Skip to main content

Era il 2007. Tutto iniziò con una telefonata di Francesco Cossiga che mi disse: “Dobbiamo diffondere la cultura dell’intelligence in Italia. Perché non organizzi un master nella tua università?”. “Posso farlo, caro Presidente, ma il mio è un ateneo dell’Italia estrema”. “Non preoccuparti che ti aiuto io”. Già nel primo anno reclutammo un corpo docente strepitoso, da Carlo Mosca a Lucio Caracciolo. C’era anche Sergio Mattarella e la lezione finale fu tenuta da Franco Gabrielli, allora direttore dell’Aisi.

L’architettura formativa e i contenuti vennero predisposti da Marco Valentini, che ha fatto parte per anni del Comitato Scientifico, insieme a Paolo Boccardelli.

Ci sono state finora tredici edizioni, coinvolgendo i più importanti intellettuali italiani e formando centinaia di studenti, tanti dei quali oggi ricoprono ruoli di grande responsabilità. E questo ampliando costantemente contenuti e docenti, nella convinzione che l’intelligence è un punto di incontro della conoscenza, che da un lato rappresenta una necessità sociale e dall’altro rompe i decrepiti recinti accademici.

Necessità sociale perché nella società della disinformazione “il vero potere consiste in quale informazione ignorare”, per cui l’intelligence diventa indispensabile per le persone (in modo da limitare la manipolazione delle istituzioni pubbliche e delle multinazionali), per le aziende (in modo da affrontare la globalizzazione sempre più divisiva), per gli Stati (in modo da tutelare il benessere e la sicurezza dei cittadini).

L’intelligence pone in crisi i rigidi ambiti disciplinari delle università che impoveriscono il sapere attorno a manipolabili settori concorsuali, che a volte diventano l’esatto opposto della ricerca libera e del riconoscimento del merito.

Dal Master si sono poi sviluppate numerose iniziative, tanto che Lucio Caracciolo ha considerato la nostra esperienza con queste parole: “Non ha inventato l’intelligence ma ha fatto di più: l’ha sdoganata, ampliando gli spazi del dibattito culturale del nostro Paese”.

Infatti, abbiamo promosso una collana editoriale (che l’anno scorso ha avuto l’apprezzamento del presidente Mattarella durante il Salone del Libro), un corso di Laurea magistrale (primo in Italia), la Società Italiana di Intelligence (che è presente in tutte le regioni italiane e si prefigge il riconoscimento accademico), l’Università d’estate (con la quarta edizione prevista per il prossimo settembre), altri percorsi scientifici (a cominciare da quello dell’Università di Udine).

Abbiamo ancora molto da fare, sviluppando le tante attività finora promosse.

Quello che stiamo vivendo potremmo considerarlo come “il Secolo dell’intelligence”, in un contesto di disinformazione permanente e di fluidità digitale dove non solo diventa indistinguibile il vero dal falso ma dove la realtà sta da una parte e la percezione pubblica della realtà esattamente dall’altra. Pertanto, è proprio attraverso l’intelligence che manteniamo al centro l’intelligenza umana, coltivando la logica, la razionalità, il pensiero.

Appunto per questo, chi approfondisce scientificamente l’intelligence può rappresentare quelle che lo storico inglese Arnold Toynbee definisce “minoranze creative”, che consentono il passaggio da una civiltà a un’altra.

Presenze particolarmente necessarie e preziose nell’attuale metamorfosi del mondo dove nulla potrebbe essere più come prima.

PER SAPERE DI PIÙ SULLA XIV EDIZIONE DEL MASTER IN INTELLIGENCE DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA

Sono già aperte le iscrizioni alla quattordicesima edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri e promosso nel 2007 grazie al sostegno del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Per partecipare occorre presentare domanda online sul sito dell’Università della Calabria. Il bando scade il 31 ottobre 2024.

Il ruolo dell'intelligence nella società della disinformazione. Il racconto di Caligiuri

Oggi sempre più, è proprio attraverso l’intelligence che manteniamo al centro l’intelligenza umana, coltivando la logica, la razionalità, il pensiero. La riflessione di Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence

Venezuela ancora in mano a Maduro. Perché non è una buona notizia per il mondo

La vittoria di Maduro lascia “molte perplessità” e da essa, dice il ministro Tajani, emerge una certezza: Caracas sarà più allineata con il “deadly quartet” (Cina, Russia, Corea del Nord, Iran)

Le sfide chiave dell'Alleanza Atlantica nella visone Nato 2030. L'analisi di Caruso

Di Ivan Caruso

In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, la Nato affronta sfide senza precedenti. Dall’aggressione russa in Ucraina all’ascesa della Cina, passando per minacce ibride e tecnologiche, l’Alleanza Atlantica si trova a un punto di svolta. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi)

Dialogo Usa-Cina in Laos (mentre Meloni è a Pechino)

Blinken e Wang si parlano tra narrazioni e interessi. Ecco perché l’Italia, con Meloni a Pechino e il Cavour nell’Indo Pacifico, non può non tener conto dello stato evolutivo delle relazioni Usa-Cina

Forza Italia gioca al Centro, Renzi è realista. Usa2024? Scontro di civiltà. Parla Panarari

Renzi aprendo all’alleanza con Schlein e il campo largo si dimostra realista e fa leva sul cattivo rapporto tra i leder del centrosinistra e Calenda. Ora la prateria centrista è senza un reale leader che ne interpreti le istanze. In questo Forza Italia, che si smarca dal governo attraverso la voce di alcuni dirigenti sull’Autonomia, può giocare un ruolo interessante. Usa 2024? Se vince Trump l’Ue sarà un competitor. Colloquio con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari

Il cartello delle sinistre? Peggio della “gioiosa macchina da guerra”

Predicare l’antifascismo e combattere la dittatura e il regime illiberale va benissimo. Ad una sola condizione, però: che questi rischi nella società italiana esistano per davvero. Perchè altrimenti dovremmo prendere atto amaramente che pur di vincere le elezioni si recupera il peggior armamentario della politica italiana. Il commento di Giorgio Merlo

Il piano d'azione di Giorgia Meloni in Cina, seguendo Marco Polo

Nell’anno in cui ricorre un altro importante anniversario, come i 700 anni dalla morte di Marco Polo, Giorgia Meloni propone una nuova fase nelle relazioni fra i due Paesi, ovvero un piano d’azione triennale che serva a rilanciare la sfida dell’interscambio e del commercio: “Se vogliamo un mercato libero deve essere anche equo”

La reazione israeliana contro Hezbollah passa anche dall’incontro di Roma

In attesa della reazione di Israele all’attacco di Majdal Shams, le diplomazie internazionali cercano di evitare il peggio al confine libanese. Dialoghi che passano anche dall’incontro di oggi tra intelligence a Roma

Semaforo in crisi sul bilancio? La Cdu di Merz è pronta a riprendersi il governo

Secondo tutti i sondaggi la destra nazionalista di AfD è molto avanti particolarmente negli stati orientali, mentre a livello nazionale è ferma al 15% e ha ottenuto più voti tra i giovani con il 16%, triplicando i consensi in questa fascia demografica e ponendolo quasi alla pari con l’alleanza di centro-destra Cdu/Csu. Merz attacca il governo sulla legalizzazione della Cannabis

Biden, Harris, Trump, von der Leyen. Cronaca politica di due incredibili settimane

Di Francesco Spartà

Nelle ultime due settimane sono successi fatti incredibili, dall’attentato (fortunatamente fallito) al candidato Repubblicano Donald Trump al ritiro per la corsa presidenziale di Joe Biden con il passaggio di testimone a Kamala Harris. Mentre in Europa è stata rieletta Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue. Il racconto di Francesco Spartà

×

Iscriviti alla newsletter