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Il Regno Unito deve firmare nuovi accordi di sicurezza con i Paesi democratici – “amanti della libertà” – per combattere l’influenza di “attori maligni e Stati autoritari” come Cina e Russia. Parola di Liz Truss che ha rilasciato al Times la sua prima intervista a meno di tre settimane di distanza dal suo insediamento come ministra degli Esteri del governo di Boris Johnson.

Con il reshuffle di metà settembre ordinato da Johnson, Truss ha preso il posto al Foreign Office di Dominic Raab, caduto sotto il fuoco nemico per la gestione della crisi afgana e dirottato dall’amico premier alla Giustizia. Come raccontato su Formiche.net nei giorni del rimpasto, dal dicastero del Commercio internazionale Truss ha coordinato i lavori per il primo accordo commerciale di libero scambio post Brexit, quello con il Giappone. “La Global Britain è appena iniziata”, scriveva su Twitter celebrando quel “momento storico”.

Le sue dichiarazioni al Times sono molto programmatiche e dimostrano la volontà di premere sull’acceleratore della Global Britain: “Vogliamo lavorare con i nostri amici e alleati per creare più accordi economici e di sicurezza”, ha detto. L’Aukus, l’accordo con Australia e Regno Unito che tanto ha irritato la Francia, “riguarda la protezione delle rotte commerciali e delle rotte di navigazione specificamente con l’Australia, ma voglio guardare agli accordi con l’India, con il Giappone e con il Canada per espandere il supporto alla sicurezza negli stessi tipi di aree”.

Come affrontare l’influenza cinese e russa nei Paesi asiatici e africani? “Vogliamo sviluppare il gruppo di gruppo di Paesi che amano la libertà e la democrazia e creare più attrazione economica in modo che i Paesi non allineati non siano attirati nell’orbita dei regimi autoritari”, ha detto al Times rilanciando di fatto il progetto di D-10 che il primo ministro Johnson aveva lanciato già nel luglio del 2020 e su cui ha voluto lavorare quest’anno da presidente del G7 invitando al summit anche Australia, Corea del Sud e India.

Parole simili a quelle pronunciate dalla ministra durante il suo intervento alla conferenza annuale del Partito conservatore, in corso a Manchester. E forse non è una coincidenza l’intervista al Times. Come già raccontavamo su Formiche.net, ha già rinunciato una volta a correre per la leadership tory: difficilmente lo farà dopo Johnson.

Per lei ora è il momento di passare da astro nascente a potenziale leader. Per farlo, sembra voler legare il suo futuro con quello della Global Britain.

Ma non mancano le difficoltà nella strategia di Truss. È sufficiente un esempio: come farà il Regno Unito a spingere sul nucleare se i principali produttori di reattori sono Francia e Cina, la prima vittima dell’Aukus e la seconda nel mirino britannico e occidentale?

(Foto: Twitter @TrussLiz)

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