Skip to main content

Si chiama infodemia. Tante informazioni, troppe, e date in modo asimmetrico, creano confusione, e disinformazione. È un procedimento che ha sempre dei mandanti, e dei facilitatori, più o meno complici. Il Covid-19 e la competizione geopolitica che ha scatenato sono un caso di scuola, che trova in Italia il suo laboratorio d’eccezione.

Secondo un sondaggio di Swg, il 36% degli italiani spera che in futuro il Paese si allei con la Cina, il 30% con gli Stati Uniti. Sul podio dei Paesi “amici”, l’ex Celeste Impero svetta con il 52%. Segue la Russia, 32%. Terzi gli Usa: 17%. Una nota meno amara per gli americani: dalla ricerca alla qualità della vita, dalla democrazia allo spirito imprenditoriale, gli italiani guardano ancora agli Usa come punto di riferimento.

Ma è troppo poco per ignorare il primo, lampante allarme. Per capire la dimensione dello stravolgimento dell’opinione pubblica italiana dovuto alla pandemia non serve avere una laurea in Storia, basta dare un’occhiata ai dati di un anno fa.

Come è possibile che nel giro di un anno un Paese come la Cina, un tempo guardato con curiosità, distacco e anche un po’ di sospetto, abbia scalato la classifica doppiando gli Stati Uniti in Italia, un loro alleato storico? È la domanda che ha guidato il webinar del Centro Studi Americani di questo lunedì. A moderare, dopo i saluti della direttrice Carlotta Ventura, il direttore editoriale di Formiche Roberto Arditti. Con lui tre ospiti d’eccezione: Vincenzo Amendola, ministro degli Affari europei, Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e presidente Aspen, Giampiero Massolo, presidente Ispi e Fincantieri (reduce da una maxi-commessa vinta negli Usa), già a capo del Dis.

È bastato davvero l’invio di qualche tonnellata di mascherine e di un’équipe medica da Shanghai per spostare il baricentro della politica estera italiana? “Ultimamente passo molto tempo sui canali tv internazionali, ci chiamano per sapere dove è posizionata l’Italia, molti vedono uno scontro fra Usa e Cina sul terreno europeo” dice Amendola. Per il ministro dem questo “grande amore canalizzato verso la Cina” deve essere con una lente, “quella dell’interesse nazionale, e l’alleanza atlantica ed europea rimangono due pilastri fondamentali della nostra democrazia”.

“Se Amendola non fosse un paleocomunista lo voterei e sarei d’accordo” commenta divertito Tremonti. Lo scoppio della pandemia, dice l’ex ministro, è “come una nuova Sarajevo: è finita la belle époque”. Poi una frecciata al grillino Alessandro Di Battista, che va predicendo Terze Guerre Mondiali (da cui l’Europa rischia di uscire sconfitta): “Credo sia superficiale dire che i cinesi abbiano già vinto la Terza guerra mondiale. Speriamo non ci sia una guerra del genere, e soprattutto speriamo non la vincano loro”.

Massolo chiarisce i termini della partita: “C’è un chiaro intento da parte di attori esteri di condizionare i governi nelle loro scelte”. La campagna pubblicitaria di Cina e Russia, dice l’ex capo degli 007 italiani, “cerca di insinuare un dubbio: sull’efficienza, la validità, l’essenza stessa delle democrazie occidentali”. Di qui l’urgenza di prendere contromisure. Per la propaganda, e per rischi anche maggiori: la penetrazione di potenze straniere (e non alleate, ma “compagne di viaggio”) nelle maglie del sistema Paese.

Il numero uno dell’Ispi non lesina una strigliata al governo. “Chi fa parte dell’establishment deve esserne consapevole”. Parla di “comunicazione disordinata” e di “ragionamento a breve termine delle autorità”. Bene le misure messe in campo per difendere l’economia come il Golden Power, dice, ma non basta. “Sento spesso il presidente del Consiglio descrivere la nuova legislazione a tutela delle nostre aziende sul mercato. Ma siamo davvero disponibili a usare questi strumenti, a bloccare il singolo acquisto?”.

L’Europa non esce tutta intatta dalla crisi, chiosano in coro i presenti. Lo certifica il sondaggio Swg, spiegato dati alla mano dal direttore di ricerca Riccardo Grassi. A settembre la fiducia degli italiani nell’Ue era al 42%, ad aprile non supera il 27%. Lo stesso crollo registra la fiducia nella Bce (25%) e nella Commissione Ue (24%).

Caduta inarrestabile? “Dipende dalla risposta che avremo nelle prossime settimane – dice Amendola – non sono un euroidealista, guardo alla realtà. Il giorno in cui sono stati scoperti i primi casi di Covid-19 eravamo a Bruxelles a litigare sul bilancio pluriennale. O si cambia, o la crisi verticale dei format multilaterali è destinata a continuare”.

Non è più ottimista Tremonti, che di questa sfiducia accusa anche e soprattutto Francoforte: “Ormai abbiamo una Bce modello-Picasso. Dalle forme di natura al cubismo sintetico, dai capitali ai debiti”. La misura della pochezza europea è tutta qui, nello strapotere della Bce, dice l’ex titolare di via XX Settembre: “Tutti i capi di Stato sono andati a Francoforte per rendere omaggio alla Lagarde appena insediata, nessuno è andato dalla von der Leyen. Pensate che De Gaulle, Adenauer, Mitterand, Cossiga avrebbero fatto lo stesso?”

Infodemia, chi vince? I numeri di Swg e il dibattito al Centro Studi Americani

Si chiama infodemia. Tante informazioni, troppe, e date in modo asimmetrico, creano confusione, e disinformazione. È un procedimento che ha sempre dei mandanti, e dei facilitatori, più o meno complici. Il Covid-19 e la competizione geopolitica che ha scatenato sono un caso di scuola, che trova in Italia il suo laboratorio d’eccezione. Secondo un sondaggio di Swg, il 36% degli…

Perché serve un asse europeo tra Sassoli e Tajani. Il commento di Lucio D’Ubaldo

L’Italia non può fare a meno d’investire su un nuovo europeismo. La chiave di volta per affrontare la crisi, sopraggiunta improvvisa sull’onda della pandemia, sta nella capacità d’incidere adeguatamente sul dibattito politico sovranazionale. Si avverte invece la tendenza a fare dell’Europa il pretesto di una polemica che funge da catalizzatore di tutte le possibili polemiche. La Fase 2 si apre…

Il richiamo della Corte Costituzionale tedesca

Nulla da dire sotto il profilo strettamente giuridico. Per quanto non sia un giurista, mi pare che le argomentazioni con le quali la Bundesverfassungsgericht (la Corte Costituzionale Federale tedesca) ha espresso perplessità su alcuni strumenti messi in campo dalla Bce, siano assolutamente impeccabili. In sostanza, la Corte afferma che la politica monetaria, specialmente una volta abbandonato il criterio del Capital…

Crisi epidemiologica e crisi di liquidità. La strada impervia della ripresa

Di Marco Abatecola

L’impatto delle misure di lockdown legate al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sono di portata storica. Quasi il 50% delle imprese - 1.334 miliardi di euro di fatturato e 309 di valore aggiunto secondo l’Istat - è stato formalmente sospeso dai provvedimenti che si sono susseguiti interessando oltre sette milioni di lavoratori. Gli effetti di questo blocco improvviso non incidono soltanto…

Autolesionismo Dem e accuse alla Cina. Trump naviga nella tempesta epidemica

Mentre gli Stati Uniti e il Mondo intero sono alle prese con la più grave crisi sanitaria ed economica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale; e mentre il presidente Donald Trump distribuisce accuse, alla Cina, all’Oms, ai governatori, invece di assumersi responsabilità; i democratici s’impantanano in un autolesionistico dibattito "radical chic" "derivato #Metoo" sulle accuse di una ex collaboratrice a…

Un appello per tamponi di massa. Firmato Lettera 150

Di Andrea Crisanti, Luca Ricolfi, Giuseppe Valditara

Se vogliamo che la imminente riapertura non sia effimera, se vogliamo evitare la chiusura di centinaia di migliaia di aziende, se vogliamo che milioni di lavoratori non perdano il posto di lavoro, occorre cambiare rotta. Bisogna iniziare subito a fare tamponi di massa. È necessario, ed è possibile. Ecco perché: 1. Finora nelle regioni italiane si è fatto un numero…

5G e Huawei, 007 avvisati (anche in Uk)

Can che abbaia non morde, dice il detto popolare. Che però non si può applicare agli Stati Uniti, in particolare quando si tratta di 5G. Prima dell’apertura a Huawei decisa dal governo britannico di Boris Johnson, Washington aveva messo in guardia Londra così come tutte le altre capitali alleate, nella Nato così come nel patto d’intelligence Five Eyes: chi apre…

I tedeschi (della Corte) non hanno tutti i torti. Il corsivo di Arditti

La Corte Costituzionale tedesca ha ragioni da vendere ed è uno scandalo di enormi dimensioni il fatto che il ceto politico europeo faccia finta di non vedere, non sentire e, peggio mi sento, non capire. Lasciamo perdere gli aspetti tecnici, che in questo caso (ma accade quasi sempre in verità) sono del tutto strumentali agli aspetti politici. Il messaggio che…

Il Conte 2 non sarà (più) filo-cinese. Il Pd, con Amendola e Guerini, detta la linea

“Se al governo fossimo stati noi, il Memorandum con la Cina non lo avremmo mai firmato”. Le parole contano in politica, e pesano se a pronunciarle è una delle figure più autorevoli del governo e del Pd. Il ministro Enzo Amendola era in un seminario organizzato dal Centro Studi Americani e in un dialogo con gli ex ministri Tria e…

Le imprese saranno aiutate. Parla Vito Crimi (che su maggioranza e regionali...)

Di Paola Alagia

In situazioni come quella attuale non si possono fare operazioni mirate, ma serve il bazooka. Lo dice il capo politico del Movimento Cinque Stelle e viceministro dell'Interno, Vito Crimi, in merito alla tesi sostenuta da Confindustria secondo cui il governo per rispondere alla crisi avrebbe messo sul piatto una distribuzione di denaro a pioggia. Ma, intervistato da Formiche.net, Crimi non…

×

Iscriviti alla newsletter