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Piano piano il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, comincia a costruire il dialogo con l’Unione europea, cui spetta la valutazione sulla nostra manovra, prossima ad approdare in Parlamento (15 ottobre). Sono lontani i tempi degli scontri in campo aperto tra la Lega e la Commissione europea, adesso è tempo di scendere a patti e strappare alla burocrazia comunitaria la massima flessibilità possibile. Compito per la verità riuscito, almeno in parte, dal momento che ad oggi l’Italia può contare su uno spazio di manovra di 12-14 miliardi (deficit al 2,2%), oltre la metà dei soldi necessari a disinnescare l’Iva. Il secondo Eurogruppo di Gualtieri sembra dunque sancire una ritrovata sintonia tra Roma e la nomenklatura europea.

INVESTIMENTI (VERDI) PIÚ FACILI

Uno dei centri nevralgici della manovra sono gli investimenti verdi, una spesa che il responsabile di Via XX Settembre e successore di Giovanni Tria, vorrebbe sganciata dal calcolo del deficit, per non gonfiare ulteriormente il nostro già spaventoso debito pubblico. Operazione che sembrerebbe a portata di mano, almeno a giudicare dalle parole dello stesso ministro dell’Economia. Il quale ha espresso un certo apprezzamento per “l’apertura importante riguardo alla possibile introduzione di una golden rule” europea (un trattamento più favorevole verso certe spese in bilancio, ndr) per gli investimenti verdi”, espressa da parte del vicepresidente della Commissione, responsabile per l’euro Valdis Dombrovskis, che dovrebbe restare al suo posto anche nel prossimo esecutivo Ue di Ursula von der Leyen. “Ho apprezzato molto le affermazioni di Dombrovskis, durante l’audizione del Parlamento europeo, che vanno nella direzione delle cose che avevo detto io a Helsinki, e cioè che nella più generale review (revisione, ndr) delle regole di bilancio europee sarebbe opportuno garantire un trattamento più favorevole agli investimenti, soprattutto a quelli collegati al tema della sostenibilità”.

Di qui una considerazione importante. “Una sintonia che è significativa e questo nonostante la discussione sia appena iniziata: ma è importante che il tema sia stato posto. Io penso che, in un miglioramento e in una semplificazione delle regole fiscali europee, gli investimenti collegati al piano europeo per la sostenibilità ambientale e anche della coesione sociale debbano ricevere un trattamento più favorevole”, ha precisato Gualtieri.

L’ASSE CON MOSCOVICI (ASPETTANDO GENTILONI)

Gualtieri di sicuro sta costruendo un dialogo non banale con l’Unione. Anche con il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, che a brevissimo verrà sostituito da Paolo Gentiloni. “Ci sono Paesi con problemi di deficit e di debito importanti che bisogna continuare a risolvere, per questo occorre mantengano politiche di bilancio serie: penso all’Italia che deve ridurre il debito. E ci sono Paesi come Germania e Olanda che hanno surplus di bilancio e commerciali considerevoli: occorre riflettere sulla possibilità che li usino per la crescita a beneficio di loro stessi e della zona euro”, ha detto Moscovici, lasciando intendere una atteggiamento molto meno rigido rispetto al precedente governo. “Lo stato d’animo è buono, con Gualtieri discuterò in modo positivo, troveremo una soluzione: capisco che il governo deve avere una strategia pro crescita in primo luogo per gli italiani, ma deve restare nel percorso del patto di stabilità, che include la flessibilità”.

 

Investimenti verdi, Gualtieri chiama e Bruxelles risponde

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