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C’è chi lo vede sempre più esterno rispetto alle dinamiche interne al Movimento, chi ne sottolinea – come fa egli stesso – la sua figura di garante dei valori del Movimento, e chi, invece, pensa che ancora detti in qualche modo la linea della forza politica fondata assieme a Gianroberto Casaleggio e ora guidata da Luigi Di Maio. Sta di fatto che Beppe Grillo, quando le piazze si riempiono, ha sempre da dire la sua. È di oggi, infatti, il post a commento della manifestazione che si è tenuta ieri a Milano, #primalepersone, in cui sono scesi in piazza esponenti del centrosinistra assieme ad associazioni e società civile, per una marcia antirazzista.

Per Grillo, però, la manifestazione ha poco senso. “A Milano 250.000 persone hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico, ma Sala lo definisce momento spartiacque… ed ha ragione – scrive il comico genovese -. Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale”.

La piazza di Milano, scrive Grillo, ha sbagliato il suo obiettivo: “Se fosse una manifestazione contro l’egoismo, contro il mors tua vita mea, ne sarei felice. Ancora di più, se fosse una manifestazione contro la mafiosità, i favori e le caste… ma stiamo soltanto sognando”. In prima fila, alla manifestazione, c’era il sindaco di Milano Beppe Sala, c’erano due dei candidati alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti e Maurizio Martina, oltre ad attori e militanti (250mila per gli organizzatori, 200mila per la questura).

“Il paese sceglie falsi problemi – scrive Grillo -: piuttosto che decidere di sostenere i suoi milioni di poveri preferisce disquisire di miliardi per bucare una montagna ed altre questioni che non esistono”. Insomma, la sinistra secondo il garante del Movimento, sceglie di rifare il trucco alla vecchia politica e usa l’antirazzismo come alibi per “rifarsi l’ennesimo lifting”.

“Persi nelle nebbie delle primarie si ritrovano nel ‘vuoto nulla impannocchiato in fronzoli'”, conclude Grillo, chiarendo, in qualche modo, come il Movimento 5 Stelle non si senta rappresentato da una manifestazione che vede nell’alleato di governo, Salvini, l’artefice di politiche discriminatorie.

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