Il volo di Ursula von der Leyen in Bulgaria è stato colpito da un’interferenza Gps attribuita alla Russia. Bruxelles conferma la minaccia, rilanciando sulla Difesa comune e sul sostegno a Kyiv
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Vi racconto il vertice cinese tra le accuse (a Trump) di Xi e il sarcasmo di Putin. Scrive D'Anna
“Prima cartitas incipit Cina”. Al vertice di Tientsin, il presidente Xi Jinping bypassa Putin e lancia la “Global governance initiative” che vuole colmare “il gap tra Nord e Sud del mondo”, sfidando gli assetti dell’ordine occidentale nato dalla fine della Seconda guerra mondiale, a guida Usa. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Merz corre sulla Difesa con l'aiuto dell'Ue. Ma la Francia fatica a tenere il passo
Il sistema europeo resta improntato alla concorrenza e alla disciplina fiscale, ma le emergenze di sicurezza stanno imponendo strumenti innovativi e deroghe temporanee. In particolare, la Germania ha scelto una traiettoria di forte aumento della spesa militare, puntando a un ruolo di leadership continentale. La Francia, al contrario, fatica a tenere il passo
Dopo lo Sco di Pechino gli Stati Uniti avranno bisogno dell’Europa. Saccone spiega perché
Per gli Stati Uniti, l’Europa è necessaria per equilibrare i rapporti di potere globali, per garantire la resilienza economica e tecnologica, per dividere il peso della sicurezza militare, e per difendere insieme un modello di valori che resta il punto di riferimento per larga parte del mondo. In un mondo multipolare, l’alleanza transatlantica non è più soltanto una scelta storica: è una necessità strategica, Il commento di Umberto Saccone
Bengasi, l’Africa dell’intelligence si incontra nella roccaforte di Haftar
A Bengasi il 20esimo vertice del Comitato dei servizi di intelligence e sicurezza dell’Africa (Cissa) ha messo in scena le nuove geografie della sicurezza africana. Con 53 Paesi presenti e partner europei e americani, il Summit accredita la Libia orientale come hub di sicurezza, tra le ombre russe e cinesi e la prevenzione di conflitti e minacce transnazionali
Virus russo per la Cina. Ora anche le grandi banche del Dragone hanno un problema
In Russia le insolvenze sui prestiti sono ormai all’ordine del giorno. Ma anche in Cina i grandi istituti hanno un problema non da poco. I consumi interni sono al palo, mentre Pechino pensa solo ad aggredire i mercati esteri. E così la domanda di credito precipita
Sorrentino suggerisce (forse) una grazia in più. Scrive Nicotri
La storia del “Presidente verosimile ma rigorosamente inventato” da Paolo Sorrentino potrebbe rappresentare anche per qualcun altro “il pretesto per abbandonarsi a fuggevoli associazioni di idee” (W. Szymborska) attorno al concetto teologico di “grazia di Stato”, che merita ulteriori, ben più qualificati, approfondimenti. Il commento di Francesco Nicotri
L’Europa così com’è non può combattere né difendere l’Occidente. La versione di Irdi
Se l’Europa vuole costituire un polo capace di perpetuare i valori occidentali nel XXI secolo dovrà affrontare delle conversazioni scomode e pratiche su sé stessa. L’alternativa è arrendersi, senza disturbare, alla fine di una parentesi democratica-liberale durata meno di tre secoli e a quella della radice plurimillenaria dei suoi valori. L’intervento di Beniamino Irdi, nonresident senior fellow della Transatlantic Security Initiative presso l’Atlantic Council
Il vertice Sco svela tutte le asimmetrie delle relazioni internazionali. L'analisi di Polillo
Nello Sco convivono esigenze diverse. Ma quel che più conta è la sua logica inclusiva, che si contrappone all’attuale modo d’essere delle strutture occidentali. I Paesi protagonisti che ne fanno parte oggi rappresentano circa il 40% della popolazione del pianeta e un quarto del Pil mondiale. Portatori di un metodo, esclusa la Russia di Putin, che è del tutto opposto a ciò che accade in Occidente. L’analisi di Gianfranco Polillo
Brava Italia ad anticipare la fine della dipendenza europea dalla Cina. Parla Pelanda
Estromettere i componenti cinesi dalle aste per gli incentivi al fotovoltaico vuol dire aver gettato il cuore oltre l’ostacolo e mandato un chiaro segnale a chi in Ue ancora tentenna: ridurre la dipendenza dalla Cina è possibile. Ma a un patto. Intervista all’economista e saggista, Carlo Pelanda