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Secondo un articolo apparso sul Fatto Quotidiano, Leonardo sarebbe in trattative con l’azienda turca Baykar per una possibile collaborazione sui droni militari. Stando alle indiscrezioni, un Memorandum of Understanding (MoU) tra le due aziende sarebbe già pronto o comunque in fase avanzata di definizione. La firma di questo accordo rappresenterebbe il primo passo verso una joint venture per la produzione di droni destinati alle Forze armate italiane e al mercato europeo, segnando un’importante evoluzione nella strategia di Leonardo nel comparto dei sistemi a pilotaggio remoto.

L’accordo seguirebbe il modello della partnership con Rheinmetall nel settore dei mezzi terrestri e si inserirebbe nella più ampia cooperazione industriale tra Roma e Ankara. Un chiaro segnale in questa direzione è stata la recente acquisizione di Piaggio Aero da parte di Baykar, operazione che ha rafforzato la presenza dell’azienda turca nel mercato italiano e europeo dell’aerospazio.

Già a gennaio l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, dopo una visita agli impianti di Baykar, aveva affermato che “stiamo negoziando per capire se la sinergia industriale può iniziare o meno”. Secondo Cingolani, la chiave di questa sinergia potrebbe essere nella complementarietà tra i velivoli turchi e i sistemi elettronici e sensoristici di Leonardo. Ora, con il montare delle indiscrezioni, parrebbe che la sinergia sia stata trovata. 

Se la collaborazione tra le due aziende dovesse concretizzarsi, potrebbe portare alla nascita di un nuovo soggetto industriale di riferimento in Europa nel settore dei droni, un comparto in cui il continente accusa un significativo ritardo rispetto a Stati Uniti, Cina e la stessa Turchia. Baykar, infatti, è uno dei leader globali nella produzione di Uav (Unmanned aerial vehicles), grazie al successo del Bayraktar Tb2, impiegato con efficacia in diversi scenari operativi.

I risultati preliminari del 2024 di Leonardo

Nel frattempo, Leonardo chiude il 2024 con numeri in crescita, superando le previsioni grazie alla forte domanda nel settore dell’elettronica per la difesa e degli elicotteri. L’azienda registra un aumento degli ordini a 20,9 miliardi di euro (+12,2% rispetto al dato proforma 2023) e ricavi pari a 17,8 miliardi di euro (+11,1%). Anche l’Ebita cresce, attestandosi a 1.525 milioni di euro (+12,9%), mentre il free operating cash flow (Focf) segna un incremento del 26,7%, raggiungendo gli 826 milioni di euro. Particolarmente significativo il calo dell’indebitamento netto, che si riduce del 22,7%, scendendo a 1.795 milioni di euro.

Il settore dell’elettronica per la difesa si conferma il principale motore di crescita di Leonardo, con ordini in aumento del 13,7% e ricavi che salgono dell’11,5%, grazie alla performance sia della componente europea sia della controllata americana Leonardo Drs. L’Ebita di questo settore segna un incremento del 20,7%, raggiungendo i 1.014 milioni di euro.

Anche gli elicotteri registrano una solida crescita con ordini per 5,9 miliardi di euro (+6,4%) e ricavi che per la prima volta superano i 5 miliardi di euro (+11,1%). L’Ebita del settore elicotteri cresce del 10,2%, toccando i 465 milioni di euro.

Soddisfatto l’ad Cingolani, che afferma: “I risultati preliminari del 2024 dimostrano la solidità di Leonardo sul piano economico-finanziario e industriale”. “Tutto ciò”, aggiunge Cingolani, “consente a Leonardo di giocare sempre più un ruolo da player di riferimento nello scenario globale dell’industria dell’Aerospazio Difesa e Sicurezza, con una capacità crescente di catalizzazione di nuove alleanze e di presenza nei programmi di rilevanza strategica a livello globale”.

Leonardo e Baykar fanno asse sui droni? Ecco le ultime novità

Leonardo sarebbe in trattative con la turca Baykar per l’avvio di una collaborazione nel campo dei velivoli a pilotaggio remoto. L’azienda turca è leader mondiale nel campo degli Uav e da tempo anela a una partnership con un Paese Ue. Se confermata, tale iniziativa permetterebbe all’Italia di beneficiare dell’expertise turca in materia di droni e di porsi come interlocutore industriale privilegiato sul mercato europeo

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