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Dal G20 di Rio arriva un documento che in quattro pagine abbondanti proietta l’Italia e le sue imprese ancora di più verso quella che, se non ancora sulla carta, è a tutti gli effetti la seconda economia mondiale. Quello che è uscito dal quinto faccia a faccia in due anni tra il premier Giorgia Meloni e il primo ministro indiano, Narendra Modi, è uno scatto di quel partenariato che guarda al 2029 e che delinea la visione dei due Paesi per i prossimi cinque anni. Un piano fatto di collaborazioni, programmi e iniziative congiunte in settori chiave come commercio e investimenti, scienza e tecnologia, tecnologie nuove ed emergenti, energia pulita, spazio, difesa, connettività e rapporti tra i due popoli.

Fra India e Italia, le visite e i rapporti politici al più alto livello si sono moltiplicati e rafforzati negli ultimi anni, fornendo un’adeguata cornice allo sviluppo di un partenariato economico solido e di ampio respiro. Nel 2020, tuttavia, gli effetti della pandemia hanno portato a una riduzione dell’interscambio, che è stato pari a poco più di 7,25 miliardi di dollari, con esportazioni italiane verso l’India pari a 3,036 miliardi di dollari e esportazioni indiane verso l’Italia pari a 4,236 miliardi di dollari. Nel 2023, l’interscambio bilaterale ha invece registrato un valore di 14,3 miliardi di euro, di oltre il 36% superiore ai 10,5 miliardi del 2021. L’export dell’India verso l’Italia ha raggiunto i 9,2 miliardi (-8,8% rispetto all’anno precedente), mentre quello dell’Italia verso l’India è stato pari a 5,2 miliardi di euro (+72% rispetto al 2020), posizionando l’Italia al terzo posto nei Paesi Ue dopo Germania e Francia.

Tornando al partenariato, tanto per cominciare, occorre “sfruttare il lavoro della Commissione congiunta per la cooperazione economica e del gruppo di lavoro Italia-India sulla trasformazione alimentare, per aumentare gli scambi bilaterali, l’accesso al mercato e gli investimenti, specialmente in settori ad alto potenziale come i trasporti, i prodotti agricoli e i macchinari, il settore chimico-farmaceutico, trasporti, anche attraverso lo sviluppo e la coproduzione e le joint venture”, è la premessa del documento.

Relativamente ai singoli versanti, uno degli obiettivi del partenariato è “promuovere la cooperazione sui trasporti sostenibili nel contesto dell’ambiente e della sostenibilità e del cambiamento climatico, rafforzare la collaborazione in materia di infrastrutture marittime e terrestri anche nel del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa e concludere l’accordo di cooperazione nel settore marittimo e portuale”. Sponda tecnologia, qui uno dei target è “espandere la cooperazione sulle tecnologie critiche ed emergenti, creando partenariati per le catene di valore tecnologico in entrambi i Paesi in settori quali le telecomunicazioni, l’Intelligenza Artificiale e la digitalizzazione dei servizi”.

Altro caposaldo, lo spazio. Il che significa “espandere la cooperazione tra l’Agenzia spaziale italiana e l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale, per includere progetti di interesse comune, nell’osservazione della Terra, nell’eliofisica e nell’esplorazione spaziale, con particolare attenzione alla scienza lunare e rafforzare la cooperazione per far progredire le rispettive visioni, ricerche e sviluppo nell’uso pacifico e sostenibile dello Spazio esterno”. Tutto da far passare, idealmente entro la metà del 2025, attraverso “una missione in India di una delegazione italiana di rappresentanti dell’industria spaziale, con particolare attenzione alla ricerca, all’esplorazione spaziale e alla collaborazione commerciale”.

Ultimo, ma non certo meno importante capitolo, la Difesa. L’obiettivo di Roma e New Dehli è “garantire il regolare svolgimento, su base annuale, delle riunioni consultive congiunte di difesa e dei colloqui dello Stato Maggiore congiunto per coordinare gli scambi di informazioni, le visite e le attività di formazione”, nonché “accogliere con favore le interazioni tra le rispettive Forze Armate nell’ambito di del crescente interesse dell’Italia per la Regione Indo-Pacifica, finalizzate ad accrescere l’interoperabilità e la cooperazione, compresi i negoziati di qualsiasi accordo utile a a sostegno di tali interazioni”. Ma, soprattutto, “negoziare una tabella di marcia industriale per la difesa tra i due ministeri della Difesa e promuovere un Memorandum d’intesa tra la Society of Indian defence manufacturers e la Society of Indian Defence Manufacturers dei costruttori indiani di difesa e la Federazione Italiana Industrie per l’Aerospazio, la difesa e la sicurezza”.

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