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L’Italia è protagonista di un progetto senza precedenti nel settore della difesa aerea, il Gcap (Global combat air programme), sviluppato in collaborazione con il Regno Unito e il Giappone. Il programma, che segna una svolta rispetto ai precedenti modelli di cooperazione, si basa su una partecipazione paritaria tra i partner, garantendo accesso completo alle tecnologie e autonomia operativa. A sottolinearlo, nel corso di un’audizione al Senato, è stato Giovanni Soccodato, amministratore delegato di MBDA Italia, azienda leader nella produzione di sistemi missilistici e uno degli attori chiave del progetto.

Un programma senza precedenti

Il Gcap rappresenta un modello di collaborazione “innovativo rispetto al passato”, ha spiegato Soccodato, differenziandosi sia dal programma Eurofighter, in cui i ruoli erano suddivisi tra i Paesi partner, sia dall’F-35, dove un unico leader industriale (gli Stati Uniti) aveva il controllo dell’intero progetto. “Oggi tutti i partner avranno la capacità di poter gestire in maniera totalmente paritetica tutte le capacità operative e di evoluzione del prodotto”, ha sottolineato l’ad di MBDA Italia.

Non si tratta solo di sviluppare un nuovo velivolo da combattimento, ma di un vero e proprio “sistema di sistemi”, in grado di operare in scenari estremamente complessi, interconnettendo piattaforme diverse e contrastando minacce avanzate come missili ipersonici e attacchi informatici. “Le minacce saranno molto più sofisticate, più numerose e diversificate”, ha spiegato Soccodato, evidenziando la necessità di una capacità di sorveglianza e risposta integrata e in tempo reale.

Le sfide tecnologiche

Nell’ambito del Gcap, MBDA Italia è impegnata nello sviluppo degli “effettori”, ossia gli assetti e i sistemi missilistici che consentiranno di eseguire le missioni operative. Una delle sfide principali è la miniaturizzazione della sensoristica avanzata, elemento necessario per migliorare la precisione e la reattività dei sistemi d’arma. “Stiamo lavorando su tecnologie di miniaturizzazione che ci consentano di portare su piattaforme aeree soluzioni complesse”, ha spiegato Soccodato, facendo riferimento a radar di nuova generazione, ridotti a pochi centimetri di grandezza.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale sarà un altro elemento chiave. Il Gcap dovrà essere in grado di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, prevedere le mosse dell’avversario e adattare la sua strategia di risposta in pochi istanti. Come sintetizzato da Soccodato, “dobbiamo pensare a sistemi che siano in grado di comunicare tra loro e modificare la missione in base alle situazioni operative”.

Un’opportunità strategica per l’industria italiana

L’Italia, grazie al Gcap, ha l’opportunità di consolidare il proprio ruolo nell’industria della difesa. Il programma, infatti, coinvolge non solo i grandi gruppi industriali ma anche le Pmi della filiera nazionale, stimolando l’innovazione e l’occupazione. “Il programma potrà dare al Paese una ricaduta importantissima sia dal punto di vista tecnologico sia per il mantenimento di competenze qualificate”, ha evidenziato Soccodato.

Ma il Gcap si inserisce anche in un contesto geopolitico più ampio. Per la prima volta, infatti, un partner asiatico come il Giappone è coinvolto in un progetto di questo tipo. Una collaborazione che potrebbe aprire le porte ad altre partecipazioni, come quella dell’Arabia Saudita, il cui ingresso è oggetto di valutazione. Su questa eventualità, Soccodato ha sottolineato che “ci sono aziende saudite che stanno sviluppando competenze e potrebbero diventare parte della supply chain”.

Un’occasione da non perdere in Europa

L’audizione è stata anche l’occasione per riflettere sulla situazione della difesa europea, un tema sempre più centrale alla luce dei recenti avvenimenti globali. Negli ultimi anni si è parlato molto di razionalizzazione della spesa e interoperabilità tra i diversi sistemi nazionali, ma, secondo Soccodato, i progressi sono stati limitati. “Facciamo gli stessi discorsi di vent’anni fa”, ha affermato l’amministratore delegato, sottolineando come un cambio di passo sia sempre più indifferibile.

Il Gcap, con il suo approccio innovativo e la cooperazione internazionale bilanciata, può rappresentare un banco di prova per l’Europa della difesa. L’Italia, dal canto suo, ha l’occasione di giocare un ruolo da protagonista, rafforzando il proprio settore industriale e posizionandosi come leader nella prossima generazione di sistemi d’arma.

leonardo, soccodato,

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