Skip to main content

“Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di istituire una Space Force per affermare il dominio americano nello Spazio”. Se non fosse seguita da una sonora risata, la frase pronunciata da un funzionario dell’amministrazione americana potrebbe sembrare estratta da un briefing ufficiale. È invece la primissima parte del teaser trailer di “Space Force”, la nuova serie originale in onda tra qualche settimana su Netflix. Si intreccia alla realtà degli ultimi mesi, promettendo di offrire una versione comica della nuova corsa spaziale degli Stati Uniti.

LA SERIE

Il cast è di tutto rispetto, annunciato in gran parte già lo scorso dicembre. Guidato da Steve Carell (ideatore della serie) comprende tra gli altri, l’esperto John Malkovich, Lisa Kudrow, celebre per il ruolo di Phoebe in Friends, il comico Ben Schwartz e Noah Emmerich, noto per essere Stan Beeman nella serie tv The Americans. La serie è prodotta da Howard Klein/3Arts e dagli stessi Steve Carell e Greg Daniels, ideatori delle vicende narrate nelle dieci puntate in programma. Usciranno su Netflix il prossimo 29 maggio in tutti i Paesi in cui è attivo il servizio. Il filone è quello della “workplace comedy”, commedia ambientata sul posto di lavoro.

IL PLOT TRA FINZIONE…

“Space Force” racconta difatti le vicende del generale della US Air Force Mark R. Naird (Steve Carell), pilota pluridecorato che sogna di comandare la sua forza armata, salvo scoprire che l’amministrazione ha per lui un altro destino: guidare la nascita del nuovo braccio militare voluto dal presidente degli Stati Uniti per “affermare il dominio americano nello Spazio”. Accettando a malincuore, con scetticismo il generale Naird si trasferisce in Colorado con la famiglia per gestire il delicato incarico. Lo farà con difficoltà, “ma determinazione”, promette la campagna promozionale. Nel teaser trailer si intravedono il difficile rapporto con gli scienziati (tra cui Malkovich) e la complessa gestione dei sottoposti.

…E REALTÀ

“L’idea di Space Force è arrivata in maniera piuttosto insolita; Netflix voleva produrre uno show divertente e l’idea di un prodotto dedicato alle origini di una forza armata spaziale fittizia fece ridere tutti durante una riunione”, ha raccontato Steve Carell. Ragionando sulla trama, gli ha fatto eco Daniels, “ci siamo resi conto che la storia aveva una grafica meravigliosa, una qualità mitica e che faceva eco ad alcuni dei migliori momenti dell’America; era ricca di eroismo e, allo stesso tempo, aveva un forte elemento satirico; all’improvviso tutti si sono accorti che ci sono ricchezze sulla luna e dovevamo farci valere; era come assistere a una corsa per la colonizzazione dello Spazio”.

I PIANI DI TRUMP

E proprio mentre Carell e Daniels ragionavano sull’evoluzione delle dieci puntate, fuori dalla finzione prendeva corpo la vera US Space Force. Solo un paio di settimane fa, hanno terminato il loro percorso formativo alla Air force accademy di Colorado Springs i primi 86 tenenti (l’ormai storica “classe del 2020”) che confluiranno direttamente tra le fila della neonata forza armata. Qualche settimana prima, il lancio del satellite l’AEHF-6 per le comunicazioni sicure aveva suggellato la prima missione con il cappello della Space Force. È affidata al generale Jay Raymond, primo comandante della forza armata, colui che Steve Carell interpreta in versione evidentemente più comica.

E SE FOSSERO STAR WARS?

La Space force è realtà dallo scorso dicembre, quando il presidente Donald Trump (qui il trailer è spaventosamente simile a quanto accaduto) ha messo la sua firma sul budget destinato alla Difesa contenente i primi 40 milioni di dollari per la nuova forza armata. Per il prossimo anno, il Pentagono ha già chiesto 111 milioni, anche se c’è da tener conto soprattutto dei 15,4 miliardi messi a bilancio dell’Air Force, evidentemente chiamata al maggior trasferimento di competenze e personale (come lascia trasparire la stessa serie tv). A convincere tutti sulla bontà del progetto di una Space force (sebbene il percorso tra Congresso, Pentagono e Casa Bianca non sia stato facile) è stato l’attivismo nel dominio spaziale dei due principali competitor degli Stati Uniti: Cina e Russia. In attesa di vedere la serie su Netflix, c’è chi giura che sia già stata ampiamente superata dalla realtà, ormai più vicina a Star Wars (leggere le notizie correlate qui sotto per credere).

La Space Force di Trump diventa serie tv. Ma la realtà è già oltre

“Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di istituire una Space Force per affermare il dominio americano nello Spazio”. Se non fosse seguita da una sonora risata, la frase pronunciata da un funzionario dell'amministrazione americana potrebbe sembrare estratta da un briefing ufficiale. È invece la primissima parte del teaser trailer di “Space Force”, la nuova serie originale in onda tra qualche…

Ecco le tecnologie che cambieranno le guerre del futuro. Il report Nato

Big data, intelligenza artificiale, missilistica ipersonica e sistemi autonomi. Sono alcune delle tecnologie che cambieranno in modo determinante la competizione militare nel giro di vent’anni. Lo certifica l’ultimo report dell’Alleanza Atlantica, “Science & Technology Trends: 2020-2040”, rilasciato lunedì scorso e redatto dalla Nato Science and technology organization. IL REPORT Il rapporto raccoglie in circa 160 pagine il contributo di seimila…

Conte, il centro e la lezione di De Gasperi. Scrive Reina

I media nel fine settimana passato hanno focalizzato il loro interesse sul personaggio Giuseppe Conte, attuale presidente del consiglio, non solo per il suo impegno di governo, ma, soprattutto, per le sue potenziali doti politiche e istituzionali. Francesco Bechis di Formiche.net ha interpellato il prof. Edoardo Novelli di Roma Tre per sapere cosa pensa del personaggio Conte, e alla domanda…

Five Eyes, il virus non è sfuggito dal laboratorio di Wuhan. E la Cnn gongola

Secondo quanto dice alla Cnn un funzionario anonimo del mondo del Five Eyes (l'alleanza di intelligence tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda) è "altamente improbabile che sia stato un incidente" a produrre l'epidemia del coronavirus SarsCoV-2: "È molto probabile che si sia verificato in modo naturale e che l'infezione umana derivi dalla naturale interazione umana e animale". È la…

Inferno nelle carceri del Venezuela. Human Right Watch denuncia il regime di Maduro

Esperti e giornalisti venezuelani sostengono che la presunta invasione di “mercenari e terroristi” via mare che avrebbero tentato un colpo di Stato questo fine settimana in Venezuela in realtà sia una montatura che cerca di distogliere l’attenzione da due fatti preoccupanti. Il primo riguarda le rivolte in molti quartieri popolari di Caracas, che da giorni protestano a colpi di fucili contro…

La Cina e quella chimera chiamata libertà di informazione

Molto spesso sono piccoli eventi che nel loro presente rimangono inosservati, a finire nei libri di storia come punto di svolta epocale. Non abbiamo la dote di poter prevedere il futuro, ma per accaniti osservatori, il discorso pronunciato il 4 maggio dal vice consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Matt Pottinger, al Miller Center dell’Università della Virginia, segna un…

Perché canterò “Overthere”? Il commento di Pennisi

Sono, notoriamente, piuttosto stonato (anche se appassionato di opera lirica dall’età di 12 anni, soffro per il lockdown dei teatri). Però, a Piazzale della Farnesina ci sarò pure io ad intonare in coro, con l’appropriato distanziamento sociale (proprio come Telepechino, pardon la Rai, ha mostrato, tramite una troupe inviata grazie al canone pagato dai contribuenti, che viene fatto a Piazza…

Coronavirus: lockdown e ripartenza visti dalle mafie, tra rischi e opportunità

L’emergenza COVID-19 ha messo in ginocchio l’economia mondiale, con le aziende costrette a chiudere i battenti lasciando a casa milioni di lavoratori. Come quelle legali, anche le imprese criminali soffrono l’inattività, aprendo a scenari presenti e futuri che possono mettere in pericolo l’economia legale e la tenuta sociale.   Per comprendere a pieno il quadro che si va delineando nel…

Infodemia, chi vince? I numeri di Swg e il dibattito al Centro Studi Americani

Si chiama infodemia. Tante informazioni, troppe, e date in modo asimmetrico, creano confusione, e disinformazione. È un procedimento che ha sempre dei mandanti, e dei facilitatori, più o meno complici. Il Covid-19 e la competizione geopolitica che ha scatenato sono un caso di scuola, che trova in Italia il suo laboratorio d’eccezione. Secondo un sondaggio di Swg, il 36% degli…

Perché serve un asse europeo tra Sassoli e Tajani. Il commento di Lucio D’Ubaldo

L’Italia non può fare a meno d’investire su un nuovo europeismo. La chiave di volta per affrontare la crisi, sopraggiunta improvvisa sull’onda della pandemia, sta nella capacità d’incidere adeguatamente sul dibattito politico sovranazionale. Si avverte invece la tendenza a fare dell’Europa il pretesto di una polemica che funge da catalizzatore di tutte le possibili polemiche. La Fase 2 si apre…

×

Iscriviti alla newsletter