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New York – Non sono le polemiche per la gestione della pandemia di coronavirus, né le posizioni sull’abuso della forza da parte della polizia dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis a preoccupare Donald Trump in vista del voto del 3 novembre. A impensierire il presidente americano è soprattutto la possibilità del voto per posta, su cui si stanno orientando vari Stati Usa per contenere la diffusione del Covid-19. Il tycoon ha infatti ammesso che questo rappresenta il suo più grande rischio di perdere le elezioni.

E infatti, il partito repubblicano sta già combattendo a livello legale in vari Stati spendendo decine di milioni di dollari per evitare tale scenario. “Il mio rischio più grande è se non vinciamo le cause, ne abbiamo molte ovunque. Se non le vinciamo penso che questo metta le elezioni a rischio”, ha affermato il Comandante in Capo in un’intervista a Politico. Il presidente e la sua campagna ritengono che il voto per corrispondenza, che molti Stati hanno introdotto per il coronavirus (e altri si apprestano a farlo) favorisca i democratici e i brogli. Milioni di elettori potrebbero essere privati del diritto di voto se decideranno di rimanere a casa il giorno delle elezioni piuttosto che rischiare di contrarre il virus in seggi affollati.

Di fronte alla domanda se accetterà i risultati elettorali in ogni caso, tuttavia, The Donald è stato evasivo. “Non si può mai rispondere a questa domanda – ha sottolineato – Hillary Clinton continuava a dire che li avrebbe accettati e non lo ha mai fatto. Lo sapete, ha perso, e ha perso male”. Trump ha poi avvertito il Grand Old Party di sostenerlo, anche in vista del rinnovo del Senato, dove i repubblicani devono cercare di mantenere la maggioranza, poiché voltargli le spalle provocherebbe una rivolta dei lealisti. “Se si allontanano perderanno, perché ho una base molto forte – ha detto – La più forte mai vista”.

La rara ammissione di preoccupazione da parte di Trump, comunque, arriva nel momento forse più difficile della sua presidenza, con i sondaggi che lo danno in forte svantaggio rispetto al rivale democratico Joe Biden. Secondo l’ultima proiezione di Fox News, l’ex vice presidente stacca Trump di 12 punti, con il 50% contro il 38%. Un ulteriore allungo rispetto alla rilevazione del mese precedente, quando Biden guidava 48% a 40%. L’antipatia per il tycoon è un fattore trainante per molti elettori di Biden (il 63%), mentre solo il 31% dice di essere motivato in prima battuta dall’entusiasmo per l’ex numero due di Obama.

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