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Alessandro Di Battista torna sulla scena e il Movimento 5 Stelle si agita: il suo comizio a favore di Antonella Laricchia, candidata del Movimento alla presidenza della Regione Puglia, e il suo post su Facebook contro il presidente uscente e candidato del Pd, Michele Emiliano, ha scatenato i parlamentari che l’accusano di remare contro il governo.

Balza agli occhi il fatto che le stesse lamentele non siano state espresse quando Luigi Di Maio, punto di riferimento del Movimento e ministro degli Esteri, ha battuto a tappeto la Puglia dal 4 al 6 settembre con comizi in nove città (Bari, Foggia, Andria, Maglie, Galatina, Martina Franca, Grottaglie, Erchie e Brindisi) per sostenere la Laricchia e ripetere costantemente il suo no al voto disgiunto chiesto dal Partito democratico che invita gli elettori pentastellati a votare sia per la loro lista che per Emiliano presidente. La scelta del Movimento in Puglia è stata chiara e legittima fin dall’inizio: non si è voluto l’accordo con Emiliano, le elezioni regionali sono considerate politicamente in modo diverso dal governo e ci sono molti esempi di coalizioni che negli anni hanno fatto accordi diversi a livello centrale e locale. Quindi niente di strano che Di Maio stia sostenendo con forza la propria candidata.

È anche chiaro, però, che la Puglia è una delle regioni in bilico e che un’eventuale sconfitta di Emiliano avrebbe un’eco a Roma. Messa nel calderone dei risultati delle numerose elezioni amministrative e del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, potrebbe contribuire all’ipotetico rimpasto di cui si parla da tempo e, chissà, Di Maio potrebbe mettere sul tavolo la richiesta della vicepresidenza del Consiglio, già occupata nel Conte I. Una strategia ampia, dunque, e proiettata sul futuro.

In questo contesto il comizio di Di Battista sembra essere solo uno dei problemi per il presidente del Consiglio.

di battista

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