Skip to main content

Un’altra sorpresa arriva da oltreoceano. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che “forse ci penserebbe” ad incontrare il leader del regime venezuelano, Nicolás Maduro. Ma ha anhce chiarito che è “fermamente contrario a quanto sta succedendo in Venezuela”.In un’intervista per il sito Axios, il capo della Casa Bianca ha detto: “A Maduro piacerebbe avere un incontro. Io non rifiuto mai le riunioni, sai, raramente mi oppongo”.

Le polemiche sono cominciate dopo queste parole, tanto che Trump ha dovuto chiarire su Twitter che l’incontro con Maduro avrebbe come unico obiettivo quello di negoziare la fine del regime. “A differenza della sinistra radicale – ha spiegato Trump – io SEMPRE sarò contro il socialista e con la gente del Venezuela. Il mio governo è sempre stato con la libertà e contro l’oppressore regime di Maduro! Incontrerò lui solo per discutere una cosa: la sua uscita pacifica dal potere”.

Dalle anticipazioni del sito Axios, il presidente americano sarebbe anche poco entusiasta di Juan Guaidó: “L’avevano eletto. Non credo che sarei stato necessariamente favorevole, ma mi sono detto: ci sono persone a cui piace, ad altri no. Quindi, non ho avuto problemi”. Per Axios, le parole di Trump confermano la versione dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, che ha scritto nel suo libro di memorie che Guaidó è percepito come “debole” da parte del capo della Casa Bianca.

Maduro non ha perso tempo e si è reso disponibile anche lui a vedere Trump: “La mia risposta è che, così come ho incontrato Biden (ex vicepresidente degli Usa durante il governo Obama, ndr), e abbiamo parlato molto e in maniera rispettosa, cosa che è rimasta agli atti, penso che ora sia necessario e sono disposto a conversare rispettosamente con il presidente Trump”.

Secondo Axios, il governo venezuelano ha chiesto un incontro alla Casa Bianca almeno in due opportunità. E, per un ex funzionario dell’esecutivo americano, tra il 2017 e il 2018, la possibilità di questo incontro tra i due era una preoccupazione ricorrente nella Casa Bianca.

Ma cosa significa questo scambio di inviti tra Trump e Maduro? È probabile un cambiamento nella linea politica americana nei confronti del regime venezuelano? Per Guillermo D. Olmo, corrispondente in Venezuela della Bbc, è impensabile questo cambio di rotta. Al di là dei dubbi su un incontro tra il presidente Trump e una persona ricercata per “narcoterrorismo”, l’incontro tra Trump e Maduro potrebbe cancellare in un’unica mossa tutto il piano del governo americano sul Venezuela.

Il corrispondente sottolinea che “ci sono motivi per dubitare che Trump incontri Maduro, specialmente dopo che i suoi consiglieri spieghino i danni che avrebbe sugli elettori latini dello Stato della Florida, che può essere decisivo per le elezioni presidenziali di novembre”.

La diatriba politica sulla legittimità di Maduro o Guaidó in Venezuela è nel mirino anche delle autorità inglesi. Più di un miliardo di dollari in oro venezuelano sono depositati nella Banca di Inghilterra. Questa settimana, un tribunale di Londra ha cominciato ad analizzare la situazione per capire chi è il presidente del Paese sudamericano, per concedere la richiesta di devoluzione dell’oro dello Stato venezuelano.

A maggio Samuel Moncada, ambasciatore venezuelano alle Nazioni Unite, presentò una richiesta contro la banca inglese, chiedendo la consegna dell’oro per sopperire la crisi economica e sanitaria che vive il Venezuela per il coronavirus.

Ma non solo. Sul suo profilo Twitter Moncada ha scritto: “Il Venezuela denuncia in un tribunale britannico la Banca d’Inghilterra per rubare 31 tonnellate di oro venezuelano che aveva in custodia. Il saccheggio è un crimine, uno sterminio negare al popolo i mezzi vitali per fare fronte alla peggior pandemia del secolo”.

La Banca d’Inghilterra custodisce circa 31 tonnellate di oro venezuelano, per un valore di 1,6 miliardi di dollari. Il vertice della banca non si è ancora pronunciato sul caso perché la questione è soprattutto politica. Tuttavia un comunicato, forse automatica, potrebbe complicare la situazione. Secondo alcune informazioni pubblicate dal The Times, il personale dell’ambasciata di Maduro a Londra avrebbe ricevuto la lettera per il compleanno della Regina Elisabetta II, il che dimostrerebbe che sono riconosciuti ancora come rappresentanti diplomatici del Venezuela.

Bastone e carota. Così Usa e Uk mettono alle corde Maduro

Un'altra sorpresa arriva da oltreoceano. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che “forse ci penserebbe” ad incontrare il leader del regime venezuelano, Nicolás Maduro. Ma ha anhce chiarito che è “fermamente contrario a quanto sta succedendo in Venezuela”.In un’intervista per il sito Axios, il capo della Casa Bianca ha detto: “A Maduro piacerebbe avere un incontro. Io…

Cina e porti italiani, la diplomazia Usa accende un faro. Ecco perché

La storia e la sua posizione strategica la candidavano ad essere il terminale ideale della nuova Via della Seta cinese. A distanza di un anno dal tour istituzionale di Xi Jinping, Venezia non si è ancora messa sulla via di Marco Polo. Gli investimenti cinesi promessi e cerimoniati in grande stile hanno stentato a farsi vedere. Complice il coronavirus, che…

I chip di Taiwan trovano un alleato in Apple (mentre Huawei...)

Come accade per ogni Apple Worldwide Developers Conference, anche quella di ieri sera ha suscitato grande curiosità tra i fan della Mela morsicata e gli analisti. Le novità sono molte: dai nuovi sistemi operativi per Mac e iPhone al Watch in grado di monitorare come ci laviamo le mani. Per l’amministratore delegato Tim Cook, però, si tratta di un “giorno…

Cosa non può mancare nel decreto Semplificazioni. Gli appunti di Tivelli

Già Tacito, riferendosi alla Repubblica romana, emanava una sentenza pressoché definitiva: “Corruptissima republica plurimae leges”. Con una traduzione non letterale ma efficace, “più sono le leggi in una repubblica più una repubblica è corrotta”, nel senso largo. In Italia vigono oltre 100.000 leggi a fronte delle 7000 della Francia, delle circa 5000 della Germania delle 3000 dell’Inghilterra, e quindi il…

Huawei e Zte, così il mercantilismo di Pechino ha minato l’innovazione globale 

Le politiche mercantili attuate dalla Cina negli ultimi decenni, volte a sostenere i suoi campioni nazionali nel settore delle telecomunicazioni, avrebbero ridotto la quota di mercato (e di guadagno) nel mercato globale con un effetto drammatico sull’innovazione delle aziende competitor, a vantaggio di Huawei e Zte. È questa la scioccante conclusione dello studio condotto dall’Information Technology and Innovation Foundation, think…

Un ponte Italia-Germania per rilanciare l'Ue? Parla l’amb. Valensise

Dall'economia alla Libia, Italia e Germania hanno la possibilità di “rilanciare l'Europa insieme”. È quantomeno l'auspicio di Luigi Di Maio, che così ha salutato ieri a Roma il collega tedesco Heiko Maas. Ma davvero Roma e Berlino possono ridare slancio all'Unione europea? Lo abbiamo chiesto all'ambasciatore Michele Valensise, presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni, già segretario…

Ecco come Snam porta l'Italia negli Emirati

Snam muove negli Emirati arabi. La società guidata dal ceo Marco Alverà porta un pezzo di Italia in uno dei contesti più ricchi e interessanti al mondo, dal punto di vista energetico, aprendo la strada anche a nuove frontiere, transizione energetica in testa. Di che si tratta? SNAM DICE EMIRATI L'accordo sottoscritto prevede che il consorzio, nel quale Snam è affiancata…

Alleanze, investimenti e cultura. Il rilancio della Difesa secondo Lorenzo Guerini

Nel mondo insicuro da Covid-19, al Paese serve uno strumento militare "credibile" e un piano di investimenti per l'industria che si traduca in ritorni per l'intero sistema-Paese. Parola di Lorenzo Guerini, intervenuto oggi alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico 2019-2020 del Centro alti studi per la Difesa (Casd), presieduto dal generale Fernando Giancotti. "Un’importante occasione di riflessione - ha notato il…

Usa2020, Trump vede nero. E scende in campo Obama. Il punto di Gramaglia

Donald Trump ha firmato un contestato decreto che sospende fino a fine anno alcuni visti di lavoro negli Stati Uniti e che parallelamente proroga la sospensione dell'attribuzione delle carte verdi: l'obiettivo del provvedimento è tutelare i lavoratori statunitensi nella fase della ripresa economica post-coronavirus, impedendo l'ingresso negli Usa a lavoratori stranieri anche altamente qualificati. La riaffermazione del principio America First…

Con la Cina o contro la Cina? Ecco la versione (per ora) di Trump

“L’accordo con la Cina è pienamente integro. Speriamo che [i cinesi] continuino a rispettare i termini dell’intesa”, ha scritto Donald Trump su Twitter. Il messaggio del presidente statunitense non è tanto rivolto a Pechino in questo caso, quanto a Washington. Esattamente il tweet doveva essere recapitato all'Eisenhower Executive Office Building dove si trova, tra gli altri, l'ufficio di cinque persone –…

×

Iscriviti alla newsletter