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Anche dopo il voto tedesco, il primo dopo 16 anni senza Angela Merkel, continuano le manovre di avvicinamento tra la Cdu/Csu e l’ala moderata della Lega. Oggi sarà a Roma una folta delegazione tedesca, capitanata dall’astro nascente dei cristianodemocratici, il quarantaseienne governatore della Sassonia, Michael Kretschmer, nato nella Germania dell’Est 14 anni prima della caduta del muro di Berlino.

Ufficialmente per rinsaldare i rapporti politici, economici e scientifici tra l’Italia e la Germania. Ma Kretschmer incontrerà anche il ministro dello Sviluppo economico e numero due della Lega, riferimento dei moderati del Carroccio, Giancarlo Giorgetti.

Sono molto contento che il ministro Giorgetti ci riceva”, ha dichiarato il governatore a Repubblica. Forse una Lega più moderata e centrista potrebbe avere maggiori possibilità di essere ammessa nel Ppe ma Kretschmer chiarisce subito che “non è questo il senso del mio viaggio. Si tratta di sviluppare ulteriormente la cooperazione nell’economia, nella scienza, nella ricerca e nell’innovazione. Il Covid è una grande sfida, e possiamo affrontarla solo insieme. Voglio capire come l’Italia sta reagendo alla crisi, quali sono i progetti economici e come vedono il ruolo futuro dell’Ue. Per me quest’ultima è la questione centrale”.

Il leader leghista Matteo Salvini aveva detto dopo le elezioni che la Cdu avrebbe dovuto allearsi con l’AfD. “Non sono per niente d’accordo”, ha risposto Kretschmer, che nel 2017 aveva perso il suo seggio al Bundestag, battuto da Tino Chrupalla, esponente di punta proprio dell’AfD.

Kretschmer spiega così la storica sconfitta della Cdu alle recente elezioni: “Armin Laschet non è stato un candidato convincente. Ma lo spettro dei partiti in Germania si sta frammentando sempre di più. Però è vero che la Cdu/Csu ha deciso tardi il candidato e non ha organizzato una campagna elettorale convincente. E molti elettori si sono detti: Olaf Scholz, il ministro delle Finanze della cancelliera Merkel, forse è la cosa più vicina alla politica e all’affidabilità che conosciamo”, ha concluso Kretschmer.

Kretschmer è da tempo sostenitore della necessità di allentare le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia per la questione Crimea. Le sue dichiarazioni dopo un incontro del 2019 con il presidente Vladimir Putin avevano riacceso il dibattito tedesco che, ha scritto DW, fotografa le divisioni tra Ovest ed Est della Germania.

Giorgetti sogna una Lega modello bavarese (e non è il solo). “Attenzione: in Germania la Csu esiste perché c’è la Cdu”, diceva Giovanni Orsina, storico della Luiss dove dirige la School of Government, a Formiche.net alcuni giorni fa. “Se l’Italia non si governa da Treviso, la Germania non si governa da Monaco. La dimensione nazionale è ineludibile”. L’operazione della Lega nel Partito popolare europeo “avrebbe senso, ma non è mica facile”, continuava. “E non dipende certo soltanto dalla Lega: fra i popolari c’è chi, come appunto i bavaresi, si sente di destra e soffre il Ppe merkelizzato. Ma c’è anche chi teme l’apertura alla Lega, perché sposterebbe il baricentro del partito”.

Il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, di Forza Italia, è intervenuto alla riunione romana del Ppe dichiarando che sono ormai “maturi i tempi” perché la Lega a livello europeo venga “dalla parte giusta”, abbandonando i “sentimenti nazionalistici” per condividere con Forza Italia i “valori europeisti” del Ppe.

“Non accadrà nel giro di una notte”, frenava Marco Zanni, europarlamentare della Lega e presidente del gruppo sovranista Identità e democrazia, a Formiche.net. “Ma i tempi sono maturi per un discorso più ampio fra i tre partiti che compongono l’area cristiano-democratica e conservatrice all’Europarlamento”.

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