Skip to main content

OpenAI ha annunciato una serie di nuove iniziative per contrastare l’uso dei suoi prodotti, a partire da ChatGpt, per attività di disinformazione, in vista delle elezioni di quest’anno in molte democrazie del mondo, comprese quelle per il Parlamento europeo e le presidenziali negli Stati Uniti. “Proteggere l’integrità delle elezioni richiede la collaborazione di tutti gli attori del processo democratico, e noi vogliamo assicurarci che la nostra tecnologia non venga usata in un modo che possa minare questo processo”, si legge sul blog dell’azienda. Citando abusi quali la creazione di deepfake, operazioni di influenza e l’utilizzo di chatbot, OpenAI promette di volersi assicurare che i suoi sistemi di intelligenza artificiale “siano costruiti, distribuiti e utilizzati in modo sicuro”.

OpenAI non consentirà l’utilizzo della sua tecnologia per sviluppare applicazioni destinate a campagne politiche e lobbying, per scoraggiare le persone dal votare o diffondere disinformazione sul processo di voto. Inoltre, inizierà, “all’inizio di quest’anno”, a inserire watermark incorporati nelle immagini per rilevare quelle generate con l’intelligenza artificiale tramite lo strumento DALL-E.

Intervistato oggi da Axios mentre si trovava a Davos per il Forum economico mondiale, Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, si è detto “nervoso” per l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle elezioni di quest’anno in tutto il mondo e ha ammesso che l’evoluzione e la proliferazione della tecnologia richiederanno decisioni “scomode”. Ma ha anche difeso gli investimenti della sua azienda nel settore spiegando di voler “combattere una guerra all’ultimo sangue” sulla disinformazione elettorale.

Con la rapida diffusione dell’intelligenza artificiale (tenendo presente che il lancio di ChatGpt risale a novembre 2022), lo scenario è cambiato in breve tempo. “Le tecnologie hanno raggiunto il perfetto equilibrio tra realismo, efficienza e accessibilità”, ha dichiarato a Murphy Henry Ajder, consulente di Adobe e Meta per le questioni relative all’intelligenza artificiale, al Financial Times. ”Le preoccupazioni sull’impatto elettorale erano esagerate fino a quest’anno. E poi le cose sono accadute a una velocità che credo nessuno avesse previsto”.

Il giornale menziona il caso delle elezioni slovacche dell’anno scorso, in cui un audio artefatto del leader dell’opposizione liberale Michal Šimečka, che parlava di comprare voti e truccare le elezioni, ha attirato l’attenzione di un vasto pubblico durante il periodo precedente al voto e nel bel mezzo del silenzio elettorale. I responsabili del deepfake non sono stati identificati ed è difficile determinare quanto questo possa aver influito sulla decisione del voto. Tuttavia, nonostante fosse in testa nei sondaggi, Šimečka, alla fine ha perso contro il suo avversario, Robert Fico, sostenitori dello stop agli aiuti militari all’Ucraina davanti all’aggressione della Russia. Secondo gli esperti citati dal Financial Times, ciò che è accaduto in Slovacchia probabilmente si verificherà presto in molti altri Paesi del mondo. Il 2024 sarà un importante anno elettorale, un’occasione perfetta per testare i sistemi di intelligenza artificiale come raccontato su queste pagine da Pierluigi Paganini.

I provvedimenti adottati da OpenAI seguono quelli di altre aziende tecnologiche che hanno aggiornato le loro politiche in materia elettorale per far fronte al boom dell’intelligenza artificiale. A dicembre, Google ha dichiarato che avrebbe limitato il tipo di risposte che i suoi strumenti di intelligenza artificiale danno alle domande relative alle elezioni. Inoltre, ha dichiarato che richiederà alle campagne politiche che hanno acquistato spot pubblicitari di rivelare quando hanno utilizzato l’intelligenza artificiale. Anche Meta, la casa madre di Facebook, richiede agli inserzionisti politici di dichiarare se hanno utilizzato l’intelligenza artificiale. Tuttavia, come ha evidenziato il Washington Post nei mesi scorsi, contrastare la misinformazione, cioè la disinformazione senza l’aspetto doloso, non è così facile. Perché stabilire una politica è solo metà dell’opera: bisogna poi anche farla rispettare.

Ma qualche notizia positiva c’è. La scorsa settimana, il Guardian ha raccontato che alcuni video falsi del primo ministro britannico Rishi Sunak avevano raggiunto ben 400.000 visualizzazioni su Facebook prima che Meta li rimuovesse. Qualcosa di simile è accaduto negli Stati Uniti a un deputato, il repubblicano John Hodgson del Kentucky, che teme di essere preso di mira da attacchi deepfake per il fatto di avere due pecore da compagnia. “Immaginate se a tre giorni dalle elezioni qualcuno dicesse che sono stato colto in un rapporto con una pecora e la notizia venisse inviata a un milione di elettori”, ha dichiarato al New York Times. “Non ci si può riprendere da questo”.

Queste storie, secondo Casey Newton, dimostrano due cose sui deepfake: i capi di Stato si dimostreranno più resistenti agli attacchi deepfake rispetto ai candidati meno noti, poiché i media nazionali dedicheranno più tempo a smascherare le menzogne su di loro, impedendo a queste narrazioni di prendere piede; le piattaforme interverranno rapidamente per rimuovere i deepfake di personaggi nazionali per paura di ritorsioni da parte dei governi nazionali. C’è speranza, dunque, perché la politica, a partire da quelle americana e britannica, sembra decisa a muoversi avendo sperimentato sulla propria pelle i rischi dell’intelligenza artificiale.

OpenAI si muove contro il rischio fake sulle elezioni. Ecco come

L’anno in corso sarà decisivo per la tenuta dei sistemi liberali davanti agli abusi delle nuove tecnologie. OpenAI ha annunciato alcune misure contro l’uso dei suoi prodotti per attività di disinformazione. Intanto, si alza la pressione da parte della politica che sembra aver compreso i rischi dopo averli sperimentati sulla propria pelle

Carriere dirigenziali e performance nella Pa. Analisi e proposte in una lettera al ministro Zangrillo

La prossimità del disegno di legge, collegato alla manovra di bilancio, sulle “Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni” è l’occasione per fare il punto della situazione attuale sul tema. Il presidente dell’Associazione Allievi della Scuola nazionale dell’amministrazione, Alessandro Romano, presenta delle proposte al ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo

L’Italia alla guida della nuova era dello Spazio. Intervista a Walter Villadei

L’intervista di Airpress al colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei, in partenza con la missione Ax-3 verso la Stazione spaziale internazionale, frutto della collaborazione tra la Forza armata e l’azienda texana Axiom

Quanto costa l'adesione dell'Ucraina all'Ue. L'analisi di Vdovychenko (Cds)

Di Victoria Vdovychenko

Dopo la decisione del Consiglio europeo di avviare il processo negoziale con l’Ucraina, si discute sull’aspetto finanziario. Questo solleva molte questioni, dalla formazione di un’unione doganale, alla creazione di un mercato comune, alla transizione verso una moneta unica e alla formulazione di politiche condivise. E si deve capire quanto l’Ucraina influirà sull’economia dell’Unione. Il bilancio di Victoria Vdovychenko, professoressa associata della Borys Grinchenko University of Kyiv e direttrice del programma “Sicurezza” del Centre for Defence Strategies

L'Italia al bivio in Europa tra AI e ambulanti. L'opinione di Tivelli

Mentre nelle istituzioni europee, nel Parlamento, nella Commissione e in buona parte dei Paesi europei si stanno affrontando questioni come quella dell’intelligenza artificiale, dei suoi costi e benefici, della ricerca di un’adeguata disciplina, la classe di governo italiana si preoccupa, invece, degli ambulanti… L’intervento di Luigi Tivelli

Mar Rosso, le mosse della Spagna “pacifista” lette dall'ammiraglio Caffio

Di Fabio Caffio

La Spagna, piuttosto che adottare un approccio prudente e pragmatico come quello italiano, ha invece ricercato una sua visibilità internazionale. Mossa forse da aspirazioni filo-arabe o neutraliste nel differenziarsi dal resto dei membri Ue (esclusi Belgio e Malta che l’hanno appoggiata). E lo ha fatto in coerenza con l’orientamento volto a chiedere la cessazione definitiva delle ostilità a Gaza unitamente alla creazione di uno Stato Palestinese. L’intervento dell’ammiraglio Fabio Caffio

Per una rinnovata sinistra sociale di ispirazione cristiana. Scrive Merlo

Una sinistra sociale di ispirazione cristiana, importante ieri e necessaria oggi, non può continuare ad essere assente nella politica italiana. Certo, deve essere parte di uno strumento politico, cioè di un partito, che non sia culturalmente e politicamente distinto, distante se non addirittura alternativo rispetto alla sua matrice ideale originaria. Pubblichiamo un estratto del volume “La sinistra sociale”, con la prefazione di mons. Vincenzo Paglia, firmato da Giorgio Merlo ed edito da Marcianum Press

Meno inflazione, più crescita. Bankitalia detta l'agenda (anche alla Bce)

Il governatore Fabio Panetta interviene al comitato esecutivo dell’Abi e traccia una rotta. Il costo della vita non è più un’emergenza, semmai lo è il Pil. Ora la Bce ha tutte le carte in regola per abbassare i tassi

L'antisemitismo tra passato e presente. Il racconto di Nathania Zevi

Di Nathania Zevi

Gli attentati del 7 ottobre hanno risvegliato negli ebrei di tutto il mondo una forte riscoperta dell’identità ebraica. È la reazione ad Amalek e la più grande risorsa del nostro popolo, questa capacità di rinascere sempre, riunirsi e andare avanti. Senza mai dimenticare. Pubblichiamo un estratto del volume “Il nemico ideale” di Nathania Zevi, edito da Rai Libri

Golden Power, il governo dice sì (con prescrizioni) a Tim e Kkr

Prima dell’apertura dei mercati la società ha comunicato con una nota il via libera del Consiglio dei ministri all’operazione che porterà la rete al fondo americano, che avrà il Tesoro al suo fianco. Tutti i dettagli

×

Iscriviti alla newsletter