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Sono iniziati i lavori per il satellite Prisma di seconda generazione (Sg). L’Agenzia spaziale italiana (Asi) e Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), hanno firmato un accordo per lo studio di fattibilità della missione che porterà il secondo Prisma ad aggiungersi a quello lanciato nel 2019. A firmare l’accordo sono stati Fabrizio Tosone, direttore generale dell’Asi, e Giuseppe Matarazzo, director Italy institutional sales di Thales Alenia Space. L’obiettivo della missione è potenziare le capacità di osservazione della superficie terrestre grazie ai nuovi spettrometri di cui sarà dotato il satellite. Il contratto, della durata di nove mesi, coinvolgerà nel progetto anche diverse altre imprese italiane, tra cui Telespazio, e-Geos e Sitael.

La missione di Prisma

A rendere particolarmente importante questa missione è “l’occhio” di Prisma, cioè il suo sensore iperspettrale sensibile a tutte le lunghezze d’onda dello spettro visibile. La missione italiana Prisma dell’Asi è partita nel 2019, quando il satellite è stato lanciato tramite un lanciatore Vega – prodotto per il 65% da Avio a Colleferro -, dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese. Il satellite può lavorare in numerose bande disposte dal visibile fino all’infrarosso a onde corte, osservando così i fenomeni geologici che avvengono sulla superficie terrestre, acquisendo dati sulla composizione chimica delle aree osservate. È in grado di monitorare lo stato delle risorse naturali, la qualità dell’aria e i livelli di inquinamento su scala globale da un’orbita di 620 chilometri di quota, viaggiando a una velocità di 27mila chilometri all’ora.

Occhio iperspettrale

Prisma è dotato di un’innovativa strumentazione elettro-ottica in grado di analizzare minerali, gas, vegetali, liquidi, materiali artificiali e naturali. L’apparecchiatura elettronica e ottica di cui è dotato combina il sensore iperspettrale con una camera a media risoluzione, per ottenere un’immagine con diverse informazioni provenienti dalla scomposizione dei colori riflessi dall’oggetto esaminato. Ogni materiale ha infatti una propria “firma spettrale”, una sorta di impronta digitale, che presenta una combinazione assolutamente unica di colori (bande spettrali) caratterizzati ognuno da una specifica intensità. Un’immagine di Prisma è pertanto composta da 240 immagini, una per ogni banda spettrale visibile.

Il satellite di seconda generazione

“La missione Prisma di seconda generazione garantirà a livello nazionale la continuità della fornitura di immagini iperspettrali alla comunità scientifica e applicativa”, ha dichiarato Roberto Formaro, direttore dei programmi dell’Asi. A differenza del suo precursore, il nuovo satellite sarà dotato di una strumentazione elettro-ottica iperspettrale ancora più avanzata, che permetterà ad esempio nuove modalità di acquisizione e una maggiore risoluzione spettrale (a dieci metri). Sono diverse le novità introdotte con la seconda generazione, tra cui il payload iperspettrale realizzato da Leonardo capace di generare immagini in 3D – grazie alle quali si avrà una visione a 360 gradi dell’area di interesse – e in modalità mosaico che rappresentano un prezioso incremento sia nella qualità sia nella quantità dei dati raccolti. La nuova missione potrà inviare a terra circa tre terabytes di immagini iperspettrali al giorno, più di dieci volte rispetto al suo predecessore. Anche il sensore di questa missione sarà sviluppato da Leonardo a Campi Bisenzio. La tecnologia innovativa di PrismaSg gli permette di migliorare le prestazioni nel monitoraggio delle risorse naturali e dell’atmosfera, affinché sia possibile una più efficiente gestione sia del rischio ambientale sia del territorio stesso. Nuove migliori prestazioni per rispondere alle esigenze di tutela dell’ambiente da parte delle istituzioni, della comunità scientifica e dei cittadini.

Un prodotto italiano

Realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) guidato da Thales Alenia Space, PrismaSg è un prodotto che evidenzia come la nostra filiera nazionale sia in grado di fornire un sistema spaziale dalla A alla Z, dalla progettazione, alla realizzazione, al lancio, fino alla gestione dei dati a Terra. Thales Alenia Space si occuperà del design del satellite stesso e del sistema end-to-end. A Leonardo spetterà, invece, la progettazione e realizzazione del nuovo strumento di payload iperspettrale, vista la sua expertise nello sviluppare sensori elettro-ottici. Telespazio sarà responsabile delle attività per la definizione del segmento di Terra, ed e-Geos, società di Telespazio (80%) e Asi (20%) si impegnerà nell’analisi degli scenari di mercato in cui il satellite opererà. Infine, l’azienda Sitael, del gruppo Angel, parteciperà ai trade-off sia di satellite sia di piattaforma.

(Foto: Analisi delle acque del lago Trasimeno realizzata da Leonardo con i dati del satellite Prisma ©Asi)

Occhi (italiani) sulla Terra. L'accordo per il nuovo satellite Prisma

Un consorzio tutto italiano vede Leonardo, Thales Alenia Space, Telespazio, e-Geos e Sitael lavorare insieme all’Agenzia spaziale italiana per avviare la fase di studio del satellite Prisma di seconda generazione, che grazie ai suoi sensori iperspettrali monitorerà ancora più efficacemente il nostro Pianeta

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