Skip to main content

Cambiano le modalità e le piattaforme, si aggiornano i software e le leve tecnologiche, con la formazione di nuovi strumenti. Quello che non cambia, nel grande gioco, è il punto di ingresso: il fattore umano. Le offensive, prima ancora di concretizzarsi in operazioni sofisticate, partono da una valutazione semplice. Chi è vulnerabile, o attraversa un momento di debolezza, può essere spinto un passo oltre il consentito. Ed ogni debolezza diviene punto di contatto e di ingresso.

Il caso americano

Il memo interno, riportato da NextGov, diffuso dal generale Anthony R. Hale, US Army deputy chief of staff for intelligence, non insiste sulla “minaccia esterna” in senso classico. Indica che servizi stranieri stanno intensificando il reclutamento online di personale federale, attuale ed ex, soprattutto con security clearance, sfruttando incertezze lavorative, insoddisfazione e vulnerabilità economiche. Gli attori ostili si presentano come società di consulenza, reclutatori o think tank, usando piattaforme non tradizionali come Reddit e Discord per avviare conversazioni inizialmente, ed apparentemente, innocue. Il generale statunitense sottolinea poi le condizioni interne che facilitano il lavoro degli avversari: personale federale in fase di riassetto, contratti in fase di cambiamento o definizione, dipendenti civili e militari che guardano a nuove possibilità. Le fasi di transizione professionali avrebbero l’effetto di amplificare il rischio.

Hale lo indica chiaramente: chi è insoddisfatto, chi cerca stabilità, chi ha ricevuto un’offerta di uscita dal lavoro è un bersaglio più facile. Le operazioni ostili non cercano il colpo grosso al primo tentativo; puntano alla normalizzazione del contatto.

Poi, quando tutto appare “normale”, arrivano le richieste più circoscritte. Informazioni, analisi, conferme su procedure interne. Tasselli che, una volta ricongiunti, possono tornare eccezionalmente utili.

Il caso ucraino

A Kyiv il contesto è più duro, ma il metodo resta lo stesso. Qui la vulnerabilità è economica, morale, psicologica. Dopo anni di guerra, ad esempio, sono molti i cittadini che vivono con salari minimi. Come nel caso di Olena (19) e Bohdan (22), arrestati dal Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) con l’accusa di tradimento per aver collaborato con la Russia in cambio di piccole somme di denaro. Entrambi, in scarse condizioni economiche e indebitati, avevano risposto a un annuncio su Telegram che prometteva “soldi facili”.

Il caso dei due giovani raccontato da Politico segue questo uno schema similare a quello americano. I due iniziano con una fase di prova, fata di compiti semplici ricevuti via Telegram, come fotografie nei supermercati, orari dei negozi, osservazioni per nulla rilevanti sul piano strategico. Solo dopo arrivano richieste più mirate, più cpmplesse. Come, ad esempio, monitorare una stazione di polizia, controllare una ferrovia usata per le forniture militari occidentali, fino alla ricerca di posizioni di difesa aerea nella periferia di Kyiv.

Pagamenti bassi, affidabilità in costruzione, dipendenza economica crescente. Lo schema è semplice e funziona non perché sia raffinato, ma perché si adatta a chi ha poche alternative. L’Sbu documenta migliaia di casi simili: individui senza precedenti politici, senza una reale adesione al progetto russo, spinti da necessità immediate.

La costante è la fessura umana

Ciò che accomuna i due fronti non è la provenienza degli attori ostili, bensì la modalità con cui intervengono. E sono tre gli elementi che ricorrono: l’individuazione della fragilità, l’approccio graduale e la progressione lenta, che normalizza le richieste senza richiedere grandi salti di qualità. Ed è un metodo che non ha età. Regge perché non dipende dall’innovazione tecnologica, ma da dinamiche umani, dunque costanti: bisogno, solitudine, riconoscimento, pressione finanziaria. Il fattore umano rimane la porta più semplice da attraversare perché segue cicli prevedibili: entusiasmo, frustrazione, necessità, rancore, ideologia, bisogno di appartenenza, urgenze economiche.

Da Washington a Kyiv, il grande gioco si innova ma non cambia

Nonostante l’innovazione digitale, lo spionaggio continua a basarsi sulla stessa leva: la vulnerabilità umana, individuando le debolezze e trasformandole in collaborazione informativa

Terre rare ma non per tutti. Il nuovo strappo cinese per pungere l'Occidente

Pechino lavora sotto traccia alla creazione di un nuovo spazio commerciale con baricentro africano, cucito su misura sulla vendita di minerali critici. Con l’obiettivo di sfidare Europa e Stati Uniti. Ancora una volta

Ecco come gli esiti delle regionali rimbalzano su governo e legislatura

Dall’allarme per il crescente astensionismo agli effetti sul confronto all’interno dei partiti e fra maggioranza e opposizione. Gli esiti delle regionali in Veneto, Puglia e Campania rimbalzano sul governo e sull’ultimo scorcio della legislatura. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Interconnessa ma spezzata. La nuova globalizzazione secondo Clemons

Nel sistema internazionale odierno la globalizzazione resiste ancora, ma sono cambiati i suoi caratteri di fondo. La cooperazione e la fiducia hanno lasciato il passo alla paura e alla competizione, favorendo un processo di frammentazione simboleggiato dalle politiche di Trump. Ma iniziato ben prima del suo arrivo

Perché bombardieri e F-18 Usa sorvolano il Venezuela?

Con l’attività di due F-18 e un bombardiere B-52 è aumentato il timore di un attacco americano in Venezuela. Ma secondo il sito Axios sarebbe in pianificazione una telefonata diretta tra Trump e Maduro per aprire un nuovo dialogo…

Xi chiama, Trump risponde (non su Taiwan)

L’inattesa telefonata tra Trump e Xi Jinping avviene mentre Cina e Giappone sono ai minimi delle relazioni per una vicenda legata a Taipei. Per Pechino, la telefonata è un messaggio aperto: l’ordine del dopoguerra include Taiwan come “parte della Cina”. Per Washington, almeno nella comunicazione pubblica, pare più un episodio incardinato nella diplomazia economica

Dall’energia all’impresa, come competere nello scenario globale. Strategie per un’Italia protagonista

Il 28 novembre alla Sala Koch del Senato la Convention della Fondazione Guido Carli. Tra i protagonisti ministri, imprenditori e personalità del mondo economico e sociale. Tutti i dettagli

Contro la violenza, il linguaggio dei sentimenti. La riflessione di Frojo

L’associazione “Marisa Leo”, in memoria della madre uccisa a colpi di fucile dall’ex compagno poi suicidatosi, ha chiesto all’Accademia della Crusca di individuare una parola per definire il contrario della violenza. Un concetto evocativo di rispetto, gentilezza, cura. La riflessione di Elvira Frojo

Alle Regionali storia già scritta. Schlein rassicurata, Meloni dorme tranquilla. Parla Piepoli

Le Regionali sui territori confermano gli equilibri di partenza. In Veneto resta saldo il centrodestra, mentre a sinistra restano Campania e Puglia. Forza Italia è potenzialmente il primo partito ma serve una nuova leadership. Meloni può dormire sonni tranquilli. L’analisi del voto con il sondaggista Nicola Piepoli

Il modello svedese per la guerra delle percezioni

La Svezia ha messo in piedi una vera architettura nazionale di difesa psicologica. L’obiettivo? Proteggere lo spazio decisionale di una democrazia da operazioni ostili che puntano direttamente alla testa, alle percezioni, agli umori dei cittadini

×

Iscriviti alla newsletter