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In ogni crisi c’è un’opportunità. Improvvisamente e forzatamente ci stiamo dedicando allo smart working, home office per essere più precisi. Abbiamo l’occasione di trasformare digitalmente i nostri processi organizzativi. Ciò che non abbiamo saputo o voluto intraprendere con lungimiranza lo dobbiamo urgentemente implementare nell’emergenza.

Così per la Scuola, che è obbligata ad introdurre l’e-learning o meglio, la remote education. Questa modalità di insegnamento e apprendimento è l’occasione per trasformare radicalmente – finalmente – la didattica.

CONSERVATORISMO

Anche nel contesto contemporaneo della globalizzazione e della digitalizzazione, la Scuola è rimasta immune al cambiamento. Si continua ad insegnare secondo modelli rigidi che appartengono al passato e che ignorano il presente.

Le conoscenze sono ormai diffuse e più facilmente accessibili, la scuola e gli insegnanti non sono più i proprietari di queste conoscenze. La loro funzione deve perciò cambiare.

PERCHÉ È IMPORTANTE?

Abbiamo l’opportunità di ripensare la didattica, consentendoci di apprendere in modo diverso per risolvere problemi sempre più complessi.

LIFELONG LEARNING/CONTINUING EDUCATION

Non si smette mai di imparare. Non è un detto, è un fatto. Per le Tre R del cambiamento (radicale, rapido e routine) l’apprendimento non si ferma alla Scuola tradizionale. Anche gli adulti devono continuare ad apprendere. Se come ho scritto nel libro Allenarsi per il Futuro, si cambieranno tra le 5 e le 7 mansioni, le nuove generazioni dovranno acquisire competenze sempre diverse: torneranno a scuola.

SCUOLA PER TUTTI

La Scuola tradizionale non svolge più la sua funzione educativa. Le conoscenze e i saperi sono prodotti e resi disponibili da una moltitudine di istituzioni pubbliche e private in modalità diverse. La Scuola tradizionale deve aprirsi a strumenti nuovi usati da generazioni diverse.

LA DIDATTICA VA CAMBIATA

Le lezioni frontali così come sono veicolate oggi sono inefficaci, soprattutto se online. Ore e ore di streaming non hanno senso. La funzione dell’insegnante tradizionale è superata. Deve organizzare il conoscere e i saperi che si trovano sulle tante piattaforme disponibili.

LE LEZIONI

Possono diventare un momento di confronto e di coordinamento rispetto ai problemi che i discenti imparano autonomamente ad affrontare con il supporto degli insegnanti.

PROBLEM SOLVING

Spariscono le interrogazioni (si interroga un sospetto non uno studente) perché l’obiettivo è quello di risolvere problemi attraverso le conoscenze. Accumulare saperi senza alcun fine ha poco senso.

Così come spariscono le interrogazioni e le verifiche per lasciare spazio ai risultati di problemi risolti. Spariscono anche i compiti perché la didattica è una continua sperimentazione alla ricerca di soluzioni ai problemi da risolvere.

IL SENSO CRITICO

Anche quelli filosofici e letterari sono problemi. La scienza è chiamata a risolvere problemi. La soluzione di problemi stimola il senso critico e il confronto. Non facciamo l’errore di conservare l’esistente intrappolati nella presunzione errata che solo il sapere fine a se stesso nobilita l’uomo. I sofisti e i socratici si confrontavano attorno a problemi complessi, per risolverli.

LA POLITICA

Lo sforzo di adattare la didattica così rapidamente – e improvvisamente – alle esigenze della quarantena globale è apprezzabile. Tuttavia, avrebbe poco senso, cioè sarebbe uno sforzo inutile, se non venisse accompagnato da un ripensamento generale della scuola. È da anni che lo scrivo e lo chiediamo.

Perché è importante ripensare la didattica. I consigli di Paganini

In ogni crisi c’è un’opportunità. Improvvisamente e forzatamente ci stiamo dedicando allo smart working, home office per essere più precisi. Abbiamo l’occasione di trasformare digitalmente i nostri processi organizzativi. Ciò che non abbiamo saputo o voluto intraprendere con lungimiranza lo dobbiamo urgentemente implementare nell’emergenza. Così per la Scuola, che è obbligata ad introdurre l’e-learning o meglio, la remote education. Questa…

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