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I cambiamenti climatici non sono più uno scenario distante nel futuro, ma una realtà globale effettiva. Lo studio di questi fenomeni non si limita alla loro osservazione nella troposfera, ma può e deve beneficiare dell’aiuto offerto dalle tecnologie spaziali. Questo è l’obiettivo primario della nuova Earth observation science strategy (Eoss) dell’Esa. L’Agenzia spaziale europea ha infatti pubblicato un nuovo documento strategico che delinea il futuro degli studi scientifici mediante il supporto degli attori spaziali e degli assetti di ricerca che si trovano in orbita, con un orizzonte temporale che guarda al 2040. “In quanto agenzia spaziale, è nostro dovere sfruttare il potere unico della tecnologia di osservazione della Terra per informare le decisioni critiche che daranno forma al nostro futuro”, ha affermato Simonetta Cheli, direttore del programma di osservazione della Terra dell’Esa. 

“La nostra nuova strategia per l’osservazione della Terra sottolinea un approccio scientifico, in cui la tecnologia satellitare fornisce dati che contribuiscono alla nostra comprensir affrontare i problemi ambientali globali” ha aggiunto Cheli, sintetizzando le sei aree teone collettiva del sistema Terra nel suo complesso, in modo da poter trovare soluzioni pematiche su cui si struttura la nuova strategia: il ciclo dell’acqua, il ciclo del carbonio e la chimica, i flussi energetici, la salute degli ecosistemi, gli estremi e i pericoli, le interfacce e gli accoppiamenti nel sistema Terra. La rivoluzione copernicana sta nell’approccio olistico che si è voluto dare al documento. Invece che affrontare singoli temi specifici di interesse scientifico, la Eoss punta ad affrontare i temi di ricerca in un’ottica integrata, che non vede le singole aree tematiche come compartimenti stagni, ma come parti organiche di un unico insieme. Questo approccio fa leva sull’integrazione degli strumenti di osservazione e rilevamento satellitare, già  centrali per elevare standard di ricerca e accelerare l’innovazione, per la definizione di politiche pubbliche ottimali per lo studio e il contrasto dei cambiamenti climatici. Come sostiene Cheli, “La Strategia si basa su questi risultati, con l’obiettivo di guidare la prossima generazione di innovazioni satellitari essenziali per affrontare le sfide ambientali più pressanti del mondo”

L’ambizione è quella di dotare l’intera comunità, ricercatori, produttori e decision-maker, di uno strumento che meglio ci aiuti a comprendere cause, sviluppi e previsioni degli scenari futuri. Questo avverrà sia tramite tecnologie e assetti già esistenti, sia per mezzo delle nuove tecnologie che si renderanno disponibili entro il 2040. “Con questa Strategia ora in atto, siamo pronti a far progredire ulteriormente le scienze della Terra, dotando i politici, gli scienziati e le società dei dati e degli approfondimenti necessari per creare un futuro più sostenibile e resiliente per tutti”.

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