Skip to main content

Ieri il Corriere della Sera, nell’annunciare la scelta di Krauss-Maffei di lasciare il progetto del carro franco-tedesco e di procedere in autonomia verso un Leopard 3, sottolineava in chiusura la scelta “autarchica” dell’Italia. In realtà, la scelta italiana circa l’indispensabile ammodernamento delle sua linee corazzate tutto è tranne che autarchica.

L’Italia, sin dal 2019, ha ripetutamente chiesto ai Governi di Francia e Germania di entrare nel programma Mgcs, ricevendo sempre cortesi risposte negative. Per favorire comunque questa collaborazione, e vista l’urgenza di sostituire l’Mbt ariete, la scelta iniziale dell’Esercito era di procedere all’acquisizione dell’ultima versione del Leopard 2. Anche qui, la volontà italiana si è scontrata con un’inspiegabile chiusura a sviluppare una variante italiana. Inspiegabile perché la grande maggioranza delle nazioni che hanno adottato il Leopard 2 ne hanno modificato la configurazione base per adattarla alle proprie esigenze. Peraltro, la nazionalizzazione non ha sole ragioni industriali, come taluni denigratori italici lasciano intendere, ma ha solide motivazioni di standardizzazione logistica e addestrativa interne all’Esercito.

Questi ripetuti “no” su tutti i fronti lasciano chiaramente vedere la volontà di tagliare fuori dal mercato della difesa terrestre l’industria italiana, vista dal Gruppo franco-tedesco Knds come un concorrente e non come un potenziale partner.

La coscienza italiana di non poter procedere da soli ha portato Leonardo a cercare comunque un partner internazionale, che ha trovato nella tedesca Rheinmetall. Questa era in cerca di un cliente di lancio per i suoi IFV Kf-41 e MBT Kf-51, sviluppati in proprio come iniziativa industriale mirata all’esportazione.

L’accordo Rheinmetall-Leonardo, che intanto ha anche acquisito l’Iveco defence vehicles, ha dato vita ad un campione europeo nel settore dei mezzi corazzati sia cingolati che ruotati, che può sicuramente competere con Knds sul piano continentale e non solo. Si pensi che il Centauro 2 di IDV/OTO- Melara, ora interamente Leonardo, è l’unico blindato ruotato armato con cannone da 120 mm. in servizio e che il Kf-51 Panther di Rheinmetall, presentato nel 2022 a Eurosatory, è il primo carro che prevede l’integrazione Manned-unmanned, affidandone la gestione ad un membro dedicato dell’equipaggio. Da ultimo, la joint venture italo-tedesca prevede una partecipazione paritaria dei due partner (50/50).

In sostanza, la scelta italiana tutto è tranne che autarchica. È una scelta che mette insieme competenze di assoluto e provato valore italiane e tedesche e salvaguardia il ruolo dell’industria italiana. Una scelta che quasi sicuramente vedrà i nuovi Ifv e Mbt dell’Esercito italiano in servizio prima del Leopard 3, con un vantaggio in termini di accesso al mercato internazionale. L’annuncio del Leopard 3, in verità, certifica il fallimento dell’ambizioso programma franco-tedesco di presidiare il futuro continentale dell’industria della difesa con l’Mgcs e con il Fcas. Infatti, anche questo secondo programma, per lo sviluppo di un caccia di 6° generazione, sembra attraversare un periodo di grossa difficoltà legato alla ripartizione del lavoro tra i partner, laddove il corrispondente Gcap anglo-italo-nipponico procede nel suo percorso di sviluppo.

L’Italia c’è e tutto è, tranne che sola.

Autarchia? Vi spiego il senso della scelta italiana sui blindati

Di Pietro Serino

Definita da alcuni come una scelta isolazionista, la decisione italiana sui nuovi carri armati è invece il risultato di anni di esclusione dai progetti franco-tedeschi. Dopo ripetuti rifiuti, Roma ha stretto un’alleanza con Rheinmetall per sviluppare insieme a Leonardo mezzi d’avanguardia. Una partnership che unisce competenze complementari, rafforza l’industria nazionale e colloca l’Italia tra i protagonisti della difesa europea. L’analisi del generale Pietro Serino

Papa Leone a Beirut per rifare del Libano un messaggio. La riflessione di Cristiano

Giovanni Paolo II, durante una memorabile funzione religiosa celebrata a Piazza dei Martiri, definì il Libano “un messaggio”. Papa Leone nel suo primo viaggio visiterà Beirut, – piegata da una devastante crisi economica, dalla fuga di tanti e sotto la milizia di Hezbollah – città che potrà riconoscere in questa scelta un segnale di incoraggiamento, una potente iniezione di ottimismo e di speranza

Cosa penso del confuso agitarsi al grido di “Free Palestine”. Scrive Polillo

Se qualcuno pensava che gli eventi drammatici della Palestina potessero portare acqua al mulino della sinistra, sarà costretto a ripensarci. Soprattutto a riflettere sulla complessità di una realtà nazionale ed internazionale che non si presta più agli schemi interpretativi di un tempo: che, piaccia o non piaccia, è definitamente tramontato. Il commento di Gianfranco Polillo

In Marocco la Generazione Z scende in piazza. Cosa chiedono i giovani

I giovani marocchini seguono la scia delle proteste in Madagascar, Bangladesh e Perù e chiedono miglioramenti nel sistema educativo e di assistenza sanitaria, mentre contestano le risorse investite nella preparazione dei Mondiali di calcio 2030. Il tragico bilancio di morti, feriti e arrestati denunciato da Amnesty International

Non c'è buona finanza senza etica. Il dibattito all'Abi con Ravasi, Patuelli e Lucchini

Decenni di scandali hanno decretato il progressivo scollamento della finanza da valori quali la moralità e l’equità. Ma oggi che le nuove tecnologie avanzano veloci, è urgente ritornare proprio a quei principi da troppo tempo dimenticati. Il confronto a Palazzo Altieri tra il cardinal Gianfranco Ravasi, Antonio Patuelli, Stefano Lucchini, Elsa Fornero, Marco Magnani e Gianni Franco Papa

Come Pechino adatta la sua influenza nel mondo. Ne parla il China Index

Dal Pakistan alla Cambogia, dall’Africa al Sud America: i dati del China Index 2024 raccontano un’influenza che cresce fuori dall’Europa ma trova resistenze crescenti a Bruxelles, Roma e Bucarest. Il 9 ottobre il Senato ospita un incontro dedicato ai casi italiano e rumeno

Tesla for the people. Perché Musk abbassa il prezzo della Model Y

La ragione principale è di contrastare il calo delle vendite dell’auto più usata dai clienti, dovuto alla concorrenza in Europa e Cina. Ma dietro tutto questo c’è un problema strutturale. Pechino investe da tempo nell’elettrico e adesso sembra superare l’America, più concentrata sugli idrocarburi

Nasce la Space smart factory di Thales Alenia Space

La Space smart factory di Thales Alenia Space, inaugurata alla presenza del Presidente Mattarella, segna un passo avanti per l’industria spaziale italiana ed europea. Nata dentro il programma Space factory 4.0 e sostenuta dal Pnrr, unisce automazione, digitalizzazione e collaborazione pubblico-privata. È il simbolo di una strategia che intreccia innovazione, sovranità tecnologica e competitività industriale nel nuovo spazio europeo

Kim mostra al mondo il suo ultimo missile ipersonico

La Corea del Nord ha presentato il nuovo missile Hwasong-11Ma durante la consueta esposizione militare a Pyongyang. Il sistema, montato su un Tel a dieci ruote, potrebbe rafforzare le capacità di attacco nordcoreane, ma la sua effettiva maturità tecnologica resta incerta

Gaza, due anni dopo il 7 ottobre. Cosa aspettarsi secondo Dentice

Di Giuseppe Dentice

Sin dalle prime ore del 7 ottobre 2023, Giuseppe Dentice, analista Osservatorio sul Mediterraneo (OSMED), Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, commenta con Formiche.net l’evoluzione della guerra a Gaza e del conflitto regionale collegato. Ecco il suo bilancio, a due anni dall’attentato di Hamas che ha scatenato la violentissima reazione israeliana

×

Iscriviti alla newsletter