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Unità e valori condivisi sono i temi della ministeriale Esteri di Anagni e Fiuggi aperta oggi dal ministro Antonio Tajani. È l’ultimo incontro tra i capi delle diplomazie dei Sette sotto la presidenza italiana prima del passaggio di testimone al Canada, che guiderà il forum nel 2025.

A fronte del complesso scenario internazionale, l’obiettivo della presidenza italiana è stato ed è quello di rafforzare il ruolo del G7 come principale forum di consultazione tra le grandi democrazie liberali e quale fattore di stabilità dinanzi alle grandi crisi in atto a livello globale. Al centro degli incontri: la situazione in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e la stabilità dell’Indo-Pacifico.

Ci sono poi gli incontri a margine, come sempre accade in questo tipo di appuntamenti. In questo senso, spicca il triangolo Italia-Regno Unito-Giappone, unite dal Global Combat Air Programme, l’iniziativa trilaterale con Italia e Giappone per sviluppare un aereo stealth di sesta generazione, e dal concetto, rappresentato proprio da questo progetto, di interconnessione tra Euro-Atlantico e Indo-Pacifico. I diplomatici di tutti e tre i Paesi lo dicono spesso: la sicurezza europea e quella asiatica sono indivisibili. Ma sono quelli giapponesi a dirlo con maggior frequenza, ricordando gli sforzi della presidenza del G7 l’anno scorso.

Per Takeshi Iwaya la visita in Italia è stata una delle prime tappe da ministro degli Esteri del Giappone, incarico che ricopre da inizio ottobre.

La sua mattinata romana è stata all’insegna del Global Combat Air Programme. Ha incontrato per la prima volta l’omologo britannico David Lammy, con cui ha “ribadito l’importanza” del programma anche alla luce del recente incontro tra i leader (Giorgia Meloni, Keir Starmer e Shigeru Ishiba) a margine del G20 di Rio, in Brasile. Il capo della diplomazia di Tokyo ha definito “un grande risultato” l’annuncio a Rio de Janeiro, a margine del vertice G20 in Brasile, del lancio di un nuovo formato di dialogo tra i ministri dei due Paesi che si occupano di affari economici, manifestando l’intenzione di organizzare il primo incontro a Tokyo al più presto il prossimo anno. I due hanno anche ribadito l’intenzione di collaborare sul piano economico in vista dell’entrata in vigore, il mese prossimo, del Protocollo sull’accesso del Regno Unito all’Accordo di partenariato trans-pacifico.

Con Guido Crosetto, ministro della Difesa, il ministro Iwaya ha firmato l’accordo Acsa (Acquisition and Cross-Service Agreement) per il rafforzamento della cooperazione bilaterale dei rispettivi Paesi nel settore della difesa. Come ha spiegato Crosetto, l’accordo è volto a “facilitare acquisizioni, forniture, scambi in campo militare e a mobilitare prontamente aiuti in caso di emergenze e di disastri naturali”. Ma “ha un valore che va oltre l’ambito strettamente tecnico: rappresenta un impegno reciproco per costruire un futuro più sicuro e prospero per le generazioni che verranno”. In questo quadro si inserisce anche il Global Combat Air Programme.

Nelle ore precedenti il governo britannico aveva ribadito il fermo impegno nel Global Combat Air Programme. John Healey, ministro della Difesa, ha confermato che il programma proseguirà come previsto, nonostante le revisioni in corso delle politiche in materia militare a cui il nuovo governo laburista di Londra sta lavorando. “Siamo impegnati in questo progetto”, ha spiegato definendolo “davvero importante” in occasione di una sessione del Comitato per la Difesa. È cruciale per il Regno Unito per “mantenere una capacità di combattimento aereo di livello mondiale”, ha aggiunto.

Tutto pronto, dopo il via libera dei parlamenti, per la nascita della joint venture. “Mi aspetto che ciò avvenga prima di Natale”, ha spiegato Haley.

La diplomazia giapponese punta tutto su Masami Oka, ex viceministro della Difesa con delega agli affari internazionali, candidato per l’incarico di direttore generale della Giap Agency. Nella Difesa giapponese dal 1986, già direttore generale dell’Ufficio per le politiche di difesa e dell’Ufficio per le politiche della società regionale. È l’uomo giusto nel momento giusto, dicono i diplomatici giapponesi. La Gigo (Gcap International Government Organisation) avrà sede nel Regno Unito. Il primo direttore della joint venture proposta – che verrà costituita dai partner industriali – sarà, invece italiano.

Il triangolo Italia-Regno Unito-Giappone sarà anche al centro della Conferenza di Pontignano, il più importante evento bilaterale italobritannico, che quest’anno si terrà eccezionalmente a Roma, giovedì e venerdì.

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