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Due settimane fa il governo britannico aveva dichiarato che “attori russi” hanno “quasi sicuramente” cercato di interferire nelle elezioni generali tenutesi nel Regno Unito nel dicembre dell’anno scorso diffondendo documenti sui negoziati commerciali tra Londra e Washington ottenuti illegalmente. A riferire in Parlamento era stato il ministro degli Esteri Dominic Raab “aggiornando” i rappresentanti “sulle indagini in corso sulla diffusione dei documenti dell’Accordo di libero scambio tra Regno Unito e Stati Uniti prima delle elezioni generali del 2019”.

L’agenzia Reuters, citando fonti di Whitehall, ha rivelato in queste ore l’origine di quel leak: un indirizzo di posta elettronica personale di Liam Fox, allora ministro del Commercio, hackerato ripetutamente dai russi che hanno rubato documenti riservati legati alle trattative commerciali tra Regno Unito e Stati Uniti. Il Guardian sottolinea come il Gru (i servizi segreti militari russi) avrebbero avuto accesso all’indirizzo email dell’allora ministro per almeno quattro mesi.

IL MATERIALE SOTTRATTO

“Sulla base di analisi approfondite, il governo ha concluso che è quasi certo che attori russi abbiano cercato di interferire nelle elezioni generali del 2019 attraverso l’amplificazione online di documenti governativi acquisiti e divulgati illegalmente”, si leggeva nella dichiarazione del ministro Raab. “I documenti sensibili del governo relativi all’Accordo di libero scambio tra Regno Unito e Stati Uniti sono stati acquisiti illecitamente prima delle elezioni generali del 2019 e diffusi online tramite la piattaforma di social media Reddit. Visto che non avevano guadagnato alcuna popolarità, furono fatti ulteriori tentativi per promuovere online il materiale acquisito illecitamente in vista delle elezioni generali”.

Come segnalavamo su Formiche.net, nella dichiarazione del ministro Raab c’è stato spazio anche per un passaggio dal significato politico: “Visto che non avevano guadagnato alcuna popolarità, furono fatti ulteriori tentativi per promuovere online il materiale acquisito illecitamente in vista delle elezioni generali”. Per metterla con le parole di Repubblica, “inizialmente, e per settimane, nessuno ci ha fatto caso. Poi, in qualche modo, ha colto l’attenzione del Labour di Jeremy Corbyn, che ha messo le mani sui documenti”: 451 pagine su cui l’ex leader laburista basò l’accusa al governo del premier Boris Johnson (che aveva smentito) di voler svendere il servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) agli Stati Uniti. Fu un vero e proprio tormentone della campagna elettorale di Corbyn. 

GLI INTERROGATIVI SU FOX (E NON SOLO)

L’ex ministro Fox oggi è il candidato britannico a prendere il posto del dimissionario Roberto Azevedo come direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (entro il 7 novembre dovrà essere scelto il successore). E, dopo la rivelazione della Reuters, sono emersi diversi interrogativi. Il primo: come mai utilizzava un indirizzo personale per materiale riservato (come fece anche Hillary Clinton quando era segretario di Stato nella prima amministrazione Obama)? Il secondo: è adeguato al ruolo di direttore del Wto? Il terzo: possono gli Stati Uniti, impegnati in una guerra commerciale con la Cina e in un confronto cyber anche con la Russia, sostenere la sua candidatura? Il quarto: il Regno Unito — in cui soltanto una decina di giorni fa è arrivato l’avvertimento “l’influenza russa nel Regno Unito è la nuova normalità” contenuto all’interno dell’atteso Russia report della commissione Intelligence e sicurezza — è sufficientemente attrezzato per affrontare la cybersfida di Mosca?

Hacker russi in azione contro il candidato britannico al Wto

Due settimane fa il governo britannico aveva dichiarato che “attori russi” hanno “quasi sicuramente” cercato di interferire nelle elezioni generali tenutesi nel Regno Unito nel dicembre dell’anno scorso diffondendo documenti sui negoziati commerciali tra Londra e Washington ottenuti illegalmente. A riferire in Parlamento era stato il ministro degli Esteri Dominic Raab “aggiornando” i rappresentanti “sulle indagini in corso sulla diffusione…

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