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“Uno dei veri leader del mondo”, dice Donald Trump di Giorgia Meloni. Il premier al centro, per favorire una stretta di mano tra il presidente Usa e Ursula Von der Leyen. C’è anche questa futuribile icona tra le conseguenze della visita del presidente del consiglio alla Casa Bianca, primo leader europeo a recarsi a Washington dopo lo scoppio della questione-dazi. Palazzo Chigi ha imboccato una strada pragmatica in un momento complesso, parlandosi “francamente” per trovarsi “a metà strada” su molteplici dossier come Nato, difesa, scambi ed energia nella consapevolezza che esiste una speciale relazione tra il 47mo presidente americano e la prima donna premier della storia repubblicana italiana.

Meloni leader

La “valida interlocutrice” tra Stati Uniti e Bruxelles è tale non solo sul dossier delle tariffe, ma anche sul capitolo migrazioni e sulla guerra in Ucraina: dunque ha invitato Trump in Italia, con la prospettiva di replicare in sede Ue. D’altronde sin dalla vigilia del viaggio a Washington l’obiettivo dichiarato era di riuscire lì dove altri non avevano prodotto risultati, come il commissario Ue Sefcovic: ovvero trovare il modo di incunearsi nelle politiche trumpiane al fine di trovare una soluzione ad un problema che c’è e che, ragionevolmente, non può rimanere irrisolto.

E allora quando Meloni si dice certa di riuscire a giungere ad un accordo lo fa mentre Trump la investe di un ruolo. “Il dialogo con i paesi stranieri va avanti, faremo accordi”, dichiara il presidente Usa, non prima di aver sottolineato la propria considerazione verso il premier italiano, definito “uno dei veri leader del mondo, penso che sia un ottimo primo ministro, penso che stia facendo un lavoro fantastico”.

Casa Bianca è Casa Italia

Nella Cabinet room della Casa Bianca al pranzo (con menù italiano) tra Trump e Meloni oltre alle rispettive delegazioni sono presenti il vice JD Vance, il segretario al Tesoro Scott Bessent, il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario alla Difesa Pete Hegseth. Meloni parla una lingua che Trump comprende al volo e condivide: l’Italia in occasione del prossimo vertice della Nato annuncerà di aver aumentato le spese al 2% del Pil, come richiesto, dice il premier. “L’Europa, come sapete, è impegnata a fare di più, sta lavorando sugli strumenti per aiutare gli Stati membri ad aumentare la spesa per la difesa. Siamo convinti che tutti debbano fare di più”. Trump accoglie e replica con un certezza: “Al 100%” ci sarà un accordo commerciale con l’Unione Europea”, dice ai giornalisti.

Insieme più forti

Meloni si dice sicura che è possibile trovare un accordo: “Qualcuno mi ha definito una nazionalista occidentale. Non so se sia la parola giusta, ma sono certa che insieme siamo più forti e bisogna trovare un modo. Sono qui per trovare il modo migliore per renderci entrambi più forti sulle due sponde dell’Atlantico”.

In sostanza la prima leader europea a visitare la Casa Bianca dopo lo stop ai dazi, ottiene i galloni di ponte con l’Ue e al contempo Trump la incorona: il premier si pone come come trade union tra le due sponde dell’Atlantico. L’obiettivo prima dell’incontro era quello di ricomporre, dialogare e individuare una traccia programmatica per risolvere le divergenze. Il sunto del viaggio è in un mandato a tutti gli effetti.

Meloni ottiene i galloni di ponte con l'Ue. E Trump la incorona leader

Prima leader europea a visitare la Casa Bianca dopo lo stop ai dazi, Meloni ha invitato il presidente Usa in Italia, ponendosi come trade union tra le due sponde dell’Atlantico. L’obiettivo è ricomporre, dialogare e individuare una traccia programmatica per risolvere le divergenze. Trump: “Giorgia? Una grande persona, uno dei veri leader del mondo. Dazi? Faremo accordi”

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