militare efficace, con l’obiettivo di rafforzare la difesa comune entro il 2025

Piersanti Mattarella, più vicini alla verità ma quanto lontani dalla giustizia? La riflessione di D'Anna

Raramente l’inchiesta su delitto politico gravissimo e sconvolgente come quello del presidente della Regione siciliana e fratello maggiore dell’attuale capo dello Stato, si è trascinata per quasi mezzo secolo. L’unico paragone è quello con l’assassinio di Aldo Moro, del quale il leader politico siciliano era allievo e successore designato. La ricostruzione di Gianfranco D’Anna

Nuove valute, vecchi strumenti. Usa ed Europa e la sfida di Bitcoin

Di Stefano Quintarelli, Massimo Simbula

Diversi Stati stanno lavorando per una nuova moneta digitale centralizzata emessa direttamente dalle banche centrali: le cosiddette Central bank digital currencies (Cbdc). La Cina è stata la prima a immaginare una Cbdc di Stato con lo yuan digitale, valuta digitale sviluppata dalla Banca popolare cinese (Pboc). Gli Stati Uniti si sono mossi successivamente, nel maggio 2021, mentre l’Ue nel 2024 ha avviato un programma per lo sviluppo di una Cbdc della Bce. L’analisi di Stefano Quintarelli e  Massimo Simbula (associazione Copernicani)

Tofu in Japan, la poesia delle piccole cose. La recensione di Ciccotti

“Tofu in Japan. La ricetta segreta del signor Takano” (2024) di Mihara Mitsuhiro, premiato al Far East Film Festival, è una storia delicata, poetica e umoristica, tra Ozu e Truffaut, sul cibo, l’amore e l’amicizia. Un racconto né intimista né minimalista, perfetto nel mettere insieme le piccole “cose” necessarie per una vita serena

Cosa dice di Usa-Giappone lo stop di Biden a Nippon Steel

Secondo l’Atlantic Council ci sono almeno tre rischi dietro l’opposizione alla vendita di Us Steel al colosso giapponese. Compreso quello di compromettere la competizione strategica con la Cina. Ecco perché

×

Iscriviti alla newsletter