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Dopo l’uscita del Partito di Viktor Orban (Fidesz) dal Gruppo del Partito Popolare europeo (PPE) si aprono nuovi scenari in seno all’Europarlamento. Attualmente i gruppi che animano la vita politica all’Eurocamera sono 7 e il gruppo di maggioranza resta sempre il Ppe con 175 deputati. Ma che farà il Premier Orban? I suoi deputati confluiranno in un gruppo esistente o cercherà di fondarne uno nuovo? Il leader della Lega Matteo Salvini giovedi sarà a Budapest per incontrare sia il premier Viktor Orban che il Premier polacco Mateusz Morawiecki.

I bene informati dicono che sicuramente uno dei punti all’ordine del giorno potrebbe essere la costituzione di un eventuale nuovo gruppo, ma per farlo servono almeno 23 deputati che devono provenire da almeno un quarto degli Stati Membri.

Analizzando la composizione attuale dei gruppi politici emerge che la Lega è membro del gruppo Identità e Democrazia (Id) che ha in tutto 74 deputati e l’altro partito sovranista italiano Fratelli d’Italia è invece parte del gruppo Conservatori e Riformisti europei (Ecr) che conta 63 deputati. Sommando i due e aggiungendo i 12 di Orban (al momento posizionati nei Non Iscritti) arriverebbero a 149 eurodeputati e diventerebbero pertanto la seconda grande famiglia in seno al Pe, scavalcando di uno il gruppo Socialisti e Democratici (S&D) che ne conta 148.

In vista del rinnovo delle cariche di metà mandato (che avviene a Gennaio 2022) i conoscitori degli equilibri in seno all’Eurocamera sanno che la rigida applicazione del metodo d’Hondt, per la ripartizione delle cariche, favorisce i grandi gruppi politici, a cui generalmente spetta la fetta maggiore delle poltrone importanti, lasciando ai più piccoli gli incarichi meno rilevanti.

L’eventuale creazione di un ulteriore gruppo andrebbe invece a frammentare ancora di più la composizione dell’assemblea e in questo modo gli incarichi che spetteranno alle piccole famiglie saranno ancora meno rilevanti. Gli osservatori della politica italiana fanno notare che la Lega è ormai parte del governo e Fdi è all’opposizione , ma in fondo proprio i rispettivi Leader dei partiti in questione continuano a ribadire che la coalizione di centro destra esiste, quindi non si può escludere che in un futuro non troppo lontano possano condividere lo stesso gruppo al Parlamento europeo.

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