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L’italiana Leonardo è rimasta l’unica azienda in gara per la commessa, stimata in un miliardo di sterline (1,19 miliardi di euro), per rinnovare la componente ad ala rotante delle Forze armate britanniche. Il ritiro di Airbus e Sikorsky (società del gruppo Lockheed Martin) dalla gara per il programma New medium helicopter (Nmh) lascia l’AW149 di Leonardo come unica opzione disponibile, configurando una “vittoria a tavolino” dell’ex-Finmeccanica. Sono pertanto fuori dalla gara sia l’H175 del consorzio franco-tedesco che il Black Hawk di produzione statunitense.

La scadenza del 30 agosto per presentare le offerte ha visto il ritiro dei due competitor, i quali non sembrano essere riusciti ad andare incontro ai requisiti stabiliti dal ministero della Difesa britannico. Il programma Nmh mira a sostituire vari mezzi, tra cui i Puma Hc2 in servizio da quasi sessant’anni, con un nuovo velivolo medio che possa assolvere una pletora di incarichi, dal trasporto tattico alla ricognizione. Il programma, oltre a sostituire i mezzi più datati, punta a dotare le Forze armate britanniche di una piattaforma modulare e versatile, in grado di integrare sistemi di navigazione avanzati. La commessa, tuttora suscettibile di cambiamenti, dovrebbe prevedere un’acquisizione dai 23 ai 32 mezzi e dovrebbe essere ufficializzata nella prima metà del 2025, con l’orizzonte del 2028 per completare la sostituzione del parco mezzi.

Oltre ai diversi requisiti operativi, il programma Nmh punta a valorizzare il più possibile le industrie situate nel Regno Unito, prevedendo che le varie fasi di produzione si svolgano sul territorio nazionale. Su questo punto la proposta di Leonardo prevede che l’intero processo, dalla produzione all’assemblaggio finale, si svolga nei suoi impianti di Yeovil, nel Somerset. La proposta è un’evidente puntata al rilancio per intercettare le richieste del Ministry of Defence, legate al rafforzamento delle capacità domestiche di produzione e manutenzione della flotta, e porterebbe il Regno Unito a diventare il terzo paese, oltre a Italia e Polonia, in cui Leonardo produce l’AW149. In questa eventualità si stima che nello stabilimento nel sud del Paese si verrebbero a creare circa settecento posti di lavoro, oltre a quelli che si verrebbero a generare successivamente mediante fornitori locali per sostenerne la supply chain. Non è da escludersi che il ritiro di Airbus e Sikorsky sia stato determinato anche dalla difficoltà di quest’ultime nel fornire tali garanzie in merito alla produzione su territorio britannico.

Come evidenziato da Adam Clarke, managing director di Leonardo Uk, non solo l’azienda italiana rimane in gara, ma la sua proposta intercetta puntualmente le richieste dell’Mod britannico dal momento che: “disponendo di una consolidata capacità di progettazione e produzione di elicotteri onshore nel Regno Unito e di una relativa catena di fornitura nazionale, siamo stati in grado di soddisfare i requisiti del ministero della Difesa, anche per quanto riguarda il valore sociale e il contributo industriale britannico”.

I passi avanti dell’ala rotante di Leonardo

Questo è solo l’ultimo dei successi internazionali dell’elicotteristica del gigante italiano. Leonardo partecipa alla gara per il Next generation rotor capability (Ngrc) della Nato, il quale dovrebbe fornire la componente ad ala rotante di prossima generazione a sei Alleati (Italia, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito). Recentemente, il partenariato con Bell che punta a ripensare il concetto di convertiplano, si è dimostrato ambizioso quanto solido, come dimostrato anche dalla recente visita del ceo dell’azienda Usa, Lisa Atherton, agli impianti produttivi dell’AW609.

Inoltre, Leonardo è il solo produttore occidentale di un elicottero da combattimento di nuova generazione, il AW249 Nees (Nuovo elicottero da esplorazione e scorta) presentato a giugno ad Eurosatory. Il velivolo è il risultato della stretta collaborazione tra il ministero della Difesa italiano e Leonardo, con un orizzonte temporale oltre i prossimi trent’anni. L’AW249 presenta un’architettura completamente aperta, il che lo rende prono ad aggiornamenti futuri e ad adattamenti per diverse configurazioni, inoltre la sua straordinaria capacità di sopravvivenza si basa su un avanzato sistema di autoprotezione e da una superiore consapevolezza della condizione operativa.

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