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Oggi il Senato brasiliano dovrà depositare la relazione finale della commissione d’inchiesta sulle presunte responsabilità del governo di Jair Bolsonaro nella gestione dell’emergenza sanitaria per Covid-19.

Il quotidiano americano New York Times cita fonti secondo cui il presidente dovrebbe essere accusato di crimini contro l’umanità. Altre, però, credono che non ci siano sufficienti prove per formalizzare la denuncia: “Un gruppo del Congresso brasiliano aveva inizialmente raccomandato nel rapporto che Bolsonaro fosse accusato di omicidio di massa e genocidio contro i gruppi indigeni in Amazzonia. Ma meno di un giorno dopo diversi organi di stampa brasiliani hanno riferito che alcuni senatori hanno affermato che le accuse erano andate troppo oltre”.

Il dietrofront sarebbe stato motivato da una “mancanza di consenso”.  Tuttavia, presentato il report finale, il Senato dovrebbe tornare votarlo in una nuova seduta programmata per il 26 ottobre. In caso di approvazione da parte della maggioranza dei senatori, il documento sarà inviato alla procura generale della Repubblica, cui spetta il compito esclusivo di condurre le indagini del caso, trattandosi del presidente della Repubblica.

Nondimeno, la complessità del dossier potrebbe spingere il fascicolo anche presso altre istanze, come sottolinea l’Agenzia Nova. Per esempio, il pubblico ministero federale degli Stati, per il coinvolgimento di altri poteri dello Stato, la Polizia federale e l’agenzia tributaria.

Tra le accuse che potrebbero essere imputate a Bolsonaro, secondo quanto previsto dal Codice penale brasiliano, ci sono la creazione di condizioni per propagare una pandemia, che comporta fino a quattro anni di prigione, fino a 15 in caso di “comprovata intenzionalità” di commettere il reato, e fino a 30 se ci sono morti. Il caso di dolo porta con sé anche la rimozione di una serie di benefici accessori come la libertà condizionale o l’attenuazione dei meccanismi premiali in carcere.

Si potrebbe configurare anche il reato per infrangere le prescrizioni che le autorità adotta per impedire la diffusione delle malattie, il reato di “incitazione al reato” e la falsificazione di documenti.

Considerato anche il reato di genocidio per promuove azioni per “sottomettere intenzionalmente un gruppo a condizioni di vita” che potrebbero portare all’eliminazione fisica, totale o parziale, con l’intenzione di sterminare un determinato gruppo sociale. In questo caso, la vicenda degli indigeni.

Il senatore Renan Calheros, che guida le indagini del rapporto, aveva già dichiarato che commissione avrebbe incriminato Bolsonaro: “Nella relazione non indietreggeremo e manterremo lo stesso rigore delle indagini. Sarà incriminato per tutto quello che ha fatto […] tutte quelle persone che hanno avuto una partecipazione effettiva nella gestione ufficiale e non della crisi e nella diffusione di notizie false riguardo la malattia e le cure. Oltre a quelli che hanno responsabilità nell’appropriazione indebita di denaro pubblico”.

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