Israele inaugura un nuovo capitolo nell’innovazione militare con la creazione dell’AI and Autonomy Administration, un’unità del ministero della Difesa dedicata allo sviluppo di tecnologie avanzate in intelligenza artificiale e autonomia. L’iniziativa mira a trasformare le capacità delle Forze di difesa israeliane, rafforzando il ruolo di Tel Aviv come leader tecnologico globale
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Difesa, ecco come l’India cerca di ritagliarsi un ruolo tra le potenze asiatiche
L’India punta ad affermarsi non solo come attore militare di rilievo in Asia, ma anche come fornitore privilegiato di soluzioni alla portata dei suoi vicini. Questa accelerazione sulla Difesa non segnala solo un netto cambio di impostazione industriale, ma se sviluppato a dovere potrebbe rappresentare la base su cui costruire una sfera d’influenza indiana nella regione, a metà tra Stati Uniti e Cina
Il Canale di Suez si espande, tra sfide strategiche e destabilizzazioni
L’Egitto punta sul futuro del Canale di Suez con nuove espansioni, ma le sfide geopolitiche e securitarie, che hanno prodotto la diminuzione dei ricavi, rappresentano un ostacolo. Security tool come l’IndoMed Quad sarebbero cruciali per mantenere in ordine il corridoio
Così gli Stati Uniti puntano a mantenere la superiorità tecnologica nei confronti della Cina
Nel ventunesimo secolo, la lotta per l’egemonia si combatte a colpi di tecnologia. Chip, nanotecnologie, intelligenza artificiale e veicoli spaziali sono solo alcuni dei settori su cui gli Stati Uniti intendono puntare per rendersi meno dipendenti dalla Cina. Per farlo, il Pentagono ha rilasciato la nuova strategia dell’Ufficio per gli investimenti strategici, che fungerà da catalizzatore di investimenti pubblici e privati nel settore per gli anni a venire
Crisi istituzionale a Seoul. Lo scontro sul tentato arresto di Yoon
Lo scontro tra autorità e sicurezza presidenziale a Seoul spinge più a fondo una crisi istituzionale già presente in Corea del Sud, con ripercussioni sul futuro politico ed economico del Paese
Perché l'addio di Nick Clegg da Meta c'entra con Donald Trump
L’attuale presidente per gli affari globali dice addio dopo sette anni. Al suo posto arriverà il vice Joel Kaplan, un vecchio membro del Partito repubblicano vicino al presidente eletto. Il rimpasto arriva a poche settimane dall’incontro tra Zuckerberg e il tycoon ed è un segnale di riposizionamento dell’azienda in vista del futuro
Sull'immigrazione, la Francia faccia come l'Italia di Meloni. Parola di Le Figarò
Endorsement de Le Figarò alla premier italiana: “In Italia, Giorgia Meloni che, ancora una volta, le nostre buone menti ci avevano spiegato non avrebbe combinato nulla, è ad un passo dal successo: in un anno gli arrivi sulle coste italiane sono diminuiti del 65%”. Mentre a Parigi “con il suo folle scioglimento, il capo dello Stato ha fatto sprofondare la Francia in una spirale vertiginosa dalla quale non potrà, di fronte alla Storia, sottrarsi alle proprie responsabilità”
Come fare uscire dall’irrilevanza politica l’area cattolica italiana? Risponde Merlo
Il rinnovato protagonismo politico e culturale dei cattolici italiani non può prescindere dalla riscoperta del Centro e dal rilancio di una credibile “politica di centro”. Lo sforzo del volume di Giorgio Merlo, “Cattolici al Centro”, con prefazione di Giuseppe De Rita, è doppio: da un lato raccontare con piglio analitico le ragioni politiche e culturali per una rinnovata presenza dei cattolici nella cittadella politica italiana e, al contempo, provare con queste premesse rideclinare un altrettanto nuovo e incisivo progetto di centro
Artico, ambizioni russo-cinesi e libertà di navigazione. L’analisi di Caffio
Con le calotte polari in progressivo scioglimento, l’Artico si aprirà presto alla libera navigazione. In questo contesto si inseriscono le mire geopolitiche di diversi attori interessati a esercitare un’influenza di rilievo in questo quadrante. In tutto ciò, anche l’Italia non è estranea a questi sviluppi. Il punto dell’ammiraglio Fabio Caffio
Silenzio mediatico e segnali di apertura. Il commento di Pedde sul caso Sala
Secondo l’esperto, a Teheran “non si vuole creare un caso politico” sulla questione, fattore che incoraggerebbe maggiore ottimismo. Ma dal punto di vista internazionale il contesto è più complesso