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Delega fiscale, ci siamo. La contestata riforma del Catasto, un capitolo dedicato al riordino dell’Iva e i progetti che puntano a una riduzione del cuneo fiscale con un intervento sull’Irpef e l’obiettivo di arrivare a un’archiviazione dell’Irap. Queste le principali misure inserite nella legge delega per la riforma fiscale approvata dal Consiglio dei ministri. Ma attenzione però, perché un principio della delega si occuperà infatti della fusione fra l’agenzia delle Entrate e quella della Riscossione, in linea con le indicazioni arrivate a più riprese dagli osservatori del Fmi.

OBIETTIVO CATASTO

Un capitolo importante è legato al Catasto, la cui riforma o presunta tale è stata oggetto di dibattito nei giorni scorsi. Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati è il titolo dell’articolo 7 della delega fiscale, secondo una bozza che Askanews ha potuto visionare. Il governo sarebbe dunque delegato a modificare “il sistema di rilevazione catastale”, in particolare per individuare e classare gli immobili non censiti, quelli abusivi, i terreni edificabili accatastati come agricoli.

Ma soprattutto a “integrare” le informazioni attualmente presenti attribuendo a ciascuna unità immobiliare “oltre alla rendita catastale anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, agli attuali valori di mercato”, con la previsione di un “meccanismo di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite o in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento e comunque non al di sopra del valore di mercato”. Tuttavia si prevede esplicitamente che “le informazioni rilevate” secondo questi principi “non siano utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali”.

TRA IRPEF E IVA

Altro versante, la rimodulazione dell’Irpef. Qui, sempre secondo la delega, il governo punta a “ridurre gradualmente le aliquote medie effettive” Irpef “anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili”. Inoltre, la delega dovrà puntare a “ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef”. La revisione dovrà essere finalizzata a “garantire che sia rispettato il principio di progressività”.

ADDIO ALL’IRAP

Per le imprese si prospetta poi il superamento dell’Irap, chiesto espressamente anche da Camera e Senato. La delega si occuperà del tema, ma saranno i decreti attuativi a dover sciogliere i nodi sollevati in particolare dal progetto di fusione con l’Ires che aumenterebbe le aliquote legali dell’imposta sulle società (pur non facendo crescere il carico fiscale complessivo).

La delega incaricherà il governo anche di riordinare le tax expenditures, come anticipato nei giorni scorsi dalla Nadef, anche nel tentativo di trovare coperture ulteriori agli altri tagli fiscali; un esame a sé potrebbe riguardare i sussidi ambientalmente dannosi. La lotta all’evasione poggerà su un potenziamento degli strumenti che favoriscono l’adempimento spontaneo (tax compliance) mentre, novità dell’ultima ora, l’allentamento dei vincoli sulla privacy chiesto dalle Camere potrebbe uscire dalla delega e arrivare con un riordino più generale dei diritti alla riservatezza.

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