Skip to main content

L’applauso insistito e decisamente “fuori misura” che l’assemblea di Confindustria ha oggi dedicato a Mario Draghi è senza dubbio il fatto politico di giornata e va ben al di là del pur non scontato appoggio del sistema d’impresa nazionale al capo del governo.

Quello che si è oggi verificato è cioè un passaggio decisivo per capire cosa accadrà nei prossimi mesi: ora vediamo di analizzare perché.

Innanzitutto va detto che Carlo Bonomi ha messo insieme la miglior relazione di un Presidente di Confindustria da molti anni a questa parte. Schietta e per molti versi brutale nell’analisi, mai votata a lisciare il pelo a questa o quella parte politica, pronta a mettere in campo quel che resta del mondo imprenditoriale italiano per uno scatto in avanti dignitosamente virtuoso.

Il punto più rilevante dell’intervento è però quello dedicato a Draghi ed al suo governo, che Bonomi vede come necessario per portare l’Italia fuori dall’emergenza. Un governo che quindi non può avere prospettive di corto respiro tanto nei tempi quanto nello spazio di agibilità politica.

Il premier ha risposto con sobrietà (non saprebbe fare diversamente) ma non senza entrare nel merito, ad esempio chiarendo che sul fronte fiscale non sono in vista brutte notizie.

Ma Draghi si è spinto molto oltre, scegliendo un tema di enorme valore politico per dare la cifra “vera” al suo intervento: ha cioè introdotto il tema di un Patto Nazionale in grado di vedere tutte le parti in causa attorno al tavolo della Ripartenza e della Crescita.

Ecco allora che dall’assemblea di oggi di Confindustria escono tre punti che saranno probabilmente decisivi nei prossimi mesi, tre punti che sono così riassumibili:

1) L’esperienza del governo in carica va portata senza alcun dubbio al termine naturale della legislatura (2023) e il Parlamento deve sostenere con forza l’agenda del premier.

2) Per il Quirinale serve una figura di garanzia in grado di accompagnare Draghi nella sua attività di governo nel migliore dei modi;

3) Dopo le elezioni sarebbe errore drammatico tornare alla tradizionale (e spesso sterile) contrapposizione all’italiana tra maggioranza e opposizione: per attuare il PNRR servono alcuni anni di applicazione del “metodo Draghi”.

Il traballante sistema politico italiano, capace di dare vita a tre governi tre nella stessa legislatura con maggioranze totalmente diverse tra loro non pare in grado di opporsi a questo percorso, che potremmo anche chiamare “agenda Bonomi”.

Certo, ci saranno strepiti e tonanti dichiarazioni in favore di telecamera, ma è allo stato del tutto improbabile che un M5S ridimensionato o un Centro Destra illividito tra transfughi vari e rancori mai sopiti possano mettersi di traverso (il Pd di Letta ha tutto da guadagnare nel sostenere Draghi).

A oggi dunque la strada tracciata da Bonomi pare avere buone chances di successo. Non vedevamo da alcuni lustri un Presidente di Confindustria capace di dare la linea. Potrebbe essere un bene.

È nata l’agenda Bonomi. E dice Draghi anche oltre il 2023

C’è una notizia dall’Assemblea di Confindustria. Dopo anni, per la prima volta, c’è un presidente che detta l’agenda. E l’agenda di Carlo Bonomi dice Mario Draghi, fino (almeno) al 2023. Il corsivo di Roberto Arditti

Patto Draghi-Confindustria. E Bonomi boccia Quota 100

La prima assemblea dell’era Draghi sancisce la piena sintonia tra gli imprenditori e il premier, accostato dal presidente Bonomi a De Gasperi e Baffi. Ma per gli industriali è tempo di dimenticare quota 100, avere più coraggio sul fisco e stringere un patto d’acciaio con i sindacati

Donne, troppo forti per rifiutare la fragilità? La riflessione di Elvira Frojo

Il mondo post pandemia svela ancor più la sua fragilità, nel disorientamento dell’identità e nella crisi delle relazioni e delle comunità. Insicurezze che si esprimono non solo in diffidenza, paura, mitizzazione di asseriti “complotti”, polemiche su green pass e piano vaccinale ma che fanno emergere violentemente le componenti sociali di odio, divisioni e rancore. Colpendo drammaticamente anche le donne. Una “pandemia ombra”, come definita dall’agenzia Onu per l’uguaglianza di genere UN Women

Elezioni tedesche, chi vince e chi perde secondo i sondaggi

Alle prossime elezioni la vera questione è: quali percentuali raggiungeranno i vari partiti alla fine, tali da consentire la formazione di una coalizione? Il commento di Federico Quadrelli, vice presidente regionale della Spd di Berlino per il gruppo Migration und Vielfalt

Come migliorare la Sanità post Covid (anche senza spendere)

Un documento della Federspev (Federazione Sanitari Pensionati e loro vedove), è ora all’attenzione del ministro della Salute Speranza. Contiene una breve analisi del settore e proposte di misure, a costo zero, o quasi, che potrebbero essere attuate immediatamente in attesa di quelle del Pnrr, quali le reti di prossimità e le Case della Salute

Più interazioni e condivisione tra gli utenti: la nuova strategia di LinkedIn paga

Di Lorenzo Santucci

La piattaforma di Microsoft sta investendo milioni di dollari per apportare modifiche che la renderebbero simile ai vari Facebook e TikTok. Una mossa per apparire meno nerd e attrarre più persone che, al momento, sembrerebbe avere successo: nell’ultimo anno ha visto raddoppiare le entrate a 10 miliardi di dollari

Macron chiama Modi e cerca di anticipare il Quad per dimenticare Aukus

Macron cerca Modi per comunicare al mondo (e ai francesi) che Parigi non ha subìto lo schiaffo dell’Aukus ma resta una potenza globale con un peso nell’Indo-Pacifico. E intanto anticipa il vertice del Quad

Biden e Macron cercano la pace. L'Ue spinge per il Ttc

Dopo le tensioni sui sottomarini, colloquio tra i presidenti. L’Eliseo incassa un incontro a margine del G20 di Roma e qualche rassicurazione. Forte pressing su von der Leyen per resistere alle richieste francesi di rinviare il lancio della commissione congiunta in agenda la prossima settimana

Roma è pronta a ripartire. Ma serve un vero city manager, non Mandrake. Parla Delzio

Conversazione con il manager e docente Luiss Francesco Delzio. “Occorre rilanciare Roma partendo dalla forza di un brand che ancora oggi è molto amato a livello internazionale nonostante tutto. Ma attenzione: non bastano gli investimenti pubblici, bisogna liberare quelli privati”. Il governo? “In passato è stato fatto poco, ma ora c’è Draghi”

Conte dà ragione a Fedez: capienza spettacoli vada oltre l'80%. Il video

Conte dà ragione a Fedez: capienza spettacoli vada oltre l'80% [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=J5MrrhgBci4[/embedyt] Roma, 22 set. (askanews) - "Buongiorno Fedez, mi rivolgo a te e agli artisti che come te, in queste ore state lamentando le attuali restrizioni per la cultura e per lo spettacolo, mentre invece la politica, gli incontri della politica, avvengono con piazze gremite di gente. Non va…

×

Iscriviti alla newsletter