La forza persuasiva di Trump, sostiene Ettore Rosato, vicepresidente di Azione e membro della III Commissione (Affari Esteri e Comunitari), “non si misurerà sulla capacità di convincere Zelensky ad accettare una resa, ma di ridimensionare le aspettative di Putin: serve un accordo di pace, non una resa incondizionata di Kyiv”
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Il Flamingo rappresenta una svolta per Kyiv. Ecco perché
Il nuovo sistema permette a Kyiv di estendere la propria capacità offensiva ben oltre le armi fornite dagli alleati, ottenendo un margine di autonomia strategica che le consente di colpire obiettivi sensibili all’interno della Russia senza vincoli politici esterni
Europa, guerra ed economia. Di cosa si parlerà al Meeting 2025
Il Meeting di Rimini, giunto alla sua 46ª edizione, torna a essere il crocevia del confronto politico nazionale e internazionale. Dal 22 al 27 agosto, alla Fiera di Rimini, sfileranno i principali protagonisti della vita istituzionale italiana, ma anche figure di primo piano dell’Europa e del mondo ecclesiale. Tra gli ospiti anche Meloni, Salvini, Tajani, tanti ministri, l’ex premier Draghi, il cardinale Zuppi e Daria Perrotta. Tutto il programma
L’Italia supporti l’identità di Taiwan, dalla politica alla cultura. Parla l'amb. Tsai
Taiwan rivendica la propria identità e la difende su più piani: culturale, politico, tecnologico. L’ambasciatore Vicent Tsai sottolinea come l’Italia, con la sua tradizione diplomatica e il suo peso culturale, possa essere un partner strategico in questo percorso
La Bolivia svolta a destra e dimentica Morales. Le prospettive per Italia e Ue secondo Picaro (Ecr)
Missione in Sudamerica dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr e componente della delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. Negli ultimi anni la Bolivia si è allontanata dalle democrazie liberali, avvicinandosi ai regimi cubano, venezuelano e nicaraguense e all’asse antiamericano con Iran, Russia e Cina. Ricchissima di litio, gas e stagno, risorse vitali per l’Europa, la Bolivia è già nel mirino di Mosca e Pechino: questo è uno dei motivi fondamentali per cui l’Ue deve seguire con grande attenzione gli sviluppi politici a La Paz
Tra geopolitica e futuro dell’Europa. Cosa può insegnare Edgar Morin sulla crisi ucraina
Alla luce del pensiero di Morin, la guerra in Ucraina appare come un banco di prova per la capacità del sistema internazionale di gestire la complessità. Ridurla a una trattativa bilaterale significa ignorarne la natura sistemica; affrontarla con logiche di pura potenza rischia di produrre solo tregue instabili. Solo un approccio che integri dimensioni politiche, economiche, culturali e simboliche può trasformare la crisi in un’occasione di rigenerazione. L’analisi di Umberto Saccone
In Occidente si apre la discussione sulle opzioni militari per l'Ucraina
Dopo i vertici degli scorsi giorni la discussione transatlantica si concentra sugli aspetti tecnici delle garanzie da offrire a Kyiv. Al momento si parla di possibili contingenti europei coordinati dagli Stati Uniti, che potrebbero contribuire anche con il supporto aereo
La Dc non rinasce più, ma un nuovo Ppi forse sì. La riflessione di Merlo
Il ritorno della Dc è impossibile, ma cresce la domanda di una nuova esperienza politica ispirata al cattolicesimo popolare e sociale. Non nostalgica, bensì laica, riformista e di governo, capace di offrire una rappresentanza centrista oggi assente. Un progetto che può decollare solo con coraggio politico e una proposta chiara, alternativa al bipolarismo radicalizzato
La nemesi di Baudo che seppellisce Rai ed emittenza privata
Dirette tv e cordoglio nazionale sono soltanto la punta dell’iceberg del vuoto che si percepisce nel mondo della televisione pubblica e privata e della struggente nostalgia per l’artefice dell’evoluzione culturale e sociologica dell’etere. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Il cambio di passo dell'Europa guida la possibile pace in Ucraina. La versione di Bremmer
“Putin non si aspettava che gli europei rafforzassero in modo significativo il loro sostegno all’Ucraina, né che gli americani si allineassero maggiormente a questo sostegno. Ed è per questo che ha deciso di venire ad Anchorage. E se arriverà ad incontrare Zelensky, cosa che chiaramente preferirebbe non fare, questo cambiamento nella posizione di Putin avverrà solo perché vede che l’Occidente è più forte nel sostegno all’Ucraina rispetto a febbraio”. Conversazione con Ian Bremmer, fondatore e presidente di GZero Media ed Eurasia Group