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“Io non ho inventato nulla, sto solo cercando di portare avanti i progetti e i sogni di Italo”. Sono queste le prime parole di Alessandra Ribaldone, moglie dell’artista elbano Italo Bolano scomparso lo scorso settembre a causa di una lunga malattia. La vado a trovare a Portoferraio all’Open Air Museum Italo Bolano da poco riaperto al pubblico dopo quasi due anni di chiusura forzata.

Bolano, insegnante di disegno e storia dell’arte per circa 40 anni prima nelle scuole superiori di Portoferraio e poi in quelle pratesi, si è cimentato in varie forme espressive secondo la concezione dell’artista nel Rinascimento. Pittura, ceramica, architettura, scultura, molte sono le opere realizzate in Italia e all’estero: fra le altre, in acciaio e vetro Dallas (un vetro di maggiore spessore) la “Barca del Sole e del Sestante” a Portoferraio e il “Monumento a Federico II” sulla tangenziale di Prato, le fontane in ceramica a Montemurlo, sempre in provincia di Prato, e il grande bassorilievo nella fabbrica Wietke a Berlino. Famosi i quattro cicli pittorici ispirati alle figure di Gesù Cristo e di Napoleone, alla poesia di Mario Luzi di cui l’artista è stato un grande amico, e alla Donna-Isola.

Il Comune di Portoferraio nel 2017 alla Fortezza Falcone ha inaugurato un Museo d’arte contemporanea grazie alla donazione di Bolano di una serie di opere in ceramica, su tela e su carta e di alcune opere di artisti internazionali appartenenti ad una sua collezione. In questo modo si è concretizzato il progetto del pittore di diffondere la sua arte tramite un Museo diffuso sull’esempio di quanto fatto da César Manrique a Lanzarote, nelle isole Canarie. Il progetto si è incrementato grazie ad una seconda donazione avvenuta nel 2019.

Insieme alla riapertura dell’Open Air Museum di Portoferraio, sono tre sostanzialmente le novità di questa stagione. L’inaugurazione di una mostra dal titolo “Partenze” con una raccolta di opere dedicate a Napoleone nell’occasione del bicentenario della morte, il 5 maggio 1821. Tale mostra si trova attualmente presso il Museo di Bolano e dal 24 Luglio sarà spostata a Marciana Marina, all’Arthotel Gabbiano Azzurro due.

Altra novità l’istituzione della “Fondazione Italo Bolano” con lo scopo di riorganizzare e gestire il Museo all’aperto di Portoferraio realizzato dal pittore nel 1964 sistemando un vecchio cascinale lasciatogli dal padre e aprire al pubblico l’atelier studio di Bolano a Prato destinandolo a visite e laboratori d’arte.

Alessandra Ribaldone ha infine fatto riprodurre i 12 acquerelli dipinti da Bolano e autografati dal poeta Luzi con i versi tratti dal suo “Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini”, vincitore fra l’altro nel 1994 del Premio letterario Elba-Brignetti. La riproduzione è stata eseguita dalla stamperia d’arte fiorentina Becattini tramite una tecnica speciale che ricostruisce l’opera pittorica dell’artista. Sarà possibile vederli e acquistarli negli orari di apertura del Museo.

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