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Questa mattina, quando a Mosca erano le 8.45, è stata completata la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, un progetto da 1.200 chilometri e 10 miliardi di euro che porterà gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Lo ha annunciato durante un briefing mattutino a Gazprom, Alexey Miller, amministratore delegato della società energetica parzialmente controllata dallo Stato guidato da Vladimir Putin.

Secondo Gazprom, 5,6 miliardi di metri cubi di gas verranno distribuiti quest’anno attraverso il gasdotto Nord Stream 2, che ha una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi l’anno (ossia raddoppierà la capacità del gemello Nord Stream 1). Il gas dovrebbe iniziare a scorrere il 1° ottobre nella prima stringa e il 1° dicembre anche nella seconda. I lavori erano stati sospesi per un anno, dal dicembre 2019 al dicembre 2020, dopo che la svizzera Allseas aveva abbandonato la posa dei tubi a causa della minaccia di sanzioni statunitensi imposte dall’allora presidente Donald Trump.

A fine luglio, dopo quasi nove anni di tensioni, gli Stati Uniti di Joe Biden e la Germania di Angela Merkel avevano annunciato un accordo sul gasdotto impegnandosi con l’Ucraina, che si ritiene la principale vittima dell’intesa energetica. Venendo bypassata, perderà circa 1 miliardo di euro all’anno in costi di transito.

Sul Nord Stream 2 l’Unione europea si è spaccata. Da una parte la Polonia e gli Stati baltici, schierati con l’Ucraina e preoccupati dalle ambizioni russe. Dall’altra la Germania, principale sostenitrice del progetto che definisce principalmente economico (e dunque non politico) e fondamento per la transizione energetica. Ma in Germania, che tra poco più di due settimane si recherà alle urne per decidere chi prenderà dopo 16 anni il posto di Merkel (prima sostenitrice del Nord Stream 2) il progetto non piace a tutti: basti pensare alle proteste dei Verdi e di pezzi della Cdu-Csu ma anche dell’Spd.

E anche ora che è tutto pronto, Mosca non abbassa la guardia. “Speriamo che niente e nessuno sarà in grado di interferire con la messa in servizio di questa grande infrastruttura”, ha affermato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino.

E il presidente Putin ha messo nel mirino le politiche della Commissione europea. “Nell’Unione europea non hanno pompato negli impianti di stoccaggio e hanno bisogno di un volume fino a 27 miliardi di metri cubi. Il prezzo del gas ha iniziato a superare il prezzo del petrolio e dei prodotti petroliferi”, ha osservato. “Sia sulla base dei contratti a lungo termine che in base al nostro principio dei prezzi, Gazprom non vende a un prezzo simile. E coloro che hanno accettato di concludere contratti a lungo termine con noi in Europa ora possono esserne contenti. Gazprom vende alla Germania per 220 dollari. Con l’aumento dei prezzi del petrolio, questo prezzo aumenterà, ma sarà un processo morbido. Gazprom è interessata a ciò, perché si crea un cuscino di sicurezza: non ci sarà un forte calo o un crollo dei prezzi. Questo è il punto. È vantaggioso per tutti”, ha aggiunto Putin.

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