Skip to main content

La buona notizia è che la crisi ha raggiunto il suo apice, salvo nuovi lockdown autunnali. Quella cattiva è che a fine 2020 l’Italia lascerà sul terreno il 9% del Pil, poco meno di 200 miliardi di ricchezza. Colpa, scrive il Centro studi di Confindustria, di un secondo trimestre che è già compromesso. A distanza di poche ore dalla fine degli Stati Generali, gli Industriali di Carlo Bonomi, tornano a ricordare al governo la realtà dei fatti, dopo aver fatto emergere i gravi ritardi dell’esecutivo nell’erogazione della liquidità alle imprese.

RIPRESA LENTA

“In Italia”, scrivono gli economisti coordinati da Stefano Manzocchi, “la ripartenza è difficile e fragile per l’industria e i servizi, con poca fiducia per consumi e investimenti, senza considerare l’export e il turismo in rosso e le ore lavorate in caduta”. Meno male che ci sono “buone notizie dal credito in aumento, mentre non è scontato che continui il calo dello spread sovrano”. Sulla tempistica della ripresa, “i dati del pmi (Purchasing Managers Index) confermano che, nonostante la graduale fine del lockdown dal 3 maggio e la possibilità di riapertura dell’attività, la risalita non è completa. Meno male che è apprezzabile, ma parziale, nell’industria (45,4 a maggio), che aveva registrato un tonfo ed era già in difficoltà prima del Covid. Il problema ora è la domanda che resta bassa, per vari beni e servizi, frenando le imprese che hanno riaperto e facendo accumulare scorte”.

II TRIMESTRE COMPROMESSO

Il fatto è però che il secondo trimestre dell’anno, che si chiuderà al 30 giugno, è comunque compromesso. “In aprile” scrivono ancora gli Industriali, “la produzione industriale è scesa del 19,1% (-28,4% a marzo), con cali marcati in tessile-abbigliamento, gomma-plastica, mezzi di trasporto, nonostante il recupero atteso in maggio e giugno, il secondo trimestre registrerà un calo intorno a -20%. Si conferma, perciò, un crollo del Pil (stimato a circa -9,0%, dopo -5,3% nel primo). Questo sarà il punto di minimo della recessione, perché con la risalita faticosamente avviata si creano le condizioni per registrare un rimbalzo nel 3° trimestre”.

TURISMO ED EXPORT IN ROSSO

Non è tutto, perché è “ancora compressa la fiducia tra le imprese manifatturiere, con gli ordini interni dei produttori di beni di consumo e di capitale che restano molto ridotti: arduo programmare investimenti in tale contesto”. Come se non bastasse, “l’export di beni è crollato di un ulteriore 34,5% in aprile (-16,3% a marzo). La caduta è diffusa ai principali mercati, più forte per beni di investimento e di consumo durevole, i cui acquisti possono essere posticipati. Gli ordini esteri indicano risalita da maggio, ma su livelli molto bassi. I flussi turistici si sono interrotti già a marzo: -83,4% annuo le spese dei viaggiatori stranieri”.

L’INCOGNITA SPREAD

E lo spread? Confindustria fa i calcoli. “A giugno il rendimento del Btp è sceso all’1,43% medio, da 1,73% a maggio. In Germania si è invece registrata una piccola risalita dei tassi, sempre in territorio negativo. Perciò, lo spread sovrano dell’Italia si è ridotto a 182 punti, rispetto ai 223 registrati in media a maggio. Resta comunque molto ampio, anche verso la Francia e la Spagna. Inoltre, l’andamento degli ultimi mesi, durante la crisi da Covid-19, è stato estremamente volatile e suggerisce che il trend discendente che osserviamo ora non può essere considerato ormai acquisito”. Insomma, c’è sempre tempo per le impennate.

Pil, anche il secondo trimestre è perduto. I numeri di Confindustria

La buona notizia è che la crisi ha raggiunto il suo apice, salvo nuovi lockdown autunnali. Quella cattiva è che a fine 2020 l'Italia lascerà sul terreno il 9% del Pil, poco meno di 200 miliardi di ricchezza. Colpa, scrive il Centro studi di Confindustria, di un secondo trimestre che è già compromesso. A distanza di poche ore dalla fine…

Grillo, Tim e i veleni sulla rete unica. La versione di Oscar Giannino

Un cassetto che si apre e si chiude e poi ancora si riapre. Il tema della società per la rete unica è oggi nuovamente al centro della politica, osservato speciale da parte di mercati, investitori e operatori del settore. La nuova accelerazione è partita giorni fa dalla mossa a sorpresa del fondo australiano Macquarie (finita al centro di una seduta…

Alleged Venezuelan funding sends shockwaves across Italy

Italy’s Five Star Movement is going through a rough period. Internal tensions are simmering and their relationship with their governing partners has never been rosy. On top of that, just last week an exposé by Spanish newspaper Abc alleged that in 2010 Five Star’s co-founder Gianroberto Casaleggio received funding from the late Venezuelan president Hugo Chávez. The unconfirmed report rippled…

Totonomi regionali, il centrodestra trova l'accordo (Salvini non gode)

Eppur si muove. Il centrodestra trova la quadra sulle regionali e sfila una delle spine più insidiose fra alleati. Il totonomi viene pubblicato con un comunicato congiunto che porta la firma dei tre leader, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi. Dopo una sfilza di fumate nere, ecco che dal comignolo della coalizione tripartita esce uno sbuffo bianco. In Toscana sarà…

L'Anac tra Pubblica amministrazione e semplificazione. I consigli del prof. Balducci

L’11 giugno 2020 il Tar del Lazio ha pubblicato la sentenza relativa al ricorso di cui al registro generale 14481 /2019 con cui si condanna l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) per aver negato l’accesso agli atti ad una centrale di committenza (Asmel Consortile con ca. 1500 comuni associati). C’è da meravigliarsi che una chicca di questo tipo sia passata inosservata dai…

Da Bolton a TikTok, tutte le grane (anche economiche) di Trump

Joe Biden in testa nei sondaggi e, per la prima volta, nella raccolta dei fondi: Donald Trump stanco e un po' sfatto, dopo il flop del comizio a Tulsa sabato sera. E che a beffare il magnate presidente e la sua campagna siano stati su Tik Tok una banda di ragazzini, fan del K-pop, il pop coreano, non migliora il…

L'Undernet africana fa ripartire il Grande Gioco

Se non fossimo distratti dai rumorosi fronti di guerra che allignano per ogni dove, trovandoci per giunta al centro di una pandemia sanitaria che ne ha generato anche una informativa, forse tutti noi avremmo dedicato maggiore attenzione a quello che sta succedendo attorno all’Africa, terra da sempre al centro di svariati appetiti e per ciò stesso pretesto per generarne di nuovi mano…

L’insostenibile passione per i caudilli. Il caso Venezuela letto dalla Maglie

Maria Giovanna Maglie non è affatto d’accordo con l’articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera a firma di Paolo Mieli. Non solo per quanto riguarda il caso del presunto finanziamento del Venezuela al Movimento 5 Stelle e la ricostruzione storica della crisi venezuelana. La giornalista e saggista, a lungo corrispondente della Rai negli Stati Uniti, ha diverse contestazioni sulla ricostruzione…

Salvini ko. Così le Regionali cambiano gli equilibri nel centrodestra. Il diario di Colombo

È come essere tornati allo status quo ante, cioè a quando la Lega non faceva il bello e il cattivo tempo, dentro la coalizione di centrodestra, ma era solo uno dei commensali. Le candidature per le Regionali le "vincono" Meloni e il Cav su Salvini che aveva provato a rovesciare il tavolo. “Il centrodestra – recita l’odierna nota congiunta che…

Verso una “pax sinica” in nome di Huawei? I rischi per l’Occidente

“Una pax sinica digitale con preoccupanti ramificazioni globali”. È la profezia che Alexander Gabuev, senior fellow del Carnegie Moscow Center, offre in una dettagliata analisi pubblicata sul Financial Times e dedicata alla dipendenza di Mosca dalla compagnia cinese Huawei.  L’esperto parte dagli sforzi britannici per fronteggiare Huawei: da una parte la nuova revisione che dovrebbe spalancare la porta a forti…

×

Iscriviti alla newsletter