Skip to main content

Non solo un semplice bilaterale, quello di oggi a Nicosia tra il Presidente della Repubblica di Cipro Nikos Christodoulides e il primo ministro indiano Narendra Modi, ma la certificazione della volontà indiana di affrontare la profondità strategica nel Mediterraneo orientale lungo cinque direttrici di marcia: difesa, commercio, investimenti, energia, infrastrutture. Nel mezzo la polveriera mediorientale che, anche solo per vicinanza geografica, può avere ripercussioni sull’isola, che già è stata utilizzata come piattaforma logistica dopo il “7 ottobre”.

Le richieste di Nuova Dehli

India 2047 non è soltanto una time line per il governo di Nuova Dehli, ma un progetto che abbraccia anche le relazioni con vari soggetti esterni. Modi lo ha spiegato chiaramente: esistono somiglianze tra diversi aspetti della visione di Cipro per il 2025 e quella dell’India per il 2047, “per questo motivo, daremo forma insieme al futuro in modo da poter dare una direzione strategica alla nostra cooperazione”. Allo studio una tabella di marcia specifica per i prossimi cinque anni per rafforzare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza, e verrà stimolata anche l’industria della difesa nell’ambito del programma di cooperazione bilaterale. Infine verrà avviato un dialogo separato su cyberspazio e sicurezza marittima. Tutti temi altamente strategici che si legano alle partite già in corso tra Ue e Indopacifico. In questo senso va letto il Partenariato Globale tra i due Paesi, con una spiccata attenzione al piano d’azione e alle infrastrutture come Imec, il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa che sta, di fatto, cambiando parametri e traiettorie. Tra le altre cose l’India ha assunto il ruolo di catalizzatore per gli operatori portuali ed economici di Trieste che seguono le indicazioni già avviate a Marsiglia e Pireo: infatti Francia e Grecia hanno già avviato campagne di promozione per sostenere rispettivamente i propri hub chiave per l’Imec.

La posizione di Nicosia

Non solo Christodoulides ha parlato di una “giornata speciale e storica”, ma ha messo l’accento sottolineando che “i legami tra i nostri Paesi hanno anche un chiaro orientamento strategico, fondato sul Diritto Internazionale – incluso il Diritto del Mare – e, naturalmente, sul mantenimento della legittimità internazionale. Si basano sulla Carta delle Nazioni Unite e sulla difesa dei principi universali di indipendenza, integrità territoriale e sovranità degli Stati”. Cipro ha dalla sua una interessante posizione geostrategica come punto di accesso da oriente all’Ue e al Mediterraneo ed è, allo stesso tempo, una base regionale ed europea per le imprese indiane. Facile il passo nella direzione delle sinergie che da un piano bilaterale si allargano gioco forza a due macro spazi d’acqua, come il Mar Mediterraneo e l’Oceano Indiano.

Scenari

La visita di Modi è la prima di un primo ministro indiano a Cipro in 23 anni, dato che dice molto delle strategie sull’asse Ue-Indopacifico. La visita è iniziata domenica, quando entrambi i leader hanno partecipato a una tavola rotonda con i leader aziendali a Limassol, dove Christodoulides ha sottolineato che Cipro è l’ottava fonte di investimenti esteri in India. Il commercio bilaterale ha raggiunto i 150 milioni di dollari, inoltre la Camera di commercio e industria di Cipro (Keve) e Invest Cyprus hanno ospitato il Limassol Business Forum, riunendo stakeholder indiani e ciprioti per esplorare joint venture e opportunità di investimento. Sono state, quindi, gettate le basi per una penetrazione indiana da oriente in un fazzoletto di acque che, lungo la direttrice Grecia-Italia-Balcani, rappresenta la nuova spina dorsale geopolitica europea.

Corridoio Imec, le strategie di Modi fra Cipro e Trieste

La visita di Modi è la prima di un primo ministro indiano a Cipro in 23 anni, dato che dice molto delle strategie sull’asse Ue-Indopacifico. Sono state gettate le basi per una penetrazione indiana (da Oriente) in un fazzoletto di acque che, lungo la direttrice Grecia-Italia-Balcani, rappresenta la nuova spina dorsale geopolitica europea

G7 unito sulla de-escalation in Medio Oriente. Ma come?

Iran e Israele combattono senza soluzione di continuità. Mentre i leader del G7 si riuniscono in Canada, i bombardamenti si approfondiscono e una guerra totale è un rischio concreto. Il gruppo ha punti di vista differenti, ma vede nella de-escalation l’obiettivo comune, condiviso anche dai partner globali. Come si concretizzerà questa linea?

Non solo Iran. Al G7 in Canada, Europa e Giappone tentano l'intesa sui dazi

Bruxelles potrebbe ottenere da Washington tariffe maggiorate del 10% sulle proprie esportazioni sul mercato americano, in cambio dello stop ai contro-dazi sulle vetture statunitensi vendute in Europa. La spinta di Ursula von der Leyen e la mossa di Toyota

La Difesa delle narrative nell'era delle superintelligenze. L'analisi di Pigozzi

Di Lorenza Pigozzi

La Difesa del futuro dovrà saper coniugare potenza e racconto, deterrenza e credibilità. La narrazione non è un semplice accessorio delle operazioni militari, ma una componente vitale della sicurezza collettiva. Vincere la battaglia delle idee – con integrità e rispetto dei nostri principi – significa gettare le basi per una sicurezza più solida e duratura, in cui i cittadini possano riconoscersi e credere. L’analisi di Lorenza Pigozzi, direttore comunicazione strategica del gruppo Fincantieri

Perché serve una missione Ue per la sicurezza di Hormuz. L’analisi di Caffio

Di Fabio Caffio

In ogni fase di crisi con Teheran, lo Stretto di Hormuz torna al centro dell’attenzione per il rischio di escalation. Sebbene l’Iran minacci periodicamente di bloccarlo, vincoli giuridici e fattori geografici rendono tale scenario improbabile. Teheran potrebbe però ricorrere a misure belliche asimmetriche. Di fronte a possibili evoluzioni imprevedibili, l’Ue è chiamata a rafforzare la propria presenza navale per garantire la sicurezza dei traffici energetici globali. L’analisi dell’ammiraglio Fabio Caffio

L'escalation mediorientale offre dei vantaggi tattici a Putin. Ecco quali

Il presidente Trump ha parlato di una possibile mediazione russa tra Israele e Iran. Ma per Mosca il conflitto tra Tel Aviv e Teheran rappresenta un’opportunità. Almeno nel breve termine

Taipei rafforza il controllo sulle esportazioni di chip. Huawei e Smic nella lista nera

Taiwan inserisce Huawei e Smic nella sua lista nera, imponendo severe licenze per ogni esportazione di chip verso le due aziende cinesi. La misura, allineata alle restrizioni americane, ha lo scopo di proteggere le tecnologie sensibili e frenare l’ambizione cinese nel settore dei semiconduttori, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche nello Stretto di Taiwan

Petrolio nervoso, Borse calme. La guerra tra Israele e Iran vista dai mercati

I listini azionari hanno ritrovato la serenità, dopo un primo scossone iniziale. Segno che per gli investitori il conflitto è ancora da decifrare. Il fianco più esposto è, semmai, quello dell’energia

Spese per la difesa, è tempo che l'Europa scelga il suo futuro. Scrive Pietro Serino

Di Pietro Serino

Un preventivo coordinamento tra europei, esteso anche a chi è fuori dall’Unione, favorirebbe quell’integrazione e semplificazione tra gli eserciti europei di cui tanto si parla, spingendo anche la base industriale dell’Europa ad una maggiore, reciproca collaborazione. L’analisi del generale Pietro Serino, già capo di Stato maggiore dell’Esercito

La prima donna al vertice dell'MI6. Starmer sceglie Blaise Metreweli

A 116 anni dalla sua fondazione, il Secret Intelligence Service vive un momento storico con la nomina di Blaise Metreweli come prima donna “C” del servizio. Antropologa di Cambridge, esperta in tecnologia e innovazione, con esperienze operative in Europa e Medio Oriente, ma anche un passaggio in MI5, Metreweli è la favorita da anni ed è stata scelta dal governo Starmer, con la sponda del direttore uscente, Sir Richard Moore

×

Iscriviti alla newsletter