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Nuovo impulso alle relazioni tra i due Paesi e contrasto alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. Sono i due temi al centro del colloquio questa mattina, venerdì 23 aprile, al Viminale tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro degli esteri della Libia, Najla Al Mangoush.

La titolare della diplomazia libica è in Italia da giovedì 22 aprile per incontri tra Farnesina, Palazzo Baracchini, MiSE e Viminale. Stamattina è anche stata in audizione alla Camera (Commissione Esteri) durante la quale ha affrontato la questione migratoria e raccontato il percorso di stabilizzazione che il suo governo sta intraprendendo. Mangoush è infatti parte del Governo di unità nazionale, l’esecutivo di stampo onusiano guidato da Abdelhamid Dabaiba.

“Non biasimate gli altri, cercate di comprendere la situazione spinosa che stiamo vivendo”, ha detto la ministra libica in Parlamento: “Non dico che non siamo responsabili, abbiamo responsabilità, ma la nostra responsabilità nasce da violazioni che stiamo subendo anche noi”. E ancora: “Flussi migratori “non è un dossier libico, ma regionale e internazionale”. Per questo “chiedo alla comunità internazionale di essere pratici e proattivi per creare una strategia che sia coerente con la fase attuale. Le critiche alla Guardia costiera sono inutili. Servono soluzioni radicali e pratiche perché si tratta di un flusso ininterrotto proveniente da Stati africani che vivono crisi su crisi”.

“Sono sicura che riuscirete a portare a termine con successo il vostro compito e, dal canto nostro, continueremo a sostenervi in tale percorso come abbiamo sempre fatto”, ha detto il ministro Lamorgese. La Libia, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti a margine del suo incontro “lungo e cordiale” con Mangoush, è un “partner privilegiato” dell’Italia.

“Rimane essenziale – ha aggiunto Giorgetti – che siano assicurate condizioni di sicurezza adeguate per le nostre imprese e per i lavoratori. La stabilità della Libia favorirà inoltre la gestione dei flussi migratori irregolari e il controllo delle frontiere libiche che rimane per l’Italia un obiettivo prioritario, sia a livello bilaterale che nel quadro europeo”.

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