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“Non è tempo di movida” ha ribadito in Parlamento Giuseppe Conte nel tentativo di tenere a freno la voglia di socialità che dai Navigli al lungomare di Bari attraversa l’Italia intera. Istantanee di assembramenti che hanno fatto il giro del web scatenando reazioni contrastanti: per alcuni si tratta di un atteggiamento irresponsabile che ci farà ripiombare nel baratro dei mesi passati, per altri è una criminalizzazione eccessiva che distoglie l’attenzione dal comportamento ligio e responsabile della stragrande maggioranza dei cittadini.

Ma davvero gli italiani hanno interpretato la Fase 2 come se fosse un “liberi tutti”?

A darci una risposta è una rilevazione Swg, una vera e propria classifica sulle attività che gli italiani sentono più il bisogno di svolgere dopo i mesi di isolamento forzato. Al primo posto c’è il desiderio di stare all’aria aperta (85%), un dato che non sorprende più di tanto visto che con la fine del lockdown parchi e giardini sono stati presi d’assalto in tutto il Paese. Al secondo posto troviamo il bisogno di incontrare amici e conoscenti (76%). Una dimostrazione del fatto che i mesi scanditi da videochiamate e riunioni online non hanno comunque intaccato il bisogno di incontrarsi dal vivo.

Socialità sì, ma non come prima. Gli strascichi del virus si fanno sentire e non poco, così alcune attività un tempo apprezzate e desiderate da tutti oggi sono invece considerate una fonte di insidie. Solamente il 36% infatti sente il bisogno di andare a mangiare fuori e ancora di meno (29%) sono gli italiani che sognano di andare a prendere un aperitivo. Numeri che ridimensionano di molto il racconto mediatico di un Paese animato esclusivamente dal menefreghismo e dalla voglia di divertirsi.

Infine, c’è un dato sorprendente. Nonostante i mesi trascorsi (in molti casi) all’insegna della lentezza e della sedentarietà, ben il 63% dei cittadini sente la necessita di una breve vacanza e il 60% sostiene di aver bisogno di riposarsi. Segno evidente che la quarantena ha generato uno shock emotivo destinato ad accompagnare gli italiani ancora a lungo.

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Basta lockdown. Il desiderio di libertà degli italiani nell’analisi di Kratesis

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Meno decreti, più interesse nazionale. Le sollecitazioni di Volpi e Gianni Letta

Guardare in là, oltre l’incasso immediato. Sporcarsi le mani con le necessità dell’oggi, senza rinunciare a immaginare la politica di domani. Questo sarebbe il compito di un leader alle prese con una crisi epocale come il Covid-19, dice Gianni Letta. Il condizionale è d’obbligo, perché, in Italia, così non è. “La politica manca di idee, quelle che servono per uscire…

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Quale futuro per la Cina (e per Xi). La discussione a Pechino è aperta...

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Il Vangelo di Xi, l'Occidente e il ruolo dell'Italia. Il commento di Pennisi

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