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A pensar male si fa peccato, punto. Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, azzurra della prima ora, vuole credere alle buone intenzioni di Matteo Salvini, che da giorni va invocando un “comitato di salvezza nazionale” per far uscire il Paese dal guado e decidere insieme le regole del gioco. Per poi tornare al voto, ovviamente. Finora il ramoscello d’ulivo della Lega è rimasto sospeso in aria. E questo, dice Bergamini a Formiche.net, è un grave errore.

Onorevole Bergamini, a che gioco sta giocando Salvini?

Ha spiazzato tutti. Il messaggio, a guardar bene, mi sembra questo: caro Conte, spetta anzitutto ai partiti rompere l’impasse e uscire dall’emergenza.

E a guardar male?

Può darsi che ci sia della tattica. Magari anche l’intento di farsi sentire dall’establishment europeo e internazionale, spezzando un isolamento oggettivo.

Quale delle due?

Mi è sembrato un tentativo sincero, e condivido in pieno il modus operandi. Serve continuità sulle scelte strategiche. Salvini ha menzionato cinque punti fondamentali da discutere insieme senza rinunciare alle rispettive identità. Io ci metto anche le politiche femminili: le donne sono una risorsa straordinaria usata male nel nostro Paese.

Sicuri non sia un modo per mettere alle strette il governo?

Anche se volesse, Salvini non avrebbe la capacità di determinare da solo la durata di questa legislatura. Si fa e si disfa tutti insieme.

Un altro governo in Parlamento, magari un Conte tris, avrebbe i vostri voti?

Difficile rispondere ora, sono pure ipotesi e francamente mi sembrano poco probabili. Noi siamo sempre stati coerenti. Abbiamo più volte sacrificato i nostri interessi per il bene del Paese, penso al 2011 con il governo Monti. Forza Italia nasce come forza di governo. Quando non lo è stata ha sempre fatto un’opposizione costruttiva, non ideologica.

Una risposta secca?

Se questo governo, a forza di procedere a tentoni, dovesse cadere, tutto il centrodestra avrebbe interesse ad andare al voto. I numeri, la forza, il buonsenso indicano questa direzione.

Ad ogni modo, tutta la maggioranza ha dato picche alla proposta di Salvini.

Un’occasione persa, perché invece rappresenta la rottura di una contrapposizione che ha fatto da padrona in questi anni. Sorprende il muro dei Cinque Stelle, che sono i primi interessati.

Perché?

Stanno vivendo il più corposo e rapido calo di consenso della storia repubblicana, il loro esperimento sta fallendo. Almeno la giovane classe dirigente dei Cinque Stelle dovrebbe cercare per prima uno spirito più collaborativo. L’alternativa è rimanere rinchiusi nella loro torre d’Avorio di moralismo.

Bergamini, c’è chi legge nel ritorno al proporzionale un tentativo di allungare i tempi. È così?

La legge elettorale è un caso a parte. Sulle regole del gioco bisogna sempre trattare tenendo conto delle diverse necessità. Magari qualcuno vuole spostare in là i tempi per rafforzarsi e rimettere insieme i pezzi. Noi no.

Anche voi avete qualche problema. Tutto risolto con Mara Carfagna?

Penso che l’iniziativa di Mara, come lei stessa ha dichiarato, non punti a una scissione. Non toglie, ma aggiunge, e mi sembra questo sia lo spirito giusto. Raccogliere personalità dalla società civile è un ottimo modo per trovare contenuti e idee che oggi mancano.

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