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Il Financial Times riporta l’episodio, Bruxelles conferma. Un pomeriggio ad alta tensione, quello di domenica, per Ursula von der Leyen. Le autorità bulgare hanno confermato un blackout del segnale Gps nell’area di Plovdiv, costringendo l’aereo che trasportava la presidente della Commissione europea ad un atterraggio con mappe cartacee e senza assistenza elettronica dopo che l’intero sistema di navigazione dell’area aeroportuale è andato in blackout. Tre funzionari citati da Financial Times parlano apertamente di un’operazione di interferenza e guerra ibrida, firme di Mosca.

Le conferme
Dall’autorità bulgara per il traffico aereo è arrivata la conferma tecnica: episodi di jamming e spoofing dei segnali satellitari sono cresciuti in maniera “notevole” dall’inizio della guerra in Ucraina. Stavolta a farne le spese è stata la leader europea in missione tra gli Stati di frontiera, impegnata a rafforzare la postura di deterrenza del blocco nei confronti della Russia.
Da Bruxelles, la portavoce della Commissione Arianna Podestà ha chiarito che “le autorità bulgare sospettano una palese interferenza russa”. Nessun cambiamento di programma, ma un messaggio politico nitido: “Siamo abituati alle minacce di Mosca. Questo episodio rafforza ulteriormente il nostro impegno a sostenere l’Ucraina e a potenziare le capacità di difesa europee”.
Von der Leyen ha colto l’occasione per rilanciare il tema degli asset russi congelati: “La Russia, il predatore, deve pagare per ciò che ha fatto. Stiamo utilizzando i profitti straordinari derivanti dalle risorse immobilizzate per finanziare la difesa e la ricostruzione in Ucraina. Finora 3,7 miliardi di euro, altri seguiranno”.
L’Europa si prepara al 19esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che vede crescere la pressione diplomatica di Bruxelles. Giovedì a Parigi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà i leader europei per discutere garanzie di sicurezza e prospettive di pace, mentre Vladimir Putin, presente al vertice della Shanghai Cooperation Organization, traccia insieme a Xi la geografia del nuovo ordine mondiale, cercando di cooptare l’India di Modi.

L’attacco

Un corto circuito simbolico, quello del Gps oscurato in Bulgaria, che evidenzia qualcosa in più di un’avaria tecnica. L’interferenza russa che si insinua fin dentro le rotte dei leader europei, confermando la vulnerabilità del continente e la necessità di una risposta unitaria.
Il Cremlino ha respinto le accuse, ma il fenomeno del jamming e dello spoofing satellitare è ormai documentato da anni. L’aumento di episodi di disturbo nelle regioni baltiche e nell’Europa orientale, così come nel Mar Nero, rappresenta ormai una forma di pressione sistemica. Colpire infrastrutture civili e militari attraverso tecniche di guerra elettronica per creare e diffondere insicurezza psicologica, falle organizzative e vulnerabilità diffuse, riducendo l’affidabilità di strumenti critici per il trasporto aereo, navale e terrestre. Ed oggi arrivando a sfiorare i vertici dell’Unione europea.

L’episodio di Plovdiv è dunque emblematico. Non ha interrotto la missione della presidente europea, ma ne ha rafforzato la valenza politica.
Nel suo tour tra gli Stati membri di confine, von der Leyen ha insistito su due direttrici. Il rafforzamento della deterrenza collettiva e l’accelerazione dell’uso dei proventi derivanti dagli asset russi congelati per sostenere la difesa e la ricostruzione ucraina. Ad oggi, 3,7 miliardi di euro sono stati canalizzati in questa direzione.

La mano del Cremlino sfiora l’integrità e la sicurezza della presidente europea, la cui rotta è stata sabotata e resa cieca. Che sia un episodio isolato o un avvertimento dal valore simbolico, l’incidente di Plovdiv lancia un doppio segnale all’Europa: rafforzare le vulnerabilità infrastrutturali che Mosca sfrutta in maniera sistemica e perseverare nel supporto a Kyiv.

 

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