Skip to main content

L’arrivo della bella stagione si accompagna, da oramai parecchi anni, all’annosa questione della gestione dei flussi migratori, in generale, e degli sbarchi sulle nostre coste, in particolare. Considerando l’estrema complessità di tale fenomeno, focalizzerò questo intervento solo sul problema delle manipolazioni informative e dei conseguenti danni alla reputazione del nostro Paese.

Negli ultimi due anni ho svolto una survey informale all’interno di corsi e seminari che ho tenuto in diversi Paesi Europei, negli Stati Uniti e in America Latina. Vale la pena di chiarire che i partecipanti a tali corsi sono manager di aziende pubbliche, imprese sociali, Ong o multinazionali di età assai varia, orientativamente tra i 27 ed i 70 anni, provenienti da più di 40 nazioni.

La semplice survey chiede a ciascun partecipante di menzionare ed ordinare in modo decrescente i sei Paesi europei che nell’ultimo anno hanno negato l’accesso al più alto numero di cittadini non europei.

Anche quest’anno, siamo oramai nell’ultima fase dell’anno accademico, il primo Paese citato da oltre l’ottanta percento dei partecipanti alla survey è l’Italia, percepita quindi come la prima nazione per respingimenti di immigranti.

Basta dare uno sguardo alla comunicazione delle principali testate europee negli ultimi anni per non stupirsi di tale impressione. A leggere la stampa estera, l’Italia sembra un Paese razzista e xenofobo, seriamente impegnato in impietose politiche di respingimento dei migranti.

Potrei citare centinaia di articoli dai titoli e dai contenuti assai discutibili, quali: “In Italia, un razzismo esasperato”, come chiosava qualche tempo fa un importante media francese, o: “Aumentano gli attacchi razzisti in Italia”, come allertava un’importante testata spagnola.

Basta fare un rapido controllo su qualsiasi motore di ricerca utilizzando tre, quattro parole chiave per trovare facilmente centinaia di articoli in lingua spagnola, inglese e francese che seguono questa interessante linea argomentativa.

Andiamo ai fatti adesso. Riporto la traduzione del più recente documento dell’Eurostat relativo all’immigrazione in Europa “Enforcement of immigration legislation statistics” (Luglio 2020): “Più di due terzi del numero totale dei respingimenti sono stati registrati in Spagna (493.500; 68.8 %), seguono Polonia (65.400) e Francia (56.600)”. Leggendo con attenzione il documento, si scopre che al quarto posto si trova l’Ungheria (2%), al quinto la Croazia (1,8%) e solo al sesto l’Italia, con il 1.4%.

Ci troviamo chiaramente di fronte a una mistificazione nei confronti dell’opinione pubblica internazionale (e nazionale), che causa grave danno alla reputazione italiana. Si può parlare tranquillamente di totale ribaltamento della realtà da cui l’Italia esce gravemente denigrata a livello istituzionale, culturale e sociale. Ma la questione non finisce qui. Tale fenomeno prende talvolta delle interessanti declinazioni istituzionali.

Non posso fare a meno di citare il caso della signora Carola Rackete. Negli ultimi anni, la (ex) capitana della Sea Watch ha ricevuto due importanti onorificenze da istituzioni governative spagnole e francesi, rispettivamente: la Medaglia di Onore del Parlamento di Catalogna e la Grand Vermeil, la massima onorificenza della città di Parigi.
Forse non dovrei ricordare al lettore che si tratta, guarda caso, di istituzioni governative delle prime due nazioni nella classifica per respingimenti e che la Francia, proprio quando Rackete aveva richiesto l’autorizzazione all’approdo nel Porto di Marsiglia, non si era degnata nemmeno di rispondere alle insistenti richieste di aiuto.

Ad investir un po’ di tempo ed energie, di simili ed interessanti coincidenze se ne rinvengono a bizzeffe.
Forse è arrivato il momento di trattare la questione della disinformazione con maggiore attenzione, guardando non solo a ciò che avviene all’interno del territorio nazionale, ma anche alle complesse e variegate dinamiche che emergono e si intrecciano pericolosamente al di fuori e contro il nostro Paese. Ne va dell’integrità dell’Italia ma, soprattutto, della verità riguardo una questione che coinvolge tutta l’Europa, anche se alcuni Paesi cercano irresponsabilmente di guardare dall’altra parte.

A buon intenditor, poche parole.

Fake news sull’immigrazione e reputazione nazionale. Il caso Italia

Di Antonino Vaccaro

Come percepiscono gli altri Paesi l’Italia rispetto al fenomeno dell’immigrazione? Percezione e fatti nell’analisi del prof. Antonino Vaccaro, direttore del Center for Business in Society presso lo Iese Business School, membro del comitato scientifico e presidente della commissione per l’internazionalizzazione della Società Italiana di Intelligence

L'Ue alla prova strategica. La Difesa comune si ritrova a Lisbona

Organizzata dalla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, affidata al Portogallo, si è tenuta oggi a Lisbona la riunione informale tra i ministri della Difesa degli Stati membri, tutta dedicata allo “Strategic compass”, la bussola strategica che dovrà orientare l’azione esterna dell’Unione. Con il ministro Guerini e colleghi, anche il commissario Thierry Breton

Lo Spazio nel Pnrr. Ecco le linee d'intervento (e le risorse)

“Allo Spazio è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo di attività strategica per lo sviluppo economico”. Inizia così il capitolo “spaziale” della bozza di Pnrr che sarà discussa domani dal Consiglio dei ministri. Per le tecnologie satellitari e l’impulso alla Space economy ci dovrebbero essere 970 milioni. Focus su osservazione della Terra e contributi al monitoraggio ambientale

Il divorzio Casaleggio-M5S? Non solo un problema di soldi. L'analisi di De Masi

Di Domenico De Masi

Le posizioni tra il presidente dell’Associazione Rousseau e l’ex presidente del Consiglio sono inconciliabili perché non riguardano i soldi ma le idee. Casaleggio pensa a Rousseau in partnership paritetica con il Movimento; Conte pensa a Rousseau come un service subalterno al neo-Movimento. L’analisi di Domenico De Masi

In centinaia al funerale di Daunte Wright a Minneapolis. Il video

In centinaia al funerale di Daunte Wright a Minneapolis [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=onUfDIMIH7E[/embedyt] Roma, 23 apr. (askanews) - Centinaia di persone, compresi i parenti di George Floyd e diversi leader politici del Minnesota, hanno partecipato al funerale di Daunte Wright, il ventenne afroamericano ucciso a Brooklyn Center, Minneapolis, lo scorso 11 aprile, da un'agente di polizia che avrebbe confuso la sua pistola…

Il mondo lacerato tra Cina e Usa. Gli scenari post-Covid del prof. Korinman

Di Michel Korinman

Formiche.net pubblica un’articolata analisi del futuro post-pandemico di Michel Korinman, Professore Emerito di Geopolitica all’Università di Parigi-Sorbona

Tra notizie false e infodemia, la regolamentazione necessaria della comunicazione

I media rappresentano un acceleratore della fiducia e di una coscienza critica collettiva come fattori irrinunciabili per il rilancio dell’Italia. I temi principali del web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia” di Task Force Italia che lunedì 26 aprile alle 18:30 ospiterà Ferruccio De Bortoli, giornalista, anticipati a Formiche.net da Federico Fabretti, partner di Comin & Partners e componente di Task Force Italia

I 100 giorni di Draghi e la ratio di un decreto. La bussola di Ocone

Quale il bilancio oggi, a quasi 100 giorni del governo guidato da Mario Draghi? E soprattutto che significato, e quali conseguenze politiche può avere, l’astensione della Lega sull’ultimo decreto relativo alle disposizioni per fronteggiare un’epidemia che l’Europa non riesce a fermare? E perché si è arrivati a tanto? Le risposte nella bussola di Corrado Ocone

Dopo il Leaders Summit. Incontro con D. Thorne, consigliere di Kerry

David Thorne, senior advisor dell’inviato speciale per il clima John Kerry e già ambasciatore degli Stati Uniti in Italia parteciperà al Live Talk di Formiche.net con Silvia Francescon, senior policy advisor di Hyphen e sherpa G20; Francesco La Camera, direttore generale di Irena; Nicola Monti, amministratore delegato di Edison. Modererà l’incontro Gabriele Carrer

Pechino vuole espropriare i dati di Alibaba. Il colpo di grazia al fintech

Dopo aver piegato l’impero dell’e-commerce ai suoi voleri, adesso il Dragone punta dritto all’esproprio della gigantesca banca dati sui prestiti di Ant. Decine di milioni di informazioni su altrettante transazioni che possono dare alla Repubblica Popolare un’arma decisiva per il controllo della finanza cinese

×

Iscriviti alla newsletter